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Visualizzazione dei post da 2013

Scivolando nel 2014

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Happy new year!!!

Polari auguri di buone feste!

Sotto l'albero di MS, per l'occasione, fotocamere speciali, picozze, ramponi e un sacco di attrezzatura tecnica  per poter seguire al meglio Babbo Natale... ...e inseguire meglio il ghiaccio polare.   Buone feste!!!

Cold case

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fonte Il volume dei ghiacci dell’Artico è aumentato di circa il 50% rispetto allo scorso anno. La notizia è stata pubblicata negli scorsi giorni dall’ESA dopo aver confrontato i dati del satellite CryoSat dell’autunno di quest’anno rispetto sia a quelli del 2012 che a quelli del 2011 e del 2010.

Di deficit e di surplus

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Gira in rete da un po' di tempo un grafo che pretenderebbe di mostrare come la radiazione netta al TOA ( risultato della differenza fra energia che entra nel sistema ed energia che ne esce ) sia in calo perché il suo trend negli ultimi decenni sarebbe negativo soprattutto a causa di un deficit evidente nell'ultimo decennio. Mi pare di averlo visto la prima volta sul blog della Curry , viene da un lavoro di un tizio che ha un bachelor of SD in meteorologia e che lavora come ingegnere di software (il che, già di per sé, costituisce una garanzia di expertise nel ramo non indifferente, in effetti...:-D

Questione di proporzione

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Fatte le dovute proporzioni, un evento estremo come il nubifragio che ha colpito la Sardegna , se si fosse scatenato al di sopra del territorio sudalpino del cantone Ticino, avrebbe potuto causare un'alluvione catastrofica con enormi danni anche in una fra le regioni caratterizzata da un' intensità delle piogge fra le più alte d'Europa .

Plateau? III — Apparently, not so much!

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Ne parlammo qui su MS la prima volta quasi 4 anni fa. ● Finito il GW? — Un po' di conti Ne parla ed estende l'analisi anche un recente paper, utilizzando una strategia molto interessante ed efficace per mostrare in modo scientificamente accurato l'effetto della scarsa copertura nel dataset dell'Hadley sui trend globali. Sappiamo che un'ampia porzione del riscaldamento degli ultimi 15 anni proviene dall'artico e sappiamo pure che questa è una situazione diversa rispetto al passato. Sappiamo altresì che questa porzione, se ignorata, contribuisce allo stallo delle T globali.

Hell in high water

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Epic fail

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Uscita dal Medioevo , forse, per la destra della Virginia. Grande rivincita con gli interessi, per la scienza del clima. Ennesima debacle per la guerra intrapresa contro di essa e contro la scienza in generale a suon di negazionismo e terrapiattismo da parte del solito establishment da encefalogramma piatto, di cui l'esponente del caso ne è punta di diamante. Mike Mann brinda alla vittoria col vino buono . Ken Cuccurello defeca la rabbia al party del  té ammuffito . Storie intrecciate di contrappassi. (h/t frog )

Radici che impennano

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Torniamo indietro di più di tre decenni buoni  (per es. anche qui e qui ). Ma si tratta, in fondo, di una ennesima conferma, solo un po' più corroborata ed estesa nell'analisi. Sto parlando del rateo di crescita delle temperature globali odierne (ma anche parte di quelle regionali) rispetto al passato, e in questo caso all'andamento generale dell'intero Olocene.

Saluti da un'era glaciale

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Kool things

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•● 5 milioni e 350'000 km^2 di estensione mensile minima lo scorso settembre per la banchisa artica , "solo" 40'000 km^2 circa in meno rispetto alla precedente più ridotta estensione minima mensile estiva, quella del 2009. Non male. E però anche circa 400'000 km^2 in più rispetto all' ultimo dei 3 outlook estivi. Non bene. E dimostrazione di quanto siano ancora molto imprecise queste proiezioni e di quanto conti ancora la variabilità interannuale e le condizioni meteo al contorno.

CLIMATE CHANGE 2013 II ~ Bilancio energetico

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Secondo appuntamento con la sintesi del WG1 dell'AR5 . Oggi un post dedicato alle (relative) novità sul bilancio energetico del sistema terrestre. Altro lead author di questo capitolo del rapporto dedicato alle osservazioni atmosferiche (cap. 2) è, in questo caso, Martin Wild , che ringrazio per avermi fornito alcune sue slides  Partiamo dal ben noto schema dedicato al bilancio energetico del sistema.

CLIMATE CHANGE 2013 I ~ Osservazioni atmosferiche e superficiali

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Primo di una serie di post dedicati alle pillole sintetiche del WG1 dell'ultimo rapporto di valutazione dell'IPCC. Lascerò spesso la parola ad alcuni fra i 12 ricercatori svizzeri coinvolti come lead authors dei vari capitoli del rapporto. Oggi cominciamo con il primo capitolo (dopo quello introduttivo), quello dedicato alle osservazioni atmosferiche e di superficie.

La tomba dell'ipcc (volutamente minuscolo)

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È meglio leggersi prima il post precedente. E dunque: ✟ lo stravolgimento dei dati scientifici come principio fondante dell'ipcc (volutamente minuscolo):

No comment

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Nel senso che anche questo è finito nello spam. Ultimamente ci finiscono parecchi commenti, non so bene perché, e in questo specifico caso, soprattutto. Considerato lo spessore argomentativo del commento, non me lo sarei proprio aspettato. Accidenti a blogger.

Al di là di ogni irragionevole dubbio

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Giorni frenetici, questi. Dopo la settimana di clausura, venerdì Stoccolma ha partorito il Summery for Policymakers (SfP) del primo gruppo di lavoro (WG1) del quinto rapporto di valutazione (AR5) dell' IPCC . Puntuale come un macigno svizzero, sta spazzando via gli ultimi dubbi mercificati e camuffati da blitzkrieg . Puntuale come un toccasana alpino, fa emergere il progresso nella ricerca scientifica ma rammenta anche sacrosanti principi scientifici quali la complessità e l'incertezza. Per il momento, in attesa di ulteriori approfondimenti, credo che basti questo:

IPCC 5 ★ 25

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Venerdì viene pubblicata la prima parte del quinto rapporto di valutazione (AR5) dell' IPCC : il molto atteso WG1, quello dedicato alle basi fisiche.

Il cotto e il crudo

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Come subodoravo già tempo fa (leggi la fine di questo post ), ecco  i puntuali, consueti e  strombazzanti trionfalismi sulla recovery artica  e l'inevitabile, trito e ritrito global cooling incipriante . Sanno un po' di propaganda . Anche perché vengono sempre dalle solite fonti di disinformazione ( for instance ), cariche come sono delle solite armi di distrazione di massa . È come mangiare del prosciutto cotto dozzinale camuffato da Parma di primissima qualità. C'è evidentemente chi  ne va ghiotto...

Plateau? II — Slowly sink down

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Slow down? O slowly sinking down? Questo era il mio primissimo post, giusto 4 anni fa. Siamo ancora da quelle parti, evidentemente.

Plateau? I — I dispetti dei pacifici bimbi

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UPDATE a fondo post! Primo di una serie di post dedicati  allo standstill delle T globali degli ultimi anni. Dedicherò qualche post ad analisi della situazione, delle possibili cause e delle presunte discrepanze con le simulazioni numeriche prodotte da alcuni modelli. Non ho previsto alcuna successione logica, la serie di post (seguendo la natura del blog, pensato come una sequenza affiorante di flussi informativi) avrà vita propria a frequenza intermittente e a struttura più o meno casuale. Oggi cominciamo dalla variabilità interannuale a cui soggiace il clima. Si potrebbe iniziare a rileggere uno dei primi post emersi agli albori del blog, giusto 4 anni fa, dedicati alla "fluttualità" del clima: qui . Poi si potrebbe rileggere quel che si era già scritto sul tema in questione: qui . Infine potrebbe valere la pena rileggersi due o tre post dedicati al fenomeno che viene comunemente indicato come principale sorgente di variabilità naturale a breve, l'ENSO

Outlook artico 2013 - III

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fonte Ultimo appuntamento con la proiezione dell'estensione mensile minima di settembre (SIEmin) del ghiaccio marino pan-artico. Qui e qui i primi due. In agosto sono più o meno proseguite le condizioni meteo abbastanza conservative (per es. il Dipolo Artico, dopo un tentativo di positivizzazione nella prima decade del mese, è tornato ad essere negativo e quindi piuttosto sfavorevole alla fusione e alla riduzione dell'estensione dei ghiacci), ma non durante tutto l'arco del mese e in ogni caso le condizioni inerziali al contorno hanno avuto e continuano ad avere effetti non trascurabili in termini di riduzione dell'estensione e soprattutto dello spessore.

Down under-water

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Decisivo il ruolo giocato dall'Australia nel temporaneo drop off   subito dal livello dei mari fra il 2010 e il 2011. Il gioco è quello del ciclo idrologico, l'evento quello della più intensa e duratura Nina dal 1950 onward, il ruolo quello di vittima predestinata degli effetti della Nina, il mezzo le imponenti inondazioni causate dalle imperiose precipitazioni, la particolarità sta nella specifica e quasi unica morfologia e associata idrologia della grande isola.

L'estate senza anno

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Emisfero boreale nel freezer: Anomalie standardizzate della temperatura dell'estate 2013 nell'emisfero boreale fra 20-90N  Laddove i pixel sono < 1 si è verificata l'estate più calda dal 1948 ⇒ 4.1% della superficie Laddove i pixel sono > 65 c'è stata l'estate più fredda dal 1948 ⇒ 0.16% della superficie In ben il 20.6% della superficie l'estate è stata entro le 5 più calde In solo lo 0.64% della superficie l'estate è stata entro le 5 più fredde

If

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H/t

Fermata fantasma

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A ferragosto, nel pieno di una stagione fantasma , finalmente ci è arrivato pure lui : ❝ a detta dei climatologi il riscaldamento del nostro pianeta sembra che si sia fermato eh, beh, certo. Ecco la mitica fermata fantasma:

10 anni fa, il forno III - Apice

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Fra il 10 e il 12 agosto di 10 anni fa in molte regioni dell'Europa centro-occidentale fu raggiunto il culmine di quella pazzesca stagione: da lì in poi l'estate iniziò un lento, sonnacchioso e per un paio di settimane ancora abbastanza impercettibile tramonto. Per molte di queste regioni quei giorni coincisero anche con l'apice termico assoluto (almeno) da inizio serie strumentale: sia la temperatura media giornaliera che soprattutto la massima batterono ogni record finora registrato.

Outlook artico 2013 - II

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Eccoci al secondo appuntamento con la proiezione dell'estensione mensile minima di settembre del ghiaccio marino pan-artico. Qui il primo.

The burning & the flood

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Vi ho lasciato ad inizio mese con una splendida   canzone di un giovane e "local" chitarrista rock emergente  (ascolta anche qui ). Riprendo il flusso ancora con questa che, nel frattempo, è oramai diventato il mio tormentone sonoro dell'estate 2013.

Scherzare col fuoco, giocare con l'acqua

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WMO Primo break estivo, sarò off per un paio di settimane. Nel frattempo vi lascio con due spunti.

Effetti collaterali

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Steinacher el al. 2013 La CO2 non solo porta al riscaldamento globale, ma, come si sa, acidifica anche i mari. Le emissioni devono pertanto essere ridotte anche più drasticamente di quanto precedentemente richiesto. Per la policy climatica, gli scienziati hanno a suo tempo formulato l'obiettivo della soglia limite dei 2 gradi C per evitare un cambiamento del clima troppo forte ed impattante*. Così, le emissioni di CO2 devono essere drasticamente ridotte, in caso contrario la temperatura media globale aumenterà, secondo le simulazioni climatiche, di più di 2 gradi C rispetto ai livelli pre-industriali di cui sopra con conseguenze potenzialmente molto pericolose.

10 anni fa, il forno II - Persistenza

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È molto raro che un pattern meteorologico, alle nostre latitudini, domini per un'intera stagione (e oltre) senza quasi soluzione di continuità. Quando succede, di solito e soprattutto per i casi di configurazioni di blocco, abbiamo scarti climatici (termici e/o pluviometrici) dalla media di riferimento molto anomali e stagioni estreme. Fu questo, per es., il caso di uno degli inverni europei in assoluto più freddi e lunghi dell'intero 20esimo secolo: quello dell'ultima gelata dei laghi svizzeri , il 1962/63. Ebbene: l'estate di 10 anni fa, oltre alle punte estreme di calore (che vedremo nel prossimo post e di cui abbiamo già parlato un po' nel primo), fu connotata dalla reiterazione di pattern atmosferici che le diedero il volto estremo che conosciamo bene. E anzi: quella della persistenza fu forse la sua caratteristica più anomala, famosa e impattante, anche se per quel che concerne gli impatti sulla salute umana e sui decessi associati , è piuttosto la persist

Canary in an arctic's coal mine

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Fonte del titolo C'è una relazione fra un fenomeno relativamente nuovo, accelerante e drammaticamente evidente come la riduzione e non molto futura scomparsa estiva della banchisa artica ed effetti meteo e climatici regionali e remoti come persistenti anomalie bariche, di circolazione atmosferica e della posizione e ampiezza delle correnti a getto e conseguentemente anomalie termiche e pluviometriche alle medie latitudini? Ci sono relazioni fra le implicazioni che questo nuovo equilibrio dinamico induce (in termini di effetto albedo, scambi di energia, gradienti modificati,...) e il modo in cui la variabilità atmosferica a distanza si manifesta nel tempo?

Città bollenti

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L'asfalto, le auto, i condizionatori d'aria, un'edificazione poco lungimirante e una certa avarizia nel distribuire il verde urbano in passato (oggi le nuove pianificazioni urbanistiche ne stanno tenendo sempre più conto, vedi per es. qui , qui o qui ). Risultato? Le città svizzere sono sempre più calde, si trasformano in "isole di calore", al punto che il dipartimento federale dell'Ambiente avverte: già oggi la differenza delle temperature massime tra la città e le zone rurali circostanti può essere di parecchi gradi. Un allarme da non trascurare, soprattutto in un contesto climatico generale che ha visto aumentare il riscaldamento della Svizzera,  dall'inizio dell'industrializzazione ad oggi,  più del doppio rispetto alle temperature globali:  solo negli ultimi trent'anni la temperatura media è cresciuta di 1.5°C .

Alpi nel tempo VI - Annibale et al.

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fonte Durante la seconda guerra punica nel settembre del 218 il genarale cartaginese Annibale arriva sul passo del Monginevro con 20 mila fanti, 6 mila cavalieri e 21 elefanti. Solo la metà dell’esercito partito dalla Spagna (90 mila fanti, 12 mila cavalieri e 37 elefanti) con lo scopo prima di allearsi con le popolazioni galliche e poi scendere in Italia per scontrarsi con le armate romane. Ma Annibale sbagliò il calcolo perché le tribù galliche gli furono generalmente ostili salvo il re de Boi, Magilo che lo aiutò a varcare le Alpi. Fu una traversata estenuante che costò la vita a molti soldati. In più i cartaginesi dovettero affrontare il duro inverno della Pianura Padana e secondo Polibio solo un elefante sopravvisse ai suoi rigori.  Lo storico greco ci dà la sua testimonianza di quell’evento ( qui in inglese):

Non c'è (più) tempo per il terrapiattismo

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Outlook artico 2013 - I

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Eccoci al tradizionale e puntuale primo dei 3 appuntamenti estivi di fine mese con la proiezione dell'estensione mensile minima di settembre del ghiaccio marino pan-artico. Prima una rapida panoramica sulle condizioni generali al contorno, poi su quelle del 2013, a seguitre un refresh sul metodo previsionale usato e infine la prima stima, mia e dell'ensemble che partecipa al SEARCH . ▼ Quattro soli dati sul primo punto, tanto basta selezionare l'etichetta " Arctic " nel blog per ri-approfondire un po' (ev. questo post). Paragone con l'inizio dell'era delle rilevazioni satellitari nel 1979: ● L'estensione del ghiaccio marino (E) è diminuita di circa il 32%; ● L'area del ghiaccio marino (A) è diminuita di circa il 39%; ● Il volume del ghiaccio marino (V) è diminuito di circa il 76%; ● Fra il 1979 e il 2006, il 52-58% dell'area massima annuale (fine inverno) spariva durante l'estate; fra il 2007 e il 2011, questo rateo è sal

Meltlandia for captain

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Un succinto post dedicato al capitano d'avventura  e ad alcuni amici  che ho lasciato a metà strada , per colpa di altri improrogabili impegni di lavoro. Buona continuazione del viaggio ! ☃ Bilancio di massa del 20 giugno (in mm di acqua equivalente) in confronto alla media giornaliera del periodo 1990-2011:

Toh, il clima si sta ancora scaldando

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Quella che segue è una libera rielaborazione mirata di un articolo for dummies scritto da un "noto" "climatologo" e apparso l'altro ieri come commento su un "noto" quotidiano di caratura "mondiale" che da sempre fa dell'"informazione equilibrata" il suo "punto di forza". Leggetelo e non mancate di aprire anche le link di supporto. E se interessa, alla fine trovate anche la link diretta all'articolo originale.

Live feed @ AGU Chapman Climate Communications Conference

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Come dice il lagomorpho , c'è da sprecare del tempo al lavoro, in questi giorni. Tempo utilmente sprecato, suppongo. Vi potete registrare qui e poi seguire il live online  di una parte del meeting , in programma a Granby (Colorado) fino a giovedì. E occhio alle 9 ore in meno di fuso. Fra ieri e oggi c'era di che saziarsi. Fra gli altri : Spencer Weart, Stephan Lewandowsky, Mike Mann, Dick Alley, Alan Robock, Clara Deser, Peter Gleick, Gavin Schmidt, Peter Sinclair, Bob Henson, Jeff Masters...

10 anni fa, il forno I - Accensione a pieno regime

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Dica 2003... ...e ti vengono i brividi caldi. Per molti anni, ogni fine primavera l'incubo di molti europei (a seconda dei gusti e dei punti di vista) era sempre quello: il paragone con l'imparagonabile (per ora) stagione estiva , quella dei record stracciati, quella dei vini marsalati, quella dei gelati abbuffati, quella dei lidi inflazionati, quella dei condizionatori assaltati ma anche quella dei morti in eccesso contati e forse dimenticati.

WED 2013

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Sì, lo so, sono in ritardo, mai i giorni scorsi ero talmente preso che mi sono persino dimenticato di pubblicare un post...già pronto da qualche giorno! Per la  giornata mondiale dell'ambiente di quest'anno (era in programma mercoledì...) ho pensato di preparare un post con 5 spunti diversi, tutti accomunati dalla consapevolezza dello stato preoccupante - per certi versi precario, per altri però anche meno negativo di quel che si potrebbe pensare -  in cui versa il contesto più importante nel quale viviamo e dal quale traiamo la nostra linfa vitale.

Sciarpe & cappelli

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Fuori dalla naftalina, o meglio: evitiamo di riporre cappotti, maglioni, guanti, sciarpe e cappelli. L'era glaciale - quella vera, non quella farlocca prevista dal 1998 , 1995 , 2002 , 2007 , 2010  e ovviamente nemmeno intravista - pare sia imminente. Finalmente.

Sole (di primavera)

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Guest post di Luca Mercalli  Anche se ci sono amanti della pioggia, della neve e delle nebbie, in genere la maggioranza della gente cerca il sole. L'astro splendente è ormai l'icona - anche informatizzata - dell'allegria e del tempo libero, della spensieratezza vacanziera: ogni pubblicità turistica che si rispetti, che sia mediterranea, tropicale o perfino sulle nevi alpine, "vende" il proprio patrimonio solare. Briançon, ridente cittadina delle Hautes Alpes francesi a quota 1300 metri, si propone al viaggiatore con lo slogan " 300 jours de soleil par an ", il che, insieme a gran parte del Midi francese è dal punto di vista climatologico abbastanza realistico. D'inverno i popoli del nord Europa inseguono la luce del Mediterraneo, Hermann Hesse, in lettera invernale dal Sud, del 1919, così scrive del sole di Lugano: " Qui c'è ancora il sole e ancora noi continuiamo a essere suoi ospiti. Scrivo queste righe in uno degli ultimi giorni di

Occam artico

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Gillett et al. 2008 Fa discutere , nel quartiere accanto, la decisione della rivista Nature Geoscience di non pubblicare un commento critico - come ce ne sono migliaia nell'ambito di critiche e tentativi di rebuttal  di pubblicazioni scientifiche - di Mariani et al. a proposito dell'attribuzione prevalentemente antropica del riscaldamento recente delle regioni polari da parte del gruppo di Nathan Gillett et al.  Il focus è l'Artico e la diatriba non è nemmeno tanto recente, essendo lo studio in oggetto di critica pubblicato nell'ottobre  2008 e la decisione della rivista di non pubblicare la risposta di pochi mesi dopo. In un lustro, quante altre pubblicazioni sul tema sono apparse ( per esempio )?

Borderline stratosferico I - Fra il 2010 e il 2012

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Alcune considerazioni in merito ad aspetti affascinanti quanto ancora relativamente giovani relativi allo studio della bassa stratosfera e alla sua associazione con la variabilità del clima e con i trend. La prima delle tre considerazioni che posterò (cioè questa)  è una rielaborazione sintetica di un lavoro di ricerca a cui sto collaborando, per cui vale il solito caveat : al momento è da ritenere come ampiamente provvisoria e parziale.

Senza primavera

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Se l' anno senza estate , per antonomasia, rimane l'inarrivabile 1816 e quello senza inverno l'ancora battibile 2006/07 , la domanda sulle stagioni di mezzo sorge spontanea ma si abbina a una risposta meno evidente. Stiamo finendo una primavera che in Europa centro-occidentale ha mostrano non pochi problemi di percezione. Chi si è accorto che siamo già quasi alla fine? Probabilmente, complice l'estremo mese di marzo e il dinamicissimo e insolito maggio, non molti. Probabilmente neppure russi e ucraini, visto il rapidissimo passaggio, da quelle parti, dall' inverno di (e fino a) metà aprile all' estate di (e da) inizio maggio . Qual è l'anno senza primavera in Europa centro-occidentale e nella regione alpina?

Once Moore

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Prima, senza parole (video a fine post). fonte Dopo, qualche considerazione in merito alle possibili implicazioni con i cambiamenti climatici. 1'200 tornado in media all'anno, quasi tutti nella fascia degli stati centro-meridionali degli USA, un mix di ingredienti quasi perfetto per l'innesco di grossi fenomeni convettivi temporaleschi di cui una piccola parte sfocia in questi fenomeni estremi e distruttivi: la zona molto piatta favorisce l'incontro ottimale e fatale fra aria caldo-umida proveniente da sud, dal Golfo del Messico, con quella fredda che discende dalle ampie ed estese pianure canadesi. In che modo il GW può influire su dei fenomeni che già di per sé rappresentano l'estremo degli eventi estremi (per dirla con Riccardo Reitano )? Qui e qui qualche opinione a riguardo.

Limsup

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Otto et al. 2013 Considerando le più recenti stime calcolate in funzione dei vincoli posti dal bilancio energetico aggiornati all'ultimo decennio a partire da dati di temperatura globale, forcing radiativi e assorbimento totale di calore nel geosistema, il limite superiore atteso nella risposta termica all'equilibrio - per raddoppio delle concentrazioni di CO2 rispetto a prima dell'era industriale, cioè in teoria entro fine secolo - si riduce un po' e si attesta attorno ai 4° C. Comunque una magra consolazione.

L'hockey e la sdraio

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Domenica 19 maggio 2013, ore 20:30, Stoccolma, Globe Arena : la nazionale svizzera di hockey su ghiaccio sta per scolpire un 'altra pagina di storia sportiva , giocando la finale dei Campionati del Mondo di questa seguitissima (in Svizzera, così come in Nordamerica, Scandinavia, Russia, Cechia, Slovacchia, negli Stati dell'ex-URSS,...) disciplina ( qui  o qui il live in streaming). La prima volta, dopo l'argento conquistato nel lontano 1935. Dopo aver clamorosamente vinto 9 partite su 9, aver battuto ed eliminato avversari quotatissimi come Canada, Repubblica Ceca o USA, l'outsider e oramai non più sorpresa del torneo iridato affronterà stasera la nazionale svedese, pluricampione del mondo nonché ospitante del torneo, già battuta dagli elvetici all'esordio. Ci sono robuste ragioni per essere fiduciosi. Perché i ragazzi elvetici hanno finora mostrato estrema compattezza, gran gioco di squadra, un sistema di gioco assai pagante: insomma, mai come in questa occas