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La linfa australe

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Un recente studio conferma il ruolo prioritario svolto da una delle più importanti correnti oceaniche del globo. Si tratta di una delle ricerche più rilevanti degli ultimi anni, con una serie di risultati piuttosto allarmanti riguardo alla risposta molto rapida del sistema climatico oceanico. Punto critico di svolta (o di non ritorno) relativo al trasferimento di calore e all'assorbimento di CO₂ . La Corrente Circumpolare Antartica (ACC) è una gigantesca corrente oceanica che circumnaviga l’Antartide in senso orario (da ovest verso est), muovendo una quantità d'acqua 100 volte superiore a quella di tutti i fiumi della Terra messi insieme. Misura circa 2000 km di larghezza lungo il suo punto più largo, si estende fino alle profondità del mare e svolge un ruolo importante nel ribaltamento della circolazione globale, nello scambio e distribuzione di calore tra oceano e atmosfera,  nello stoccaggio di CO₂  (essendo questo uno dei più importanti serbatoi di carbonio del piane...

La grande ritirata

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Un interessante e recente lavoro di cartografia glaciale , partendo da dati satellitari, documenta la risposta dinamica dei ghiacciai ai cambiamenti climatici su scala globale. Quantifica le loro variazioni di massa e volume negli ultimi 20 anni. E la conclusione è inquietante. In figura la perdita relativa di volume dei ghiacciai negli ultimi 2 decenni. Volumi e perdite di volume regionali e globali dal 2000 al 2019 (grafici a torta) con serie temporali annuali di perdita relativa di volume (spicchi) per le 19 regioni glaciali "maggiori". Dal 2000 al 2019, la perdita di massa dell’insieme dei ghiacciai mondiali è stata di 267 ± 16 Gt all'anno, una perdita equivalente al 4,5% del volume dei ghiacci nei primi anni 2000.  Assumendo che tutta l'acqua di fusione glaciale raggiunga l'oceano, il contributo all'innalzamento del livello del mare è stato di 0,74 ± 0,04 mm/anno, pari al 21 ± 3% dell'innalzamento osservato dagli altimetri satellitari durante questo ...

Nostalgia dei ghiacci

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Dedicato a Koni. Dall'Artico all'Antartico passando per le Alpi, in una sorta di rapido tour alla ricerca del ghiaccio perduto. fonte Non percepiamo la crisi climatica come una trasformazione perché rispetto al nostro "tempo intimo" avviene al rallentatore. ( fonte , trad. ocasapiens ) Non certo per Koni , per il quale purtroppo su Meltlandia sembra proprio che "il cambiamento climatico lo abbia reclamato come vittima . Neppure per chi ha evidenziato una perdita di 4/5 del volume del ghiacciaio del Gries (Alpi vallesane, CH, uno dei ghiacciai di riferimento internazionale) negli ultimi 170 anni. Nel 1850 arrivava fino ai miei piedi dove ho scattato la seconda foto. Per il momento, il bilancio di massa attuale (9 agosto 2020) è nella media negativa degli ultimi 10 anni (al settimo posto dietro i più estremi 2015, 2017, 2011, 2018, 2012 e 2010). E non di certo nemmeno per Claude Lorius sull'altro polo del pianeta. Ho fiducia, l...

Come i canarini nelle miniere di carbone

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Alcune splendide immagini scattate da Daisy Gilardini durante le sue spedizioni polari. Esplorare il mondo armata di una macchina fotografica, con la quale cerca di catturare le meraviglie che il pianeta ci regala anche e soprattutto nelle sue zone più impervie e fredde quali l’Artide e l’Antartide. È la missione di Daisy Gilardini , fotografa luganese da anni trapiantata a Vancouver , i cui scatti negli ultimi anni sono apparsi sulle più importanti testate mondiali facendo di lei una apprezzata «ambasciatrice della natura» della quale cerca di mostrare a tutti le bellezze, nella convinzione che saranno proprio le meraviglie della natura a convincere l’umanità dell’impellente necessità di fare qualcosa per salvaguardarla. L’abbiamo incontrata alla vigilia di un suo breve ritorno in Svizzera nell’ambito di un tour internazionale di conferenze incentrate principalmente sulla scottante tematica dei cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici sono davvero un argoment...

Salatine

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Stanno diventando più salate le acque del mare di Ross in Antartide e questo fenomeno - seppur parzialmente e transitoriamente - potrebbe contenere l’innalzamento del livello del mare perché la salinità fa aumentare la densità delle acque sul fondo degli oceani e ne riduce il volume (si vedano i valori sterici , di cambiamento di densità, indotti dal diverso contenuto di sale, per esempio ). È quanto emerge dai dati preliminari del progetto Marine Observatory in the Ross Sea  (MORSea). L’aumento di salinità registrato è apparentemente minimo, di 0,06 parti per mille in più rispetto al 2014, ma le informazioni raccolte hanno sorpreso i ricercatori perché sono in controtendenza rispetto a quanto misurato per 20 anni. La rilevazione è coerente con quanto misurato nella vicina stazione statunitense McMurdo  nella pur breve serie di dati iniziata nel 2017. Si vede una diminuzione della salinità nei primi mesi della rilevazione - fino al febbraio 2018 - seguita da un l...

Il caldo 2018: quarto globalmente, primo in Svizzera

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Il 2018 è stato globalmente il quarto anno più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1850, mentre in Svizzera è stato il più caldo in assoluto. Lo scarto termico positivo è stato globalmente di circa 0,6 °C rispetto alla media del periodo normale 1961-1990. Questo è quanto emerge da un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). Rispetto al valore di riferimento dell’epoca preindustriale (media 1850-1900), il 2018 è stato globalmente di circa 1 °C più caldo, collocandosi quindi al quarto posto dopo il 2016, 2015 e 2017 e seguito dal 2014, il quinto anno più caldo. Questo è quanto emerge da un’ analisi dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) , nell’ambito della quale sono stati confrontati tra di loro cinque diversi set di dati della temperatura globale. Nessuno dei 20 anni più caldi risale a più di 22 anni fa. Perciò l’OMM ritiene questa evoluzione un segnale evidente di un cambiamento climatico duraturo anche sul lungo periodo. Deviazione della t...

Mezzo grado e un quarto d'ora

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Tre anni dall' Accordo di Parigi , due giorni al termine della COP24 di Katowice, le prospettive sono tutt'altro che rosee. E, come se non bastasse, Climate Action Tracker ha  pubblicato  la classifica dei vari paesi firmatari della Convenzione sul clima, in base agli impegni per ridurre le emissioni di gas serra. Situazione piuttosto penosa: In questo post torno brevemente sull'ultimo rapporto speciale ( SR15 ) dell'IPCC ( qui un post molto sintetico con tutta una lunga serie di FAQ da RC). Nonostante le poco rosee prospettive di cui sopra, i prossimi 10 anni saranno comunque cruciali, perché oggi abbiamo già consumato i ¾ del budget globale di emissioni di CO 2 che ci permetterebbe di raggiungere e non superare un riscaldamento a fine secolo di 1,5 gradi C. Questo fa capire l'urgenza in gioco: è come se avessimo a disposizione ancora solo un quarto d'ora dell'ora concessa per evacuare la casa in cui viviam...