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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Cl!ma di cambiamento

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Grande manifestazione nazionale "Cl!ma di cambiamento" a Berna oggi (vedi anche qui e qui ). Attesi migliaia e migliaia   Update : giunti oltre 100'000 giovani e meno giovani attivisti che chiedono una sola cosa: che la politica ascolti la scienza e agisca di conseguenza, mediante l'adozione di una politica ambientale coerente e l'abbandono delle energie derivanti da combustibili fossili. E che lo faccia subito, senza frapporre ulteriori indugi e anteporre deleghe e rimandi all'importante urgenza della questione. Casualmente, proprio in questi giorni ricorre il decimo anniversario dell'attivazione di questo blog. Un compleanno in perfetta sintonia con i tempi che corrono, si direbbe...:-D Il primo post di 10 anni fa era questo . Avevo deciso di iniziare tastando subito il polso della questione climatica: la variazione del contenuto di energia assorbita e accumulata dagli oceani, una spia dello sbilancio energetico a cui è sottoposto il geosistem

Clima e combustibili fossili nel XXI secolo

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Di clima e di combustibili fossili se ne è parlato durante la recente summer school dell'ETH appena conclusa e nell'associata serata pubblica dello scorso 10 settembre al Centro Stefano Franscini – Monte Verità di Ascona. La serata pubblica ha avuto come relatori Marco Gaia, fisico dell'atmosfera di MeteoSvizzera e Marco Mazzotti , professore di ingegneria dei processi presso l'ETH, milanese da 20 anni trapiantato a Zurigo. Il post odierno ne spiega e sintetizza i contenuti. Viviamo, dunque emettiamo In questi giorni di ripresa dell’anno scolastico mi ritorna alla mente quanto mi raccontava mia nonna ricordando quando da bambina andava a scuola. Un aneddoto mi aveva particolarmente colpito: come tutti i suoi compagni di classe anche lei, d’inverno, portava una fascinetta di legna per contribuire ad alimentare la stufa che dava un po’ di tepore all’aula. Erano i primi decenni del ‘900 e da allora tante cose sono cambiate. Non solo a scuola. Bensì un po’ in tutt

Great walls of water

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Dall’America rimbalzano in questi giorni le notizie dell’uragano Dorian, che dopo aver devastato le Bahamas , si è diretto verso la Florida. Vediamo di fare un sintetico punto della situazione per quel che concerne la relazione fra riscaldamento globale e uragani. Lo skyline di Miami e un'immagine satellitare dell'uragano Dorian (Credit: Getty Images, iStock) Benché lo sviluppo di un uragano non sia da considerare un evento raro o inusuale (soprattutto in questa stagione nell’Atlantico), essi sono considerati dei fenomeni estremi, per il loro potenziale distruttivo. Come tali sorge regolarmente la domanda se i cambiamenti climatici in atto stiano avendo un effetto sul loro numero, intensità o frequenza. Impossibile rispondere semplicemente con un sì o con un no netto.  In un’atmosfera gradualmente più calda vi è anche più energia a disposizione e questo potrebbe indurci a concludere che anche l’intensità degli uragani debba aumentare. Come spesso capita in meteorolo