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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Il costo del clima che cambia

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Guest post di P. Schiesser È chiaro per tutti? Senza sforzi sostanziali e costanti per mitigare il riscaldamento a livello globale e adattarci a livello regionale, il cambiamento climatico inciderà sempre più negativamente su infrastrutture e beni di ogni nazione e sul tasso di crescita economica del nostro secolo, causando perdite per centinaia di miliardi di dollari. Un aumento della temperatura media del pianeta non significa che fa semplicemente più caldo e soltanto chi vive ai bordi del mare deve temere l’innalzamento del livello delle acque (a causa dei ghiacci polari che fondono), significa che gli eventi climatici diventano più estremi. Anche da noi . Le autorità federali ne sono consapevoli, e per sapere più concretamente in quale forma e con quali intensità si manifesteranno i cambiamenti climatici in Svizzera fa elaborare con regolarità degli scenari da gruppi di esperti. Così da poter aggiornare il Piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici, adotta

Canicola invernale?

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L'associazione SwissYouthforClimate  e le loro pagine facebook e twitter Il trailer del film in agenda.  E qui sotto una chicca:

CH2018 | Nuovi scenari climatici per la Svizzera

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Presentato martedì all'ETH di Zurigo il rapporto CH2018 che descrive cosa sta accadendo nella regione alpina e le possibili evoluzioni entro la fine del secolo. Estati torride e asciutte. Inverni miti e piovosi. Limite delle nevicate in rialzo e diminuzione delle nevicate a media e bassa quota. Questo è il clima futuro in Svizzera, verso il quale siamo incamminati. È quanto emerge dai nuovi scenari climatici per la Svizzera, denominati CH2018, presentati martedì al Politecnico federale di Zurigo ( qui il rapporto tecnico completo). Scenari che aggiornano quelli elaborati nel 2011 e descrivono i cambiamenti attesi nella regione alpina entro la fine del secolo in corso, ipotizzando diverse evoluzioni a livello globale nelle concentrazioni di gas ad effetto serra (vedi immagini qui sotto). Pur con differenziazioni regionali dovute alle diverse quote oppure alla presenza della catena alpina, le tendenze generali sono chiare e valide per l’intero Paese. In assenza d

Verità rivelate

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Mentre ero altrove impegnato, un amico mi segnala un Evento Imprescindibile tenutosi ieri era sulle sponde del Lago Verbano. Un emerito luminare  del paleo clima  –  e, pare, anche di biologia, essendo in passato già distintosi per insinuare dubbi a pagamento sull'evoluzione  –  è stato invitato a tenere una conferenza onde poter erudire il volgo e annunziare le verità sulle variazioni climatiche: dalla Preistoria a oggi.  Chi lo ha invitato è una ben nota società che in passato è stata fortemente legata a movimenti di estrema destra della vicina penisola. Oggi si occupa perlopiù di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo... ...anche attraverso l'organizzazione di conferenze di fringe & junk science ? Ecco la locandina Soprassediamo sugli "ultimi anni", sul "gran parlare" e sulla palese confusione fra meteorologia  –  che dipenderebbe "ormai dal crescente inquinamento e dall'azione dell'uomo sull

CH2018 - 1

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Presentazione dei nuovi scenari climatici per la Svizzera – CH2018 Domani si terrà presso l'ETH di Zurigo un pomeriggio di presentazione dei nuovi scenari climatici per la Svizzera. Ogni 5 – 7 anni si calcolano, sulla base dei più recenti modelli di simulazione climatologica, quelli che si stima saranno gli scenari climatici per i prossimi 50 – 100 anni in Svizzera. Questi scenari sono la base per cercare di identificare l’impatto che avranno i cambiamenti climatici in Svizzera nei prossimi anni. Servono, insomma, per rispondere a domande come: aumenteranno i pericoli naturali (ondate di caldo, alluvioni, …)? Quale l’impatto sulla salute umana? Quali le conseguenze sul bosco e le foreste? La produzione agricola risentirà dei cambiamenti climatici? Le stazioni invernali avranno ancora un innevamento assicurato? … Anche io sarò presente e fornirò una sintesi nei prossimi giorni.

GW of 1,5 °C

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Nel cosiddetto "Accordo di Parigi" del 2015 , 195 Paesi si sono accordati per limitare il riscaldamento globale ad un valore chiaramente inferiore ai 2,0 °C - se possibile a 1,5 °C - rispetto al periodo preindustriale. Le conseguenze previste con questo riscaldamento globale di 1,5 °C e gli sforzi necessari per raggiungere l’obbiettivo sono stati riassunti nel nuovo rapporto speciale (SR) del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC) . Quest’ultimo è stato presentato esattamente un mese fa. Un ottimo approfondimento in italiano dello SR lo si può trovare qui . Ecco, in sintesi, alcune delle conclusioni più significative del rapporto speciale: ● È ancora possibile limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C, ma nei prossimi 1 – 2 decenni saranno necessarie trasformazioni rapide e di vasta portata in molti settori, come ad esempio quello energetico, quello della pianificazione del territorio, quello dello sviluppo urbano, delle infrastru

Messaggi dalla fine del mondo

Impressionati dalle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, Doris e Charles sono determinati a fare qualcosa. Convinti che la soluzione sia nelle mani dei giovani, questi due pensionati vendono la loro casa a Zurigo e comprano una barca. La loro idea è semplice: portare cinque giovani svizzeri al circolo polare artico per osservare i segni del riscaldamento globale e sensibilizzare, attraverso i social network, la loro generazione. La grande avventura inizia. Per tre settimane, l'equipaggio del San Gottardo navigherà in paesaggi ostili ma spettacolari. Armati delle loro macchine fotografiche, i giovani documenteranno lo stato di salute della fine del mondo. Anche su MS se ne è già parlato, qui e qui . Un tema di grande attualità che continua a far discutere, tra leggi economiche, modelli da ripensare e necessità di agire. Ma a dover cambiare è probabilmente anche il modo in cui vengono comunicati i dati relativi al clima e le proiezioni rispetto agli scenari futuri.

Quando piovono le pentole

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Plinio il Vecchio racconta, nella sua " Naturalis historia ", di precipitazioni eccezionali, secondo dei testimoni sentiti direttamente, nel corso dei suoi viaggi attraverso l'Impero. Assicura come veritiere le notizie di una pioggia di pentole e pure di una di pesci. Ci verrebbe da chiederci se i pesci fossero già cotti. Al di là dell'ironia, questa notizia non è così impossibile, perché verso la fine degli anni '70 (del 1900, per intenderci) si verificò a Genova, durante una tempesta, una tromba d'aria che sollevò un gommone con motore e lo depose al quarto piano di un palazzo a un chilometro dal mare. Ecco spiegati gli eventi descritti da Plinio il Vecchio: nel caso delle pentole si trattò probabilmente di una tromba d'aria, mentre per i pesci è più probabile il caso di una tromba d'acqua (fonte: Meteosvizzera) Una lunga siccità e un'estate che nella regione alpina è praticamente durata 6 mesi e poi un anticipo di inverno e soprattutto la p