Quando piovono le pentole
Una lunga siccità e un'estate che nella regione alpina è praticamente durata 6 mesi e poi un anticipo di inverno e soprattutto la pioggia di mesi di secca in pochi giorni.
Per diverse regioni della Svizzera, accumuli come quelli avuti in questi ultimi giorni accadono statisticamente ogni 15-30 anni. Per altre, si tratta di eventi con un periodo di ritorno di 30-50 anni, per alcune di 50-100 anni, per 2-3 stazioni si tratta di un periodo addirittura superiore a 100 anni.
Ma è tutto normale, tutto già visto, tutto in regola. Certo, certo, come no.
È il solito refrain:
❏ lo stato dell’atmosfera e degli oceani è mutato, a causa degli squilibri nel bilancio dei flussi di energia;
❐ gli eventi meteorologici sono influenzati da un clima mutato perché le condizioni ambientali al contorno nei quali si manifestano sono diverse rispetto a prima, più calde (atmosfera, oceani), più umide (atmosfera), con meno massa glaciale (zone artiche)...;
❍ un singolo evento ovviamente non è una conseguenza del cambiamento climatico, ma condizioni climatiche mutate sono in grado di influenzare il modo in cui gli eventi estremi si manifestano.
Connecting the dots...
...ecco un recente lavoro, uno dei tanti, nemmeno uno degli ultimissimi, peraltro:
• Donat et al. 2016, More extreme precipitation in the world’s dry and wet regions
Abstract:
Intensification of the hydrological cycle is expected to accompany a warming climate. It has been suggested that changes in the spatial distribution of precipitation will amplify differences between dry and wet regions, but this has been disputed for changes over land. Furthermore, precipitation changes may differ not only between regions but also between different aspects of precipitation, such as totals and extremes. Here we investigate changes in these two aspects in the world’s dry and wet regions using observations and global climate models. Despite uncertainties in total precipitation changes, extreme daily precipitation averaged over*[update 12/11, h/t Roberto Kersevan]both dry*andwet regimes shows robust increases in both observations and climate models over the past six decades. Climate projections for the rest of the century show continued intensification of daily precipitation extremes.
• Sippel et al. 2017, Have precipitation extremes and annual totals been increasingin the world’s dry regions over the last 60 years?
Daily precipitation extremes and annual totals have increased in large parts of the global land area over the past decades. These observations are consistent with theoretical considerations of a warming climate. However, until recently these trends have not been shown to consistently affect dry regions over land. A recent study, published by Donat et al. (2016), now identified significant increases in annual-maximum daily extreme precipitation (Rx1d) and annual precipitation totals (PRCPTOT) in dry regions. Here, we revisit the applied methods and explore the sensitivity of changes in precipitation extremes and annual totals to alternative choices of defining a dry region (i.e. in terms of aridity as opposed to precipitation characteristics alone). We find that (a) statistical artifacts introduced by data pre-processing based on a time-invariant reference period lead to an overestimation of the reported trends by up to 40 %, and that (b) the reported trends of globally aggregated extremes and annual totals are highly sensitive to the definition of a “dry region of the globe”.
Questo dal punto di vista termodinamico. Ma ci sono novità anche dal punto di vista della risposta dinamica, per es.:
• Mann et al. 2018, Projected changes in persistent extreme summer weather events: The role of quasi-resonant amplification
(vedi anche qui e qui)
che segue il già relativamente famoso e dibattuto:
• Pethoukov et al. 2013, Quasiresonant amplification of planetary waves and recent Northern Hemisphere weather extremes
https://www.nature.com/articles/s41467-018-06765-2
RispondiEliminaQui si fa un riferimento all'equazione di Claysius-Clayperon, che già intuivo anni fa essere inadeguata per prevedere l'intensità di certi fenomeni (e comunque c'era almeno un altro studio uscito qualche anno fa in cui se ne accennava).
Grazie, Paolo. L'articolo è molto interessante, presto conto di scriverci qualcosa.
Eliminacome sempre molto interessante Steph,
Eliminama anche complicato
tu pensa che nel mio patetico tentativo di capirci qualcosa, mi ero appena imbattuto in un relativamente vecchio lavoro (2014) di Barnes, che concludeva :" that the link between recent Arctic warming and increased Northern Hemisphere blocking is currently not supported by observations. While Arctic sea ice experienced unprecedented losses in recent years, blocking frequencies in these years do not appear exceptional, falling well within their historically observed range. The large variability of blocking occurrence, on both internannual and decadal time scales, underscores the difficulty in separating any potentially forced response from natural variability ..."
Restano i fatti: che le nostre estati sono divenute spropositatamente calde rispetto al grado medio di aumento spalmato sul globo ... fa un caldo porco anche senza blocchi particolari, sarà per l'effetto dei suoli + secchi, della minore nuvolosità, del brightening, del vapore acqueo, ma non si scappa.
Lorenzo
Ciao Lorenzo
Eliminainfatti, anche io ne avevo già parlato qui , avevo anche letto il lavoro di Barnes.
Estati: non c'è alcun dubbio. Con la scorsa, da inizio serie strumentali siamo a 4 estati fuori scala in 7 anni (2012, 2015, 2017, 2018)!!! Una roba mostruosa. Fuori scala significa che avrebbero tempi di ritorno molto molto lunghi. E ce le troviamo concentrate in nemmeno un decennio. Allucinante. Roba da far impallidire l'aliena estate del 2003, che rimane tale per scarto, ma la frequenza con cui si presentano negli ultimi anni le estati fuori scala ha dell'incredibile e fa quasi passare in secondo piano l'estate del millennio.
Secondo una distribuzione di Gumbel, le stagioni estive anomale degli ultimi 20 anni in Europa centro-meridionale hanno oggi tempi di ritorno di circa un decennio: ciò significa che il clima odierno dovrebbe favorire estati come l'ultima in media una volta a decennio e non 4 in 7, e già questo ti fa capire quanto siano "alieni" questi anni.
Ma la cosa più sconvolgente è il tempo di ritorno estrapolato al 1900: sarebbe di 2000 anni! E pensa che con mezzo grado in più di temperatura media globale (1,5 gradi in più rispetto al periodo pre-industriale, roba che raggiungeremo fra una quindicina d'anni con questo andazzo) ne avremo una su quattro come le ultime. Immaginando un periodo molto anomalo come questi ultimi 7 anni, avremmo estati fuori scala ogni anno!!!
WOW!...
RispondiEliminaReferenza a...
Donat et al. 2016, More extreme precipitation in the world’s dry and wet regions
... con tanto di estratto in caratteri cubitali!
Si tratta solo di uno studio gia' ampiamente analizzato, debunkato, e messo nella giusta prospettiva (la solita sequela di cherry picking ad arte, con figures of merit scelte ad hoc, per giustificare conclusioni pre-confezionate)... qui:
https://www.hydrol-earth-syst-sci.net/21/441/2017/hess-21-441-2017.pdf
"Have precipitation extremes and annual totals been increasing in the world’s dry regions over the last 60 years?", Sebastian Sippel et al.
... che recita cosi' (impaginazione e maiuscole mie):
"A recent study, published by Donat et al. (2016), now identified significant increases in annual-maximum daily extreme precipitation (Rx1d) and annual precipitation totals (PRCPTOT) in dry regions.
...
We find that
(a) STATISTICAL ARTIFACTS introduced by data pre-processing based on a time-invariant reference period lead to an OVERESTIMATION of the reported trends by up to 40 %, and that
(b) the reported trends of globally aggregated extremes and annual totals are HIGHLY SENSITIVE TO THE DEFINITION of a “dry region of the globe."
La conclusione dell'abstract la dice tutta:
" In view of the high relevance of the question to many potentially affected stakeholders, we call for a WELL-REFLECTED CHOICE of specific data processing methods and the inclusion of ALTERNATIVE dryness definitions TO GARANTEE that communicated results related to climate change be ROBUST."
Chiaro (e tradotto concisamente): dato che la clique climatocatastrofista sta chiedendo all'umanita' intera di ritornare all'eta' della pietra per salvare il pianeta... non proprio una piccola cosa... un dettaglio... si richiederebbe, se possibile, se non li disturba troppo quella della clique... di almeno fare delle "well-reflected choices", in modo tale da comunicare alle masse delle cose reali, non degli artefatti creati ad arte.
Ma, si sa... le well-reflected choices potrebbero portare a conclusioni non in linea con le scelte puramente ideologico/fideistiche fatte fin'ora... quindi... campa cavallo.
Buona lettura, e alla prossima.
P.S.: Steph... come mai tocca al troll negazionista spara-cartucce (io) correggere il tiro del climatologo professionista (tu)?
Come mai non e' il secondo che, per completezza e correttezza dell'informazione, cita lo studio che ho citato/linkato io?... dato che e' perfettamente on-topic?... che ridimensiona notevolmente le maiuscole iperboliche da te usate nell'estratto?
Ai lettori le conclusioni...
Ciao bello.
Ti ringrazio del lavoro che hai linkato, perfettamente pertinente e che non conoscevo (meno apprezzata è la sarcastica tua traduzione della conclusione dell'abstract, ma tant'è...). Lo leggerò. E nel frattempo, correggo il post.
EliminaIl PS è decisamente meno pertinente con il topic del post, visto che non si parla di climatologi professionisti e non, tantomeno di troll.
Anyway: nessuno è perfetto. Ci sono studi che sfuggono, per te intenzionalmente, per me casualmente. D'altronde io non ti ho mai considerato né definito troll, negazionista ben poche volte, spara-cartucce invece sì ma era riferito al tuo patetico tentativo di difendere il tuo amico coltivatore di orzo nell'altro post. Non era riferito in senso generale, lo capisci?
Apprezzo la risposta, per una volta.
EliminaQuanto a...
"D'altronde io non ti ho mai considerato né definito troll, negazionista ben poche volte, spara-cartucce invece sì ma era riferito al tuo patetico tentativo di difendere il tuo amico coltivatore di orzo nell'altro post. Non era riferito in senso generale, lo capisci?"
... una piccola precisazione:
Il "mio amico" (???) coltivatore di orzo si limitava a esporre dati... vs i soliti modellini farlocchi e loro proiezioni dello "studio" da te citato.
E' sempre li che casca l''asino, lo vedi steph?... tutto il tuo (vostro) mondo irreale si basa solo ed esclusivamente sui modellini farlocchi... basta smontare quelli (niente di piu' facile) e casca tutto.
Occhio, che gli asini sono pesanti! :-)
Il "mio amico" (???) coltivatore di orzo si limitava a esporre dati... vs i soliti modellini farlocchi e loro proiezioni dello "studio" da te citato.
EliminaHai la memoria corta. Te la rinfresco: il tuo amico farlocco scriveva perle come queste:
"Il costo della birra è determinata dall'offerta e non dalla cattiva informazione che viene fata su questo log" e poi anche "il costo della birra aumenta grazie a questo tipo di informazione che viene divulgata"
in un post dove si parlava degli scenari futuri della produzione di orzo in condizioni climatiche mutate. Che è ben altra cosa.
A proposito di asini:
tutto il tuo (vostro) mondo irreale si basa solo ed esclusivamente sui modellini farlocchi.
un solo ed esclusivamente che è fondato sulle leggi della fisica, un dettaglino di poco conto, eh...
... peraltro ...
ciao ciao :-)