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The climate meltdown II - Surfing the heatwaves

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Le ondate di calore stanno aumentando un po’ ovunque. Aumentano di frequenza, ma anche di intensità, di durata e di ampiezza geografica. Quelle più impattanti per la salute – come visto nella prima parte – sono quelle che si verificano nelle zone e nei periodi più caldi: basse latitudini risp. stagioni estive delle latitudini medie e medio-alte. In questo post di qualche anno fa, avevo già introdotto la questione. In questo post un aggiornamento sulla scorta di alcuni studi degli ultimi anni. Una piccola introduzione per cominciare.  Lo stato dell’atmosfera e degli oceani è mutato, a causa degli squilibri nel bilancio dei flussi di energia. Gli eventi meteorologici - anche quelli estremi, intensi e rari per definizione - sono influenzati da un clima mutato perché le condizioni ambientali al contorno nei quali si manifestano sono diverse rispetto a prima, più calde (atmosfera, oceani), più umide (atmosfera), con meno massa glaciale (zone polari). Un singolo evento ovviamente non è...

Benvenuti nella nuova normalità

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La recente disastrosa alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, richiama per l'ennesima volta la relazione fra eventi meteo estremi e cambiamento climatico. Senza la pretesa di essere esaustivo su una problematica molto complessa che coinvolge in modo molto stretto ambiti differenti quali atmosfera, stato pregresso del suolo e condizione del territorio, vediamo di evidenziare alcuni aspetti che meritano una puntualizzazione. Il rischio che una catastrofe naturale possa provocare danni e vittime dipende sostanzialmente da tre categorie di fattori, ognuna delle quali a sua volta è caratterizzata da ulteriori sotto-gruppi: la frequenza dell’evento innescante , l’esposizione e la vulnerabilità del territorio vissuto e usato/gestito/sfruttato dalla società.  1) L’esposizione è aumentata nel corso del tempo perché ci sono più infrastrutture sul territorio. Delle tre categorie, questa è forse quella sulla quale ci sono meno dubbi e discussioni. Nel corso del tempo, l'aumento d...

Più alta pressione invernale per tutti

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In Svizzera, le situazioni di alta pressione invernale sono diventate più frequenti poco dopo il 2010 e attorno al 1990, aumentando anche il trasporto di aria calda verso la regione alpina. Alta pressione nella Svizzera centrale, 16 febbraio 2023. Foto: Daniel Gerstgrasser. Nell'attuale semestre invernale, la Svizzera è già stata sotto l'influenza dell'alta pressione per circa 80 giorni. Entro la fine del semestre si dovrebbero superare i 90 giorni. Rispetto alla media pluriennale, questo sarà dunque ricordato come un semestre invernale particolarmente segnato da condizioni anticicloniche. Alcune di queste situazioni anticicloniche sono state notevolmente forti. Il 13 febbraio 2023 è stata registrata la terza pressione atmosferica più alta per febbraio nelle località di Piotta e Montana. Piotta misura la pressione da circa 40 anni, Montana da circa 90. Negli ultimi 20 anni la frequenza delle situazioni anticicloniche durante il semestre invernale (ottobre-marzo) è aumentat...

Siccità record

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In Svizzera non piove in modo consistente e duraturo da quasi 9 mesi! Una situazione estrema e a dir poco eccezionale. Soprattutto gli ultimi 4 mesi sono stati da record di siccità: nel periodo da maggio a metà agosto, a livello regionale, sono state registrate le precipitazioni più basse degli ultimi 140 anni. Nella Svizzera occidentale sono mancate le precipitazioni di quasi due mesi estivi normali. Il ritorno alla normalità potrebbe richiedere mesi. I prati avvizziti sono le tipiche conseguenze della persistente mancanza di pioggia. Foto: Stephan Bader La marcata assenza di precipitazioni è durata più di tre mesi. La parte occidentale della Svizzera è stata particolarmente colpita: qui la media regionale delle precipitazioni dal 1° maggio al 14 agosto è stata solo la metà della norma 1991-2020. Si tratta della quantità più bassa di precipitazioni per questo periodo negli ultimi 140 anni e la seconda più bassa dall'inizio delle misurazioni nel 1864. Precipitazioni totali dal 1° m...

Ancora caldo, ancora a secco

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Dall’inizio delle misure nel 1864, nella Svizzera sudalpina un periodo gennaio – luglio caldo e asciutto come quello di quest’anno non si era mai verificato. Fonte Già l’inverno meteorologico 2021/22 è risultato il più mite e secco dall’inizio delle misure nel 1864, situazione peraltro molto simile anche in Piemonte e Lombardia . Cinque mesi dopo la situazione sul fronte delle precipitazioni e delle temperature non è cambiata di molto. Dopo la quinta primavera più calda, in cui le precipitazioni non hanno superato il 22 % della norma 1991-2020, e il terzo mese di giugno più caldo, in cui le precipitazioni sono state solo di poco inferiori alla norma ma con grandissime differenze regionali, il mese di luglio che stiamo vivendo non ha invertito il trend e anzi risulterà molto probabilmente il secondo più caldo dall’inizio delle misure nel 1864, dopo quello che già sembrava un outlier del 2015. Prendendo come riferimento la stazione di Lugano, il periodo che va dal 1 gennaio al 20 luglio ...

2020 svizzero al top

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In Svizzera il 2020 terminerà con una temperatura media nazionale pari a quella del 2018, l’anno più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1864. Complessivamente - e in modo abbastanza analogo al 2018 - l'anno è stato ancora una volta un prodromo di quel che gli scenari climatici più recenti prevedono per la regione alpina e la Svizzera nei prossimi decenni: clima più caldo (accompagnato da frequenti ondate di calore - quest'anno non necessariamente durante l'estate - e sempre meno ondate di gelo), con meno giorni e quantità di neve a quote medio-basse, lunghi periodi di siccità inframezzati da precipitazioni molto intense e a volte di carattere eccezionale.  Questi prodromi, ultimamente, si stanno verificando spesso, con una frequenza un po' troppo sospetta... Vista dal Piccolo Cervino in direzione del Cervino, Dent d’Hérens e Dent Blanche il 9 settembre 2020. Foto: Michael Kopp. Fatti salienti del 2020 dal punto di vista climatico in Svizzera. Eguagliato il record d...