10 anni fa, il forno II - Persistenza
È molto raro che un pattern meteorologico, alle nostre latitudini, domini per un'intera stagione (e oltre) senza quasi soluzione di continuità. Quando succede, di solito e soprattutto per i casi di configurazioni di blocco, abbiamo scarti climatici (termici e/o pluviometrici) dalla media di riferimento molto anomali e stagioni estreme. Fu questo, per es., il caso di uno degli inverni europei in assoluto più freddi e lunghi dell'intero 20esimo secolo: quello dell'ultima gelata dei laghi svizzeri, il 1962/63.
Ebbene: l'estate di 10 anni fa, oltre alle punte estreme di calore (che vedremo nel prossimo post e di cui abbiamo già parlato un po' nel primo), fu connotata dalla reiterazione di pattern atmosferici che le diedero il volto estremo che conosciamo bene. E anzi: quella della persistenza fu forse la sua caratteristica più anomala, famosa e impattante, anche se per quel che concerne gli impatti sulla salute umana e sui decessi associati, è piuttosto la persistenza delle ondate di calore (fonte grafico linkato) ad essere decisiva.
È molto raro, infatti, che altre estati molto calde e anomale (oltre la σ) siano state, nella regione di interesse, altrettanto protratte. A titolo di es. possiamo ricordare la ventina di estati più calde negli ultimi 100 anni in Svizzera, in ordine cronologico: 1904, 1911, 1928, 1945, 1947, 1950, 1952, 1983, 1991, 1992, 1994, 1998, 2003, 2005, 2006, 2009, 2010, 2012 (in ordine di intensità, Svizzera tutta: 2003, 1994, 1947, 2012, 1983, 2009; pianure sudalpine: 2003, 2012, 1994, 1928, 1991, 2009). Ebbene: in parecchi anni l'estate fu anomala a causa di un solo mese eccezionale e/o molto caldo (es. luglio 1928, 1950, 1952, 1983, 2006, 2010, agosto 1992, 2009) o al massimo di due (es. luglio-agosto 1904, 1947, 1991 e 1994, giugno-luglio 1945).
Invece il 2003 fu connotato appunto da feroce e tenace persistenza su livelli altissimi. Se consideriamo solo la stagione estiva, luglio fu il mese meno estremo ma fu comunque molto caldo, giugno (soprattutto) e agosto (record di punte estreme) furono eccezionali, ma in realtà - come detto nel primo post - l'anomalia partì già a maggio, in questo avvicinandosi per durata un po' al 1947 per il nord delle Alpi e al 2012 per il sud. Ma solo un po', in realtà il 2003 rimane lontano (vedi i grafici postati nel primo post).
La prima potentissima ondata di calore africana iniziata verso la fine della prima decade di giugno (che seguiva quella di maggio) fu solo fugacemente interrotta da una effimera "pausa atlantica" di 24 ore poco dopo la metà di quel terrificante mese. Ma subito dopo si ebbe una reiterazioni delle condizioni sinottiche generali sullo scacchiere europeo e le condizioni meteorologiche che ne seguirono nella regione alpina tornarono ad essere nordafricane. Persistettero fino a fine mese. Un vero e proprio incubo, la seconda metà di quel mese infernale
Nel complesso, il mese che ne uscì fu qualcosa di allucinante: pensate ad uno dei mesi di luglio (il mese normalmente topico della stagione estiva) più caldi dell'intera serie e trasportatelo indietro di 30 giorni nel calendario, in un periodo dell'anno in cui scuole, attività nell'edilizia, condizioni agricole e altro sono ancora in pieno fervore e quando le ore di luce stanno ancora aumentando, il sole è ancora un po' più alto e le giornate si allungano. Quello che ottenete è il sentore di una stagione estiva già altissima ma appena all'inizio. Una promessa d'estate che è già evidenza. La consapevolezza di vivere qualcosa di epocale e al contempo la sensazione di esperire una sorta di dilatazione del tempo...
In quella che pareva una stagione senza fine, in Svizzera si ebbe il giugno dei record, per es. per le pianure sudalpine caddero nuovi record di temperatura per giugno: la media mensile (6-7 gradi sopra la media 1961-90, 5-6 sopra la media degli ultimi 50 anni, circa 3 gradi sopra la media dei mesi di luglio degli ultimi 50 anni, simile al secondo mese di luglio più caldo di tutta la serie, uno scarto paragonabile a più di 5σ rispetto alla norma 1961-90 o 3-4σ rispetto agli ultimi 50 anni!), la massima giornaliera (35 ºC), la media giornaliera (28 ºC, una delle più alte in assoluto da inizio serie), la media mensile delle massime (superiore ai 30 ºC!) e soprattutto, di nuovo, la persistenza della canicola.
Per es. a Lugano, in media pluriennale (da inizio serie, 1864), a giugno si hanno 3 giorni tropicali (Tmax di almeno 30 ºC). La media si riduce nel fresco trentennio 1961-90 ad un giorno, ma risale a 3 negli ultimi 22 anni (la frequenza più elevata nei mesi di giugno dei 2000 è compensata dai mesi di giugno piuttosto freschi nel decennio precedente). Ebbene: in quell'anno il numero di giorni tropicali fu addirittura 18 (dal 9 al 16 e poi di nuovo dal 18 al 27), dunque un numero pari a ben 6 volte la media pluriennale e per ben 9 giorni i massimi superarono i 33 ºC!
Sempre a giugno, in media, all'incirca la metà dei giorni finiscono per essere non estivi (Tmax inferiore a 25 ºC). Quel mese non si scese mai sotto i 25 ºC di Tmax.
Alla media mensile così elevata contribuirono molto anche le minime notturne, molto alte per tutto il mese e con valori oltre i 20 ºC per circa la metà delle notti di quel mese (di cui 1/3 al di sopra di 22 ºC). Il 24 giugno si raggiunse anche la minima più elevata perlomeno degli ultimi 60 anni: i "tropicali" 24.5 ºC.
L'origine dell'avvezione dell'aria che sopraggiunse nella prima decade del mese, la persistenza della stessa al di sopra della zona, la situazione anticiclonica che tendeva ad essiccare l'aria e a rimuovere i tentativi di convezione, così come la siccità che imperversava sui suoli della regione già da mesi (con la forte radiazione solare del mese del solstizio che veniva praticamente quasi tutta spesa per scaldare terreno e aria sovrastante e quindi trasformata in calore sensibile, essendone utilizzata pochissima per l'evaporazione della scarsa acqua presente sui suoli secchi), furono sicuramente all'origine di un tale numero di giornate tropicali e di una simile persistenza della canicola.
Luglio concedette solo il miraggio di una illusoria e relativa frescura. Se di frescura si può parlare: ottavo mese di luglio più caldo da inizio serie nelle pianure sudalpine (dopo i mesi di luglio 1928, 2006, 2010, 1994, 1945, 1983 e 1991), 15 giorni tropicali contro una media pluriennale di 6-7, 2 soli giorni non estivi contro una media pluriennale di 5-6.
Poi venne la mazzata .
To be continued...
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