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Visualizzazione dei post da 2009

I'm dreaming of...

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...a white Xmas...just like the ones I used to know.... Con l'incipit di una delle più famose canzoni a tema (scritta da Irvin Berlin nel 1942 e reinterpretata moltissime altre volte ->il sogno di un Bianco Natale) e con una particolare immagine a tema (la prima cartolina di Natale pubblicata ufficialmente, nel 1843 in Inghilterra, Bridwell Library, Southern Methodist University -> un Natale "autunnale" ancora senza la neve, l'immaginario del Natale innevato comincia a diffondersi solamente 20 anni più tardi), la redazione di MS augura ai tre o quattro lettori casuali del blog un Buon Natale e un sereno e felice 2010. Ci riposteremo a gennaio, con la seconda parte di Flatlandia e con numerosi altri post in cantiere e continui flussi di pensiero in procinto di emergere dalle acque di un climafluttuante.....

Slowdown | Atlantic Hurricane Season 2009 /2

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Wind Shear (WS): letteralmente il "taglio del vento". In realtà, uno dei fenomeni atmosferici più affascinanti, importanti e anche pericolosi (per es. per gli aerei in fase di decollo o atterraggio). Si tratta di una variazione altitudinale della direzione e/o della forza dei venti. Questo fenomeno risulta essere di estrema importanza nella "carburazione" e pure nell'evoluzione degli uragani. Quando il WS è molto forte (cioè i venti cambiano massicciamente forza e direzione con la quota), gli uragani tendono ad essere inibiti, perché - come mostra l'immagine qui sotto - il calore latente della tempesta tende a distribuirsi su un'area maggiore e quindi fornisce meno carburante alla convezione profonda associata alla tempesta. In caso contrario, invece, la convezione è favorita e quindi le tempeste e gli uragani trovano un ostacolo minore nella loro corsa, sviluppo ed intensificazione. Il 2009 ha visto un WS complessivo sull'atmosfera nordatlantica mol

Delirium nostrano

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Puntuale come i panettoni, i biscottini e i mandarini di Babbo Natale, l'economista Paolo Pamini, con solerte tempismo, torna a disquisire di clima dalle prime pagine del Corrierone nostrano e lo fa ancora una volta (come già negli ultimi due anni) poco prima delle feste natalizie. Che sia un auspicio indiretto e forse neanche tanto celato all'incentivazione dei consumi in periodo di crisi? Insomma: una sorta di mantra da consigli per gli acquisti? Purtroppo per lui incappa nei soliti suoi deliri cognitivi che rasentano l'onnipotenza. Il che, essendo economista e parlando di clima (esattamente come un pesce sta ad una bicicletta), è un po' comprensibile: mica si pretende di sorbirci sentenze sulla salute dei cittadini calate dall'alto di una autoritas da meccanico...:-D Comunque: tralasciando la sua solita trita e ritrita litania sul free market überalles (come membro del Liberales Institut non può certo esimersi dal farne la consueta apologia ), quel che stavo

Slowdown | Atlantic Hurricane Season 2009 /1

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La stagione degli uragani atlantici appena conclusa è stata particolarmente debole e "rallentata", la meno intensa dal 1997; in una parola una stagione slowdown. Ecco dapprima qualche dato statistico, a seguire (nella seconda parte) le principali cause, al di là della consueta e normale variabilità interannuale imposta dalla fluttuazione del clima. Prima le medie: la media dei cicloni tropicali che imperversano da giugno a novembre nell'Atlantico è di 11 temperste ("named storms") e di 6 uragani (di cui 2 major, con categoria uguale o superiore a 3 su 5). Le principali caratteristiche specifiche della stagione 2009 sono state: > partenza lenta e tardiva: Ana (primo uragano) si è formato non prima del 15 agosto, costituendo la più tardiva "A-storm" della stagione dai tempi di Andrew (che sfiorò Miami il 17 agosto 1992). > solo 9 "named storms" hanno imperversato nel bacino atlantico quest'anno (vedi carta NOAA): il numero più basso

Flatlandia /1

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"Il mondo...è una superficie piana come quella di una carta geografica, sulla quale i flatlandesi scivolano senza sovrapporsi. La loro è una società rigidamente gerarchica: la casta più vile è quella delle donne, semplici righette con sulla punta un occhio, come aghi; viste dall'altro estremo, le donne diventano invisibili, così che a loro basta rivoltarsi per scomparire. Se un maschio per caso si imbatte nell'invisibile didietro di una donna, può rimanerne trafitto, perciò la legge impone alle femmine l'obbligo di dimenarsi sinuosamente, senza sosta, per evitare incidenti". Nel 1882 il reverendo inglese Edwin Abbott Abbott dà alle stampe questo famosissimo "racconto fantastico a più dimensioni" intitolato Flatland (1), divenuto, nel tempo, un classico racconto di speculazione e immaginazione fantascientifica/immaginifica/matematica, un "libro unico, un'invenzione provocatoria, un problema deliziosamente esasperante" (G. Manganelli, 1). Il

Outlook inverno e NAO 2009/10 by MNW

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Ecco l'outlook dell'inverno appena iniziato pubblicato sul sito di MeteoNetWork elaborato dal Comitato Scientifico (di cui faccio parte;-) Io mi sono occupato, in particolare, della proiezione dell'indice NAO. Sulla scorta dell'analisi soppesata di una dozzina di predittori (associati a condizioni atmosferiche, criosferiche, idrosferiche e dello stato del ciclo dell'irradianza solare) a cui è stata data per ciascuno di essi una valutazione di impatto sulla NAO (in base alla forzante che può operare), ecco che cosa ne è uscito. Probabilità di avere: NAO+ (>+0.5): 20% NAO neutra (fra -0.5 e +0.5): 40% NAO- (<-0.5): 40% Quindi: in generale l'analisi dà un'indicazione complessiva di NAO fra il neutro e il negativo, pur se le probabilità di una stagione caratterizzata da NAO- sono doppie rispetto a quelle di un inverno con NAO+. Possibile range: -0.5 [+/- 0.25]. Soprattutto la parte centro-finale della stagione (JF) dovrebbe vedere una riduzione dell'

Fluttuale

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Fluttuante e graduale: in una parola *FLUTTUALE*. Questo potrebbe essere (stato) il primo post del blog, in realtà è già il nono. Mi è affiorato solamente in questi giorni. Ma spiega abbastanza bene, spero, il senso e la finalità di MS. Due sono le manifestazioni che caratterizzano la modalità con la quale il clima cambia: la gradualità e le fluttuazioni, appunto. Ci sarebbe da aggiungere anche la manifestazione degli shift abbastanza improvvisi, sia quelli che avvengono su scale temporali a dimensione sovrumana (gli abrupt climate change tanto cari, ad es. , a Wallace S. Broecker) come ad es. il Dryas recente, sia quelli che avvengono sottoforma di step improvvisi come ad es. lo shift climatico che ha caratterizzato il Pacifico nella seconda metà degli anni 70. Ma tant'è: si possono inserire comunque sia nella gradualità (i primi) considerandola su scala umana, sia nelle oscillazioni (i secondi) di tipo non lineare. La gradualità è data, oltre che da "comportamenti statis

It's the sun, stupid! /1

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It's the economy, stupid! Con questa famosissima frase, Bill Clinton diede il colpo di grazia a George H. Bush nella corsa alle presidenziali americane del 1992. Intendendo il fatto che Bush sottovalutò ampiamente la crisi economica che attanagliava la società americana in quel periodo, in piena recessione. Ora: la frase può benissimo essere estesa ad altri ambiti di contenzioso, nei quali si suppone che uno dei due contendenti sottovaluti un aspetto ritenuto di capitale importanza dall'altro. Nel contenzioso fra la teoria dominante del GW di forte influenza antropica (sulla quale si basa l'odierno consenso scientifico sul tema) e quella - marginale e negazionista - che ne nega qualsiasi responsabilità, il sole (e la variazione della sua irradianza totale nel tempo con associato e presunto influsso) è uno dei cavalli di battaglia più sfruttati dal gruppo marginale per giustificare l'andamento termico di fondo (e non solo). Ora: sappiamo, da rilevazioni strumentali a te

The Wall

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Berlino, 9/11/1989: si apre la prima breccia nel muro, e la libertà tanto agognata da parte dei germanici dell'est - dopo il crescendo autunnale partito da Lipsia - è ormai cosa fatta. Ricorre oggi il ventennale di quella fatidica data. Per un muro che si squarcia, cade e - con effetto domino - produce tutta una serie di altri eventi che sconvolgeranno la recente storia dell'Europa, tanti altri vengono eretti e/o persistono nella loro finalità di divisione. Tanti, troppi: dai muri di sabbia e mine fra Sahara occidentale e Marocco, a quelli tecnologici sulla frontiera messicana con gli USA, da quelli che si inerpicano come serpenti negli altipiani palestinesi a quelli che superano i 5000 m di quota nel Kashmir... Muri che separano, muri che dividono e fanno imperare lo status quo. Un po' come la divisione sempre più radicalizzata (e per certi versi assurda) fra chi cerca di far capire l'importanza di attuare quanto prima e quanto più efficacemente possibile misure di mi

Dei delitti e delle pene

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Hanno ammazzato l'hockey stick per giustificare la presunta scusa della statistica. Stanno ammazzando la statistica per giustificare la presunta scusa del global cooling. Due delitti efferati. Effettuati, come al solito, dal solito ambaradan del negazionismo et simila. Insomma: la statistica va bene solamente per le ricostruzioni climatiche del passato. Ergo e in sostanza: va bene solo per la raccolta delle ciliegie ... Ovviamente, per questi delitti, sono previste delle pene, e per fortuna sono pene col contrappasso ;-D L'hockey stick è come i gatti, ha almeno sette vite e, in effetti, non affonda e riemerge sempre (seppure in versione riveduta e più robusta). Il global cooling post-1998 di vita non ne ha mai avuta, essendo una mera invenzione, e, in effetti, non riesce ad emergere da solo se non "aiutato" tutte le volte da chi è talmente pollo/interessato da crederlo/tentare di renderlo vivo di volta in volta. Riferimenti: > la st

350 vs 385

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Ieri, 24 ottobre, si è svolta una giornata internazionale d'azione e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. Oltre 5000 eventi in 181 Paesi, tra cui la Svizzera, hanno caratterizzato la giornata, organizzata dal movimento 350.org per chiedere una reale soluzione alla minaccia portata al pianeta dal riscaldamento globale. Dall'Australia al Nepal, si sono organizzate le iniziative più varie per sensibilizzare i governi a fronteggiare con decisione il problema, in vista della conferenza Onu sul clima in programma a dicembre a Copenaghen. Il simbolo "350" è stato il leit motiv di tutte le manifestazioni. La cifra fa riferimento alla concentrazione di Co2 nell'atmosfera che, secondo alcuni scienziati, non si dovrebbe superare per evitare un ulteriore aggravamento del riscaldamento climatico. Soglia mai raggiunta, finora, almeno negli ultimi 650'000 anni, come si vede dal grafico sotto (progetto EPICA , a cui ha partecipato anche l'Oeschger Center , del

Finito il GW? /1

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È allarme nel regno del GW, la blogosfera è in fermento da tempo e in alcuni casi se ne parla come della scoperta dell'acqua calda, persino la "compassata" BBC si è sentita in dovere di parlarne . Di cosa stiamo parlando? Del nulla, ovviamente, come spesso capita in questi casi. Ma è un nulla che getta comunque scompiglio nell'opinione pubblica, oramai in preda ad un delirio di informazioni contrastanti sulla tematica, a discapito della chiarezza e della profondità di analisi. L'idea che sembra farsi strada si impernia su una totale confusione a proposito dei trends delle temperature mondiali e il concetto, erroneo, che il riscaldamento globale (e di rimando lo stesso effetto serra) si è fermato vive e vegeta nella mente di alcune persone. Bisogna anche dar adito al fatto che chi ci specula sopra (tutto l'ambaradan del negazionismo et simila), per una volta, usi una strategia apparentemente efficace: "se non riesci a convincere la gente con la scienza

Blog Action Day 2009 | Climate Change

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Oggi, 15 ottobre, è il Blog Action Day . Tema del 2009: i cambiamenti climatici. E Mondi sommersi, quindi, non poteva esimersi dal ricordarne l'importanza e la stretta e scottante attualità. Sulla tematica e sulle sue ampie ramificazioni, ho appena iniziato a scriverne. Molti post seguiranno. Intanto, per chi vuole farsi un'idea precisa e sistematica, consiglio la lettura di questi due books: Global Warming: Understanding the Forecast di David Archer , prof. al Department of The Geophysical Sciences dell'Università di Chicago; TheClimateBook di Ray T. Pierrehumbert , Louis Block Professor in Geophysical Sciences and The College (Ph.D., MIT, 1980) all'UniChicago. ***UPDATE*** Altri 4 interessanti books recenti sul tema, più un paio di links: The Climate Crises. An Introductory Guide to Climate Change di David Archer e Stefan Rahmstorf , Head dell' Earth System Analysis del PIK, con tanto di capitolo scaricabile in pdf; Dire Predictions: Understanding Gl

Ocean Heat Content /2

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Sul forum di meteonetwork. , è in corso una discussione sul significato fisico dell’OHC. Riporto qualche stralcio, sottolineando come, a rigor di precisione, associare il termine al significato di calore immagazzinato o stoccato negli oceani non ha molto senso. “Essendo il calore una funzione di processo o di trasformazione (esattamente come il lavoro), non può essere immagazzinato o stoccato.” “Con pignoleria si dovrebbe dire energia scambiata sotto forma di calore e quindi immagazzinata come aumento della temperatura del sistema”. “Il bilancio di calore negli oceani è regolato dai flussi in entrata ed in uscita ed è nullo, sempre, a condizione di considerare l'insieme globale degli oceani. Come ho già detto, la modalità con la quale gli oceani si scaldano è sempre mediata da esso. Il bilancio è dato dalla differenza radiazione netta acquisita per irraggiamento meno perdita di calore latente meno perdita di calore sensibile.Se invece il bilancio è calcolato per una specifica reg

Ocean Heat Content e livello sterico del mare #1

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Il cosiddetto contenuto di calore oceanico (Ocean Heat Content, OHC) è un ottimo indicatore dell'accumulo di energia radiante a cui il sistema terrestre soggiace a causa dell'aumento delle forzanti radiative che perturbano, dall'esterno, il sistema stesso. Per una rapida visione dello stato dell'arte in materia, suggerisco una lettura di questo recente paper di Catia Domingues et al. Grafici annessi: Sito annesso: catia motta domingues