Finito il GW? /1
È allarme nel regno del GW, la blogosfera è in fermento da tempo e in alcuni casi se ne parla come della scoperta dell'acqua calda, persino la "compassata" BBC si è sentita in dovere di parlarne. Di cosa stiamo parlando? Del nulla, ovviamente, come spesso capita in questi casi. Ma è un nulla che getta comunque scompiglio nell'opinione pubblica, oramai in preda ad un delirio di informazioni contrastanti sulla tematica, a discapito della chiarezza e della profondità di analisi.
L'idea che sembra farsi strada si impernia su una totale confusione a proposito dei trends delle temperature mondiali e il concetto, erroneo, che il riscaldamento globale (e di rimando lo stesso effetto serra) si è fermato vive e vegeta nella mente di alcune persone. Bisogna anche dar adito al fatto che chi ci specula sopra (tutto l'ambaradan del negazionismo et simila), per una volta, usi una strategia apparentemente efficace: "se non riesci a convincere la gente con la scienza effettiva, allora martellala in continuazione di informazioni. Anche discordanti, nevermind!" :-D
In questo primo di 3 post sul tema, MS introduce il tema, e nei successivi 2 post cercherà dapprima di smontare tale idea e in seguito mostrerà come, in realtà, non solo - in un contesto di normale fluttuazione naturale - il GW continui, ma anzi stia accelerando!
Il tema in questione potrebbe già essere liquidato velocemente, considerando che dal 1998 (picco relativo del GW) o dal 2005 (altro picco relativo) ad oggi sono passati solamente al massimo 11 anni (o meno): pochi per dire qualcosa di significativo su un trend climatico. Persino in condizioni di riscaldamento antropico o di altra origine forzante esterna al sistema - con un contributo alla crescita termica di circa 0.2 gradi C nel periodo suddetto - un periodo di stasi o persino di raffreddamento su una finestra temporale così breve non è nulla di eccezionale e nemmeno di nuovo, essendo già successo più volte. Infatti la variabilità naturale di corto periodo oscilla con una magnitudine identica di circa 0.2 gradi, compensando così - sul breve! - gli effetti antropogenici (o di altra forzante esterna). Naturalmente il trend di riscaldamento continua, mentre la variabilità naturale fluttua irregolarmente su e giù, così che, se si estendende la finestra temporale, il trend si manifesta in tutta la sua chiarezza e la variabilità si stempera.
Vedi, a tal proposito, quest'interessante ricostruzione grafica del dataset GISTEMP Land+Ocean: in rosso i valori annui globali, in blu, sovrimposti, i trend di breve periodo (8 anni, uno per ogni periodo di dati del grafico mediato sugli 8 anni).
L'idea che sembra farsi strada si impernia su una totale confusione a proposito dei trends delle temperature mondiali e il concetto, erroneo, che il riscaldamento globale (e di rimando lo stesso effetto serra) si è fermato vive e vegeta nella mente di alcune persone. Bisogna anche dar adito al fatto che chi ci specula sopra (tutto l'ambaradan del negazionismo et simila), per una volta, usi una strategia apparentemente efficace: "se non riesci a convincere la gente con la scienza effettiva, allora martellala in continuazione di informazioni. Anche discordanti, nevermind!" :-D
In questo primo di 3 post sul tema, MS introduce il tema, e nei successivi 2 post cercherà dapprima di smontare tale idea e in seguito mostrerà come, in realtà, non solo - in un contesto di normale fluttuazione naturale - il GW continui, ma anzi stia accelerando!
Il tema in questione potrebbe già essere liquidato velocemente, considerando che dal 1998 (picco relativo del GW) o dal 2005 (altro picco relativo) ad oggi sono passati solamente al massimo 11 anni (o meno): pochi per dire qualcosa di significativo su un trend climatico. Persino in condizioni di riscaldamento antropico o di altra origine forzante esterna al sistema - con un contributo alla crescita termica di circa 0.2 gradi C nel periodo suddetto - un periodo di stasi o persino di raffreddamento su una finestra temporale così breve non è nulla di eccezionale e nemmeno di nuovo, essendo già successo più volte. Infatti la variabilità naturale di corto periodo oscilla con una magnitudine identica di circa 0.2 gradi, compensando così - sul breve! - gli effetti antropogenici (o di altra forzante esterna). Naturalmente il trend di riscaldamento continua, mentre la variabilità naturale fluttua irregolarmente su e giù, così che, se si estendende la finestra temporale, il trend si manifesta in tutta la sua chiarezza e la variabilità si stempera.
Vedi, a tal proposito, quest'interessante ricostruzione grafica del dataset GISTEMP Land+Ocean: in rosso i valori annui globali, in blu, sovrimposti, i trend di breve periodo (8 anni, uno per ogni periodo di dati del grafico mediato sugli 8 anni).
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