flussi di pensiero emergenti dalle acque di un clima fluttuante
Great walls of water, Lorenzo!
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Lorenzo sta imperversando al largo delle coste europee. Già un uragano di categoria 4 così a est, non si era mai visto, da un centinaio di anni, da quando questi vengono monitorati. In balia di mari troppo caldi, l’uragano nella notte su domenica ha poi raggiunto, temporaneamente, la categoria 5. Lorenzo è quindi il primo uragano di massima categoria a portarsi così a nord-est sull’oceano Atlantico.
L'uragano Lorenzo il 28 settembre scorso. Credits: NASA
L'uragano Lorenzo ieri, 2 ottobre. Credits: NASA
Lo strano caso di Lorenzo.
Quasi tutti gli uragani seguono un percorso che li porta verso ovest fino ai Caraibi, poi risalgono verso nord negli Stati Uniti e in seguito seguono le correnti che li spingono verso est, nel nord Altantico. Durante la traversata si indeboliscono e arrivano soprattutto in qualità perturbazioni in nord Europa. Qualche volta mantengono una forza superiore e possono fare danni anche da noi. Più raramente, questi mantengono una rotta più meridionale e possono interessare la penisola iberica. Il fenomeno è raro ma può succedere.
Anche Lorenzo, invece di dirigersi verso ovest, ha deviato la sua traiettoria verso nord, e in seguito verso est. Un uragano di queste dimensioni e con la capacità di raggiungere le coste dell’Europa, non si era mai visto. Avevamo già seguito Leslie (13 ottobre 2018) che era arrivato sul Portogallo, ma già indebolito, anche se dei venti forti erano stati registrati. E Ophelia l'anno prima, ma pure assai indebolito. Questa volta la situazione è più seria.
Lorenzo lo scorso 27 settembre.
Sulla linea prevista, Lorenzo ha toccato le isole Azzorre ieri.
I venti massimi sfiorano i 250 km/h con raffiche di maggiore intensità. Attualmente Lorenzo è un uragano di categoria 4 in base alla Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale. Anche se si prevede un graduale indebolimento, Lorenzo si sta mantenendo un grande e potente uragano in transito sulle Azzorre. I violenti venti dell'uragano si estendono dal centro verso l'esterno fino a 50 miglia (85 km), mentre fino ad un raggio di 275 miglia (445 km) i venti hanno matrice di tempesta tropicale.
La pressione centrale minima stimata è di 925 hPa.
L'uragano Lorenzo mentre supera le Azzorre.
GIF: Earth Wind Map
Dovrebbe essere stato verosimilmente il gruppo occidentale delle isole Azzore, Corvo e Flores, ma anche le centrali e più abitate Faial, Sao Jorge, Terceira, Pico e Grasiosa, a subire maggiormente il passaggio di Lorenzo. Le immagini che circolano in queste ore in rete sono davvero impressionanti (vedi video sotto).
Panoramica da una delle isole Azzorre, prima dell'arrivo di Lorenzo
Speriamo che l'uragano perda vigore portandosi su acque meno calde durante il suo percorso verso nord-est. Una volta raggiunta l’Irlanda avrà perso gran parte del suo potenziale, e verrà probabilmente declassato a ciclone extratropicale, ma le coste irlandesi subiranno il suo arrivo.
La traiettoria prevista
Ma perché Lorenzo si è perso?
Capita che un uragano devii verso nord-est evitando le coste americane e puntando verso l’Europa, ma è la prima volta che si manifesta in tutta la sua potenza. Il motivo è probabilmente da ricondurre alla temperature della superficie del mare, principale fonte di energia degli uragani.
Analisi della temperatura della superficie dell’oceano, Reynolds. Fonte: NCDC / NOAA
Lorenzo si trova attualmente sopra l’oceano Atlantico in zone la cui temperatura di superficie è attorno ai 28 gradi, questo corrisponde a quanto possiamo trovare verso le coste americane, tipica meta degli uragani. Lorenzo portandosi verso nord-est, e trovando una superficie altrettanto calda, riesce così a seguire questa linea anomala aumentando di potenza.
Ma perché Lorenzo è il primo uragano di questa categoria a spingersi così a nord-est?
La risposta resta invariata, il caldo è complice ed è responsabile di questi nuovi intensi e preoccupanti fenomeni. Se sistemi di questa scala e intensità riuscissero in futuro a raggiungere le coste Europee o peggio infilarsi sul Mediterraneo le conseguenze sarebbero devastanti. L’uragano Leslie, nel 2018, dopo essersi degradato a ciclone extratropicale raggiunse le coste del Portogallo provocando violente raffiche di vento, a Figuiera da Foz si misurarono 176 km/h di raffica massima. I resti del sistema provocarono intense piogge sulla Francia con oltre 300mm in 24 ore.
Analisi dell’anomalia di temperatura per la superficie dell’oceano. Fonte: NCEP/NOAA
E la complicità del caldo è dimostrata visionando l’anomalia di temperatura attuale, che supera un grado proprio sulla traiettoria di Lorenzo.
“Just one degree” che fa la differenza, e visto che in milioni l’han capito forse siamo ad una svolta.
Forse.
La frequenza con cui tempeste tropicali di forza rilevante o uragani che hanno perso parte della loro intensità arrivano alle Azzorre è decisamente bassa, secondo i dati storici (4 uragani cat.1 negli ultimi 50 anni; il più forte di cat.2 risale al 1926, mentre il più devastante in termini di vite umane nel 1946). https://www.wunderground.com/cat6/Hurricane-Lorenzo-Blasts-Azores-Hurricane-Force-Winds-Heads-Towards-Ireland
Bisognerebbe sottolineare imo come trarre delle conclusioni da eventi molto rari sia problematico a livello statistico. Non sono d’ accordo quindi nel modo con cui viene presentato in maniera drammatica il caso di Lorenzo. Capisco che sia difficile mantenere un equilibrio nel descrivere gli impatti dei cambiamenti climatici e soprattutto mettere in guardia dai rischi crescenti connessi al loro assai probabile intensificarsi futuro, ma bisognerebbe cercare di limitare l’ emotività, altrimenti ci si sposta verso gli atteggiamenti mentali dei cosiddetti scettici.
Certo, ci mancherebbe. Nel post, infatti, mi limito ad osservare quel che è successo. D'altronde ho già più e più volte rimarcato e ribadito (ci sono le link a miei precedenti post per una verifica che) queste cose.
"Bisognerebbe sottolineare imo come trarre delle conclusioni da eventi molto rari sia problematico a livello statistico." Infatti ne accennavo nella prima parte del precedente post. Oppure quello dell'anno scorso : Un singolo evento estremo ovviamente non è una conseguenza del cambiamento climatico. Tuttavia, presupposti climatici mutati sono in grado di condizionare il modo in cui questi eventi estremi si manifestano.
A proposito di eventi meteorologici poco frequenti che negli ultimi anni e decenni sembrano verificarsi più spesso, segnalo Hagibis la cui rapidità di intensificazione della potenza è stata particolare. https://www.wunderground.com/cat6/Category-5-Hagibis-Heads-Towards-Japan-2-Atlantic-Systems-Watch
Tornando a Lorenzo, vorrei che si chiarisse l’ affermazione secondo la quale “è quindi il primo uragano di massima categoria a portarsi così a nord-est sull’oceano Atlantico”. Significa che è l’ uragano atlantico che ha mantenuto la cat 5 fino alla longitudine più a est mai registrata? O significa che è l’ uragano di cat5 il quale, dopo aver perso intensità, è arrivato più a est?
In effetti ho trovato che Lorenzo è arrivato come cat.5 a circa 45 gradi di longitudine, nettamente più a est del limite precedente. Sarebbe interessante sapere se questo modifica delle traiettorie sia stata prevista da qualche climatologo e, nel caso, avere qualche riferimento.
Ho provato a cercare se fosse stata prevista una possibile modifica della longitudine per gli uragani più intensi e non ho trovato nulla al riguardo. Invece gli esperti sembrano confermare un effetto sulla latitudine
La stagione è finita e si può iniziare a tirare le somme. Al seguente indirizzo https://blogs.scientificamerican.com/eye-of-the-storm/a-review-of-the-atlantic-hurricane-season-of-2019/ si puo trovare un articolo divulgativo riassuntivo imo relativamente completo e di buona qualità. Tra i diversi record segnalati da notare che nel bacino atlantico Lorenzo e Dorian, entrambi cat 5, portano a 4 anni consecutivi con almeno un uragano di tale intensità che si sviluppa nel bacino, mai successo in precedenza.
SYS64738 : una sequenza che - a chi aveva anche solo un minimo di infarinatura con il sistema di comando BASIC del mitico Commodore 64 - non può non suscitare particolari sensazioni. L'aura esoterica che accompagna il codice deriva dal fatto che la sua esecuzione provocava il reset software della macchina e veniva usato frequentemente per ripulire il sistema da precedenti programmi. Sarebbe anche bello se il sistema climatico potesse essere, a sua volta, "ripulito" e resettato da situazioni precedenti che lo mettono in condizioni progressivamente precarie. Il clima però - essendo un sistema complesso, *fluttuale* , chiuso, fortemente non lineare, turbolento, molto variabile, quasi intransitivo, dissipativo, in condizioni di perdita energetica e di equilibrio dinamico transitante fra la stabilità e l'instabilità - non può certo essere paragonato ad un software. Essendo (in tutte le sue componenti) un sistema, soggiace a specifici “tipping points” , punti d
L'arcobaleno di Meltlandia ha solo 3 colori: il bianco , il grigio scuro e l' azzurro . Ma sono colori vividi. Continuano a far sognare , però non saprei dire che tipo di sogni.
"E la complicità del caldo è dimostrata visionando l’anomalia di temperatura attuale, che supera un grado proprio sulla traiettoria di Lorenzo."
RispondiElimina???
Cherry picking at its best! ;-)
ACE è sotto alla media in quasi tutti i bacini del pianeta terra quest'anno...
https://www.google.com/amp/s/weather.com/amp/storms/hurricane/news/2019-09-21-tropical-activity-2019-busier-than-average-atlantic-quieter-then.html
il nord atlantico è leggermente sopra e... Paf !... ecco la prova che mancava!
Va ben, dai, nulla di nuovo...
Quello che vedi in mappa sono le SST e le anomalie nelle SST, non l'ACE.
EliminaE comunque, sul Nordatlantico, l'ACE è sopramedia di circa 1/3.
EliminaLa frequenza con cui tempeste tropicali di forza rilevante o uragani che hanno perso parte della loro intensità arrivano alle Azzorre è decisamente bassa, secondo i dati storici (4 uragani cat.1 negli ultimi 50 anni; il più forte di cat.2 risale al 1926, mentre il più devastante in termini di vite umane nel 1946).
RispondiEliminahttps://www.wunderground.com/cat6/Hurricane-Lorenzo-Blasts-Azores-Hurricane-Force-Winds-Heads-Towards-Ireland
Bisognerebbe sottolineare imo come trarre delle conclusioni da eventi molto rari sia problematico a livello statistico.
Non sono d’ accordo quindi nel modo con cui viene presentato in maniera drammatica il caso di Lorenzo.
Capisco che sia difficile mantenere un equilibrio nel descrivere gli impatti dei cambiamenti climatici e soprattutto mettere in guardia dai rischi crescenti connessi al loro assai probabile intensificarsi futuro, ma bisognerebbe cercare di limitare l’ emotività, altrimenti ci si sposta verso gli atteggiamenti mentali dei cosiddetti scettici.
Certo, ci mancherebbe. Nel post, infatti, mi limito ad osservare quel che è successo. D'altronde ho già più e più volte rimarcato e ribadito (ci sono le link a miei precedenti post per una verifica che) queste cose.
Elimina"Bisognerebbe sottolineare imo come trarre delle conclusioni da eventi molto rari sia problematico a livello statistico."
Infatti ne accennavo nella prima parte del precedente post.
Oppure quello dell'anno scorso :
Un singolo evento estremo ovviamente non è una conseguenza del cambiamento climatico. Tuttavia, presupposti climatici mutati sono in grado di condizionare il modo in cui questi eventi estremi si manifestano.
A proposito di eventi meteorologici poco frequenti che negli ultimi anni e decenni sembrano verificarsi più spesso, segnalo Hagibis la cui rapidità di intensificazione della potenza è stata particolare.
RispondiEliminahttps://www.wunderground.com/cat6/Category-5-Hagibis-Heads-Towards-Japan-2-Atlantic-Systems-Watch
Come dice colui il quale sa...
RispondiElimina"Un singolo evento estremo ovviamente non è una conseguenza del cambiamento climatico."
And so what? Come sprecare un commento.
EliminaTornando a Lorenzo, vorrei che si chiarisse l’ affermazione secondo la quale “è quindi il primo uragano di massima categoria a portarsi così a nord-est sull’oceano Atlantico”.
RispondiEliminaSignifica che è l’ uragano atlantico che ha mantenuto la cat 5 fino alla longitudine più a est mai registrata?
O significa che è l’ uragano di cat5 il quale, dopo aver perso intensità, è arrivato più a est?
La prima.
EliminaIn effetti ho trovato che Lorenzo è arrivato come cat.5 a circa 45 gradi di longitudine, nettamente più a est del limite precedente.
EliminaSarebbe interessante sapere se questo modifica delle traiettorie sia stata prevista da qualche climatologo e, nel caso, avere qualche riferimento.
Ho provato a cercare se fosse stata prevista una possibile modifica della longitudine per gli uragani più intensi e non ho trovato nulla al riguardo. Invece gli esperti sembrano confermare un effetto sulla latitudine
RispondiEliminaLa stagione è finita e si può iniziare a tirare le somme.
RispondiEliminaAl seguente indirizzo
https://blogs.scientificamerican.com/eye-of-the-storm/a-review-of-the-atlantic-hurricane-season-of-2019/
si puo trovare un articolo divulgativo riassuntivo imo relativamente completo e di buona qualità.
Tra i diversi record segnalati da notare che nel bacino atlantico Lorenzo e Dorian, entrambi cat 5, portano a 4 anni consecutivi con almeno un uragano di tale intensità che si sviluppa nel bacino, mai successo in precedenza.
Grazie della segnalazione.
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