La battaglia per il Grande Nord


Un viaggio con Marzio G. Mian a bordo di una fregata della Guardia Costiera norvegese diventa l'esplorazione di un mare, quello di Barents, che sta diventando cruciale nella geopolitica del Grande Nord. La travolgente trasformazione dell'Artico, a causa del cambiamento climatico (l'Oceano qui si riscalda il doppio rispetto al resto del Pianeta), è particolarmente evidente nelle acque condivise da Norvegia, paese Nato, e Russia. Lo scioglimento progressivo dei ghiacci costringe la Guardia Costiera a presidiare uno spazio tre volte quello della Norvegia e a sopperire al crescente affacciarsi di nuove emergenze, perché è un "nuovo mare" quello che emerge dove prima c'era pack. Il pesce, raccontano gli ufficiali e gli esperti a bordo, si sposta sempre più al Nord in cerca di acque più fredde, il timore è soprattutto per il merluzzo, la risorsa ittica più preziosa. Ma anche lo sgombro migra verso Nord-Ovest, mentre nelle acque libere dai ghiacci e mai sfruttate prima si scoprono nuove specie di crostacei. Così la Norvegia intensifica il rigido sistema delle quote, basato sui report degli scienziati, e le ispezioni dei pescherecci nel mare di Barents. Dopo il petrolio, infatti, il pesce per i norvegesi è il bene più prezioso, un valore di 10 miliardi di euro l'anno, due terzi della ricchezza del Paese deriva dal Mare di Barents. Ma i militari fronteggiano anche i pericoli di eventuali incidenti sulle piattaforme, così come l'"emergenza turismo", cioè il boom delle navi da crociera che navigano in acque artiche senza rispettare standard adeguati e in una regione dove solo il 15 per cento dei fondali è stato mappato e digitalizzato.

Il documentario radiofonico è stato trasmesso dalla Radio Svizzera Italiana lo scorso 10 febbraio.

Marzio G. Mian è un esperto del Nuovo Artico, negli ultimi dieci anni ha raccontato sul campo la corsa in atto per la conquista delle immense ricchezze ora disponibili, una sfida che vede ora la Cina grande protagonista soprattutto per l'apertura delle rotte polari marittime, "scorciatoie" sull'asse Asia-Europa. Il Mare di Barents è il terminale occidentale e la cittadina portuale di Kirkenes, al confine con la Russia, si sta trasformando in una Rotterdam artica. Ma questa parte dell'Artico è anche quella più interessata alla crescente tensione tra Nato e Russia. Vladimir Putin ha concentrato quasi duemila testate nucleari nella penisola di Kola, la Nato ha risposto in ottobre con la più grande manovra militare nel Mare di Barents dai tempi più caldi della Guerra Fredda.

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