Not 92 !

Decisione storica del governo elvetico che lo scorso mercoledì ha scelto la via elettrica del futuro: niente più nucleare, le attuali 5 centrali saranno spente a fine ciclo naturale. Le prime, quindi, già fra una decina di anni, le ultime indicativamente nel 2034.
Decisione presa a maggioranza relativa: le 4 donne che compongono il lotto dei 7 consiglieri federali a sfavore, i 3 uomini a favore.
Decisione sessista?
O forse magari almeno un po' dipendente da una percezione diversa, più sensibile al problema della sicurezza, delle scorie e in generale della pericolosità delle radiazioni da parte della componente femminile del governo.
Da notare che l'attuale primo ministro, signora Leuthard, è (era?) molto vicina alle lobbies del nucleare.
Decisione doppiamente storica e sorprendente.


Come rimpiazzare quasi il 40% della produzione elettrica che deriva dal nucleare?

La Svizzera diventerà una nazione leader nell'incentivo al risparmio e all'efficienza energetica abbinati all'utilizzo più diffuso delle rinnovabili: il settore delle cleantech dovrebbe fungere da locomotiva per lo sviluppo economico futuro del paese. Oltre a ciò: via libera ad un mix fra smart grid, uso transitorio di fossili "leggeri" (centrali a gas a ciclo combinato), import provvisorio.

Difficile oggi pensare di invertire un trend di consumo elettrico crescente, ma non impossibile.
In Svizzera i consumi aumentano del 2% all'anno e oggi si consuma 1/5 in più di 10 anni fa. Abbiamo più di 20 elettrodomestici, in media, in casa e consumiamo elettricità quasi come uno scandinavo. Circa 100'000 abitazioni hanno ancora oggi riscaldamenti elettrici (un retaggio degli anni 70/80, quando - complici le centrali nucleari appena costruite - il governo, trovandosi con un esubero di elettricità prodotta, promulgava i consumi anche mediante questi apparecchi che costituiscono quasi il 10% del consumo elettrico in inverno). Tumbler e atri apparecchi sono ormai quasi in ogni economia domestica, per non parlare delle lampade a stelo (5-6 lampade diverse per locale, più le alogene da 300 W): negli ultimi 10 anni i consumi elettrici per illuminazione sono raddoppiati!

Ma servono tutte questi conforti? Quanto è utile lo spreco notturno delle illuminazioni a giorno di centri commerciali, boutiques, edifici pubblici e quant'altro?

Insomma: una scelta coraggiosa, non c'è che dire. Ma probabilmente anche lungimirante ed esemplare.

Qui una panoramica informativa, qui le reazioni della stampa, qui quelle dei partiti politici, qui un servizio radio di approfondimento.

E questo l'ultimo, interessante libro di Mercalli (vedi anche qui, qui e qui), in perfetta sintonia.


UPDATE:

Intervista a Mercalli sul suo ultimo libro, oggi, anche sul CdT: qui, qui, qui, qui e qui.

E intanto anche la locomotiva europea...

Commenti

  1. @Steph
    proprio utile, l'8 modero un dibattito su nucleare vs rinnovabili a Milano
    Sono favorevole lo stesso alla ricerca su nuovi reattori - non si sa mai:
    http://www.guardian.co.uk/environment/2011/may/29/carbon-emissions-nuclearpower

    Spreco notturno: oltretutto rovina la vista della volta celeste.

    RispondiElimina
  2. Complimenti agli svizzeri ma invito a non abbassare la guardia.
    Va bene la rinuncia al nucleare ma la via alle energie pulite è lunga e faticosa e il carbone dietro l'angolo (non sono ottimista al riguardo).

    Commentino per l'Italia: il referendum sul nucleare noi l'avevamo già fatto tanti anni fa ma bisogna farne un'altro perchè altrimenti ... questo è un paese strano, molto strano

    TC

    RispondiElimina
  3. CH: esattamente come dici.
    http://www.cdt.ch/ticino-e-regioni/politica/45422/l-aet-restera-a-lunen-per-20-anni.html
    Vedremo.

    RispondiElimina
  4. Ulteriore commentino per l'Italia:
    il ministro Romani ha detto che il referendum non serve a nulla perchè non impedisce una futura svolta verso il nucleare.
    Tecnicamente sarà pure così ma per dire NO al nucleare cosa bisogna fare in Italia ?

    Telegraph Cove

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SYS 64738

Brodo oceanico