Top hits 2010


Prima dell'inizio del 2011. Così, più che altro per gioco. E a struttura stocastica e rizomatica.










Events (qui e qui una panoramica):

1) Heatwaves: Russia жары (summer), African & Middle East (spring-summer), U.S East Coast (summer), California (autumn)
--> GW nel 2010 al top (per es. qui, qui, qui e qui);
2) Floods: Pakistan, China, India (summer), Tennessee (spring), California (autumn-winter), Queensland (in queste settimane) (Update 6/1 qui);
3) Contrasti: North American snowmageddon (East Coast) & spring Olympics 2010 (Canada) nell'inverno 2009/10, UK big freeze & Greenland big hot in dicembre 2010.



Post:

. Il più "cliccato": Some like it Hoth, grazie a Costa;
. Il più divertente da fare: Voodoo science, non c'è alcun dubbio...;
. Il più impegnativo da fare: forse, tutto sommato, questo: difficile fare scelte a volte molto arbitrarie...



Papers:

1) Quello di Dessler sul ruolo delle nuvole: davvero importante (anche perché connette teoria, modellizzazione e osservazione empirica), forse potenzialmente da snodo...;
2) Quello della Haigh sull'apparente paradosso solare: anche questo potenzialmente un crack da snodo speculativo. Ma con maggiori benefici del dubbio;
3) Pari merito: quello della Solomon sul vapore in stratosfera e quello di Trenberth sull'auspicio di un monitoraggio più efficiente dei flussi di energia nel sistema terrestre. Il primo, più che altro, per il grande rimbombo che ha provocato nella blogosfera  dei soliti noti, facendo loro subodorare fantasiose elucubrazioni circa il global cooling post-1998 e confermando che il concetto di variabilità interna del sistema climatico è ben lungi dall'essere considerato nella corretta misura da costoro. Il secondo perché è stato uno dei più discussi e citati dell'anno, stimolante conseguenza della strategia del Gish Gallop applicata a bubblesgate.



Vuvuzelas:

1) L'Artico: "non è il caldo a governare il ghiaccio" che fa il paio con "ceci n'est pas un trend"...;
2) Il GC, l'era glaciale, l'effetto serra che non esiste et similia (consultare le solite note centraline della disinformazione terrapiattista e bigoilista)...;
3) Il big freeze europeo di questo inverno: colpa della BP e della marea nera nel Golfo del Messico che ha prodotto un' alba del giorno dopo (secondo un oftalmologo...), ne parlerò in uno dei primi post del nuovo anno.



Metafore dissonanti:

1) L'Emmentaler vincolante
2) Il dentifricio decontestipolante
3) La mazza vincente


Buon anno a tutti!!!




Commenti

  1. Tra i papers del 2010 va citato questo
    http://journals.ametsoc.org/doi/abs/10.1175/2009JCLI3461.1
    Schwartz, Stephen E., Robert J. Charlson, Ralph A. Kahn, John A. Ogren, Henning Rodhe, 2010: Why Hasn’t Earth Warmed as Much as Expected?. J. Climate, 23, 2453–2464. doi: 10.1175/2009JCLI3461.1

    Cito “L’aumento delle temperature medie superficiali globali osservato è meno del 40% di quanto atteso in relazione all’aumento osservato della concentrazione dei gas serra in atmosfera combinato con le stime di sensibilità climatica del Rapporto IPCC del 2007. […] L’attuale incertezza della sensibilità climatica preclude la determinazione delle future emissioni di CO2 che sarebbero compatibili con ogni genere di sostenibile aumento delle temperature medie superficiali globali.”

    Si riprende la vecchia tematica del climategate di quando Trenberth diceva che manca un bel po’ di riscaldamento, lo so lo so, Steph ci sono autori che pensano che il riscaldamento mancante sia andato in fondo al mare, ( non trovo più il tuo post a riguardo cmq ci avevo dato un occhiata senza capirci molto però)
    Ma ammettiamo che sia vera la tesi che il riscaldamento sia finito in fondo al mare, perché mai questo fenomeno avrebbe dovuto iniziare nel 1975? o nel 2000?
    Se è reale questo fenomeno c’è dal 1600: vuol dire che dal 1600 c’è una forzante sconosciuto che ha scaldato la terra del 30-40% di più di quello che ci siamo accorti. Riscaldamento che ovviamente è finito in fondo al mare.
    E quale sarà questa forzante?
    Se fosse la riduzione delle emissioni non avrebbe alcuna efficacia!
    Claudio Costa

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  2. Su artico: “non è il caldo a governare il ghiaccio” per fortuna Steph che tu accusi me di decontestualizzare, perché questa frase di Guidi presentata così sembra che significhi “il caldo non scioglie il ghiaccio” invece il contesto della frase era tutt’altro: riguardava infatti lo scioglimento dei ghiacci del 2007, calo eccezionale, più del trend, più dei modelli e non certo dovuto a picchi di temperature alte nel 2007 in area, quanto a fenomeni di precipitazione e venti nell’stesso anno, lo stesso dicasi, al contrario, per l’antartide

    Su carbon tax: ma non non è la carbon tax ad essere simile all’ideologia comunista, ma la proposta (da visionario ) di Hansen di applicare una carbon tax mondiale alla fonte dei carburanti fossili, e poi di distribuire questo enorme capitale alla gente procapite, ( già di per se sbagliato perché prenderebbero più soldi quelli con più figli che è il contrario di quello che si dovrebbe fare per una politica di controllo demografico efficace vedi Cina) in parte ai cittadini occidentali in parte ai quelli dei paesi emergenti ( proposta che nessuno ha preso seriamente in considerazione specie Obama)
    Hansen parla proprio di ridistribuzione della ricchezza: da scienziato a francescano!

    Claudio Costa

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  3. Ciao Claudio, buon anno!
    Sì, il paper non l'avevo letto ma solo indirettamente citato. Non male il lavoro, ma realtà - titolone "hollywoodiano" a parte - non credo porti nulla di nuovo. Se ti leggi l'AR4 (per es.: http://www.ipcc.ch/publications_and_data/ar4/wg1/en/tssts-6-3.html ), vedrai che c'è già dentro la risposta alla loro domanda. Magari ci faccio un post.
    Di ben altro impatto scientifico (e non mediatico), imho, ad es. il lavoro di Dessler (o quello della Haigh) su uno dei capisaldi dell'incertezza -usato e abusato da chi nega l'AGW -: quello del feedback delle nuvole (del modo in cui la radiazione solare forza il clima), anche e soprattutto perché - a differenza di quello di Schwartz - questi 2 connettono i 3 lati del triangolo della scienza: teoria, modellizzazione numerica e osservazione empirica. Quello da te citato non porta nessun nuovo ramo intuitivo teorico e nessuna nuova analisi osservativa.

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