Because the night...


..."belongs to lovers", cantava la poetessa del rock Patti Smith nell'album della Pasqua di 32 anni fa ⎨OT: mercoledì grandissimo concerto!!!⎬

Le notti appartengono agli amanti, ma/dunque nel frattempo sono anche divenute più calde (thanx to Sandro for Europe). Il GW - soprattutto quello più recente degli ultimi decenni - ha visto un aumento più consistente delle temperature minime (Tmin) rispetto alle temperature massime (Tmax), soprattutto nelle aree continentali. Sono anche diminuiti considerevolmente i giorni invernali di gelo, anche nelle nostre regioni (il grafico linkato si riferisce ai dati degli ultimi 50 anni alla stazione di Zurigo-Fluntern, la collinetta a 555 mslm, sopra il centro cittadino, dove risiede la sede centrale dell'Istituto di Meteosvizzera).

Quali le cause?

Ipotesi 1: land use change, con associati fenomeni, quali effetto isola urbana di calore (UHI), "disturbo" alle condizioni micro-atmosferiche locali (dinamiche turbolente), evapo-traspirazione ecc.

Ipotesi 2: effetti radiativi indotti da aumento di radiazione IR di ritorno causato da un aumento della copertura nuvolosa notturna (di quota medio-alta, o anche medio-bassa d'inverno).

Ipotesi 3: effetti radiativi indotti da aumento di radiazione IR di ritorno causato dall' incremento dei GHG -> l'impronta del GW forzato dai GHG la si scorge soprattutto sulle Tmin perché sono influenzate principalmente da scambi di radiazione termica.

Ipotesi 4: effetti radiativi indotti da global dimming/brightening causati da cambiamenti (aumenti/diminuzione) nell'accumulo di aerosol solfati -> tendono a ridurre/aumentare le Tmax e quindi a causare, sulle aree continentali, una riduzione/un aumento dell'escursione termica giornaliera (DTR).

MS ritiene principali le ipotesi 3 e 4, perché la prima ha sì qualche risvolto importante (segnatamente, ad es., nell'effetto indotto dal continuo aumento della superficie urbanizzata, in quello che il cambiamento dell'evapo-traspirazione produce sulle T o nell'effetto che le dinamiche turbolenti locali sono in grado di produrre ad es. sull'inversione termica delle aree continentali invernali) ma, in generale, il fattore UHI è (un alibi) più volte già ridimensionato (si veda ad es. qui, qui, qui e qui) e/o, debunkizzato (ad es. nell'Update #3 qui o qui), senza considerare poi che i dati sono omogeneizzati anche per tener conto di questo bias e d'altronde il trend sulle Tmin avviene anche in aree rurali (seppur in misura ovviamente minore).
Qualche dubbio permane, invece, sulla seconda ipotesi, dubbio connesso più che altro alla ben nota difficoltà di misura e dell'associata estrapolazione di un trend significativo.

Robuste, invece, le ultime due ipotesi. La terza (GHG) è ben suffragata e corroborata dalla fisica che studia il trasferimento radiativo. La quarta è pure ben consolidata, si veda, ad es., questo mio post su MNW nel quale faccio diretto riferimento a questo interessante lavoro di Martin Wild et al. e dal quale posto il grafico seguente relativo all'andamento continentale del DTR.


Buona Pasqua a tutti i lettori di MS.
Ci si rilegge fra qualche giorno.
.....stay tuned......

Commenti

  1. Scusami l'OT, ma volevo la tua opinione su questo articolo:

    http://www.arctic.noaa.gov/future/impacts.html

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  2. Articolo stupendo! Grazie della segnalazione. Conoscevo alcuni studi sul tema (in particolare il primo in bibliografia). Ci sto lavorando, sia sul forum di MNW (sei iscritto?) in sede di proiezioni stagionali, sia per il blog. Sarà sicuramente oggetto di un futuro post.

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  3. No, non sono iscritto a MNW, ma passo di lì saltuariamente a leggere qualche post. Ci sono già tanti siti interessanti da seguire in rete, difficile star dietro a tutti...
    Aspetto il tuo articolo su questo blog (o un link al forum, se lo posti lì).
    Thanks.

    RispondiElimina

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