Wind of change?


Per oltre uno svizzero su due il cambiamento climatico è una ragione sufficiente per rimettere in questione il proprio stile di vita. È di questa opinione il 54% degli interrogati dall’ultimo sondaggio Univox, realizzato dall’istituto di ricerca Gfs-Zürich nei mesi di agosto e settembre.

Se le emissioni non dovessero diminuire abbastanza in fretta, il 41% dei partecipanti allo studio sarebbe d’accordo ad aumentare le tasse sul CO2. Un terzo (33%) si è invece pronunciato contro tale incremento, si legge in una nota dell’istituto di ricerca confederato. La metà della popolazione (49%) sostiene inoltre l’obbligo di sostituire i vecchi riscaldamenti a gasolio con dei sistemi più rispettosi dell’ambiente mediante un adeguato periodo transitorio. Il 53% vuole un ulteriore sostegno ai risanamenti edilizi che puntino sull’efficienza energetica.
L’inchiesta è particolarmente d’attualità, dato che si è appena aperta la 24esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Katowice, in Polonia. Sul posto vi saranno i consiglieri federali Alain Berset e Doris Leuthard.

Tornando al sondaggio, effettuato via telefono in Svizzera tedesca e in Romandia, tre su cinque stimano che il lasso di tempo rimanente alla Confederazione per abbandonare petrolio e gas in modo sostenibile sia di non oltre 20 anni. Ciò le permetterà di rimanere al di sotto dell’aumento massimo della temperatura (2 gradi) sancito dall’Accordo di Parigi. Per il 21%, tuttavia, questa scadenza è troppo ravvicinata.

L’83% pensa che le emissioni vadano ridotte esclusivamente o soprattutto a livello nazionale. Per quanto riguarda il confronto con gli altri, emerge che il 44% degli intervistati è convinto di avere un comportamento in materia ambientale migliore della media dei connazionali. Quasi otto su dieci credono che la natura sia sfruttata in modo pericoloso.

L'estate torrida di quest'anno ha fatto ulteriormente sciogliere il permafrost sulle Alpi. Sull'Ochsenstock, montagna della Svizzera centrale, il rischio di frane ha comportato la chiusura di alcuni sentieri in ottobre.

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