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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

+3º

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I risultati del sondaggio di #più3gradi . Tre svizzeri su cinque ritengono il cambiamento climatico come la principale minaccia per la Svizzera, davanti al crollo del sistema pensionistico, la crisi finanziaria, il terrorismo e la disoccupazione. La stragrande maggioranza degli svizzeri non ha dubbi sul cambiamento climatico: l'85% degli interpellati ritiene che sia una realtà comprovata (il 55% degli interpellati nella fascia di età più giovane fra i 15 e i 30 anni, quella che domani ne subirà le conseguenze, sostiene che il riscaldamento climatico sia molto allarmante; un giudizio espresso solo da 1/3 di chi ha più di 60 anni), il 14% nutre dei dubbi e solo una manciata di persone crede che non esista. Responsabile del fenomeno, per la maggioranza, è l'uomo e solo una piccola parte pensa che, uomo a parte, la natura sia corresponsabile. Al contrario di altri sondaggi effettuati negli anni scorsi presso la popolazione statunitense , la stragrande maggioranza degli sv

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Entro fine secolo il riscaldamento climatico trasformerà la Svizzera. Lo conferma l’accademia elvetica delle scienze. E gli scienziati hanno disegnato scenari chiari: in Svizzera, entro la fine del secolo, potremo essere costretti a convivere con una temperatura media di oltre 3 gradi superiore a quella di oggi.  Se 3 gradi vi sembrano pochi, forse non avete ben in chiaro le conseguenze di un simile cambiamento. Per documentarlo, la Radiotelevisione svizzera ha preparato un serata speciale senza precedenti. Una prima storica: tre ore di diretta, in contemporanea su tutti i canali nazionali. RSI, SRF, RTS e RTR racconteranno come quei 3 gradi in più trasformeranno la Svizzera: paesaggisticamente, economicamente, socialmente, politicamente. Uno sconvolgimento che avrà conseguenze sulla natura che ci circonda, ma anche sulla vita economica, sociale e politica del nostro paese.   La causa è nota: produciamo troppa anidride carbonica. Il problema è globale, ma in queste e

+3º- 2

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James Whitlow Delano La sporgenza della terrazza, denominata "Platta" al centro dell'inquadratura, segnava il punto più alto del ghiacciaio Aletsch nel 1850. Ora affiora sopra il livello attuale del ghiacciaio. La linea scura sul lato opposto della valle, in cui inizia a crescere la vegetazione, segna anch'essa il punto più alto raggiunto originariamente dal ghiacciaio. L'Aletsch si sta riducendo rapidamente a causa del riscaldamento globale. È il ghiacciaio più lungo delle Alpi, 22,6 km di lunghezza. Gli scienziati stimano che alla fine del XXI secolo il ghiacciaio avrà perso l'80% della sua massa attuale. Nel suo punto di massimo spessore – presso Konkordiaplatz, l’assolato punto d’incontro dei ghiacciai tributari –, il ghiacciaio misura ancora 900 metri dalla superficie alla base, ma è spesso solo 400 metri circa nel punto in cui passa sotto l’Eggishorn, dove è stata ripresa questa immagine.

L'insostenibile pesantezza dell'inazione

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Vlad Sokhin

Shock!

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Ghiacciai che perdono massa un po' ovunque, risorse idriche e innalzamento delle maree che ne subiscono direttamente gli effetti. E migrazioni come conseguenza di siccità sempre più lunghe, mancanza di fonti di approvvigionamento e terreni agricoli improduttivi. Di questo e del generale degrado dell’ambiente che ha raggiunto livelli catastrofici - e sulla cui gravità l’intera comunità scientifica concorda - se ne è discusso nella puntata di sabato dell'edizione radiofonica "Modem" della Radio Svizzera Italiana . Con Pio Wennubst , ambasciatore della Confederazione elvetica, vicedirettore della DSC , Direzione sviluppo e cooperazione, Silvia Lafranchi-Pittet , coordinatrice progetti Kam for Sud , ponte tra Svizzera e Nepal e Lorenzo Bellù , economista dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura; e con interventi del climatologo Luca Mercalli, del filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani , dello scrittore, giornali

L'insospettabile pervasività del mutamento climatico

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James Whitlow Delano Sima Diab Matilde Gattoni

Ripresa

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Un campanello d’allarme per tutto il pianeta: quest’anno le emissioni di CO 2  torneranno a crescere. È la prima volta dopo tre anni di emissioni stabili e gli scienziati sono preoccupati: con l’aumento della CO 2 in atmosfera gli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale stabiliti dall’accordo di Parigi sono a rischio. L’S.O.S. arriva dal rapporto 2017 « Global Carbon Budget » pubblicato su Nature Climate Change , Environmental Research Letters e Earth System Science Data Discussions   e presentato lunedì mattina a Bonn, in Germania, in occasione della conferenza ONU sul clima, la Cop23 . Le analisi sono state condotte da 76 scienziati di 57 istituti di ricerca di 15 Paesi e non prospettano stime incoraggianti (vedi immagini sopra e sotto, io ne avevo già anticipato qualche punto qui ). Dopo tre anni di crescita quasi zero, per il 2017 è atteso un ritorno alla crescita delle emissioni globali di CO 2 . Si stima un +2% di emissioni generate da combustibili fossili e

3,7 milioni di piscine da 25 metri

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Il massiccio ritiro del ghiacciaio del Morteratsch. Nel 1985 il fronte del ghiacciaio era ripido e arcuato, tipico di una lingua glaciale in avanzata. Oggi il fronte del ghiacciaio si è ritirato di circa 1 km rispetto a 30 anni fa! (Foto: J. Alean) Finito da alcune settimane l'anno idrologico 2016/17, è tempo di bilanci per  i ghiacciai alpini . Ebbene, come si poteva subodorare già da mesi , i ghiacciai svizzeri , durante la scorsa estate, hanno perso moltissima acqua : la perdita stimata di volume estrapolata da tutti i ghiacciai in Svizzera è di circa 1500 milioni di metri cubi, cioè il 3% del loro volume. La quantità di acqua generata quest'anno da tale fenomeno avrebbe potuto riempire una piscina di 25 metri per ogni economia domestica elvetica (circa 3,7 milioni). Si tratta di una regressione estrema: il 2017 fa parte dei tre anni di maggior fusione da un secolo a questa parte, dunque della moderna epoca antropocenica. Si piazza al terzo posto, dietro il 2003 (

Terra

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In occasione dell'edizione 2017 dedicato, quest'anno, ai tema dei cambiamenti climatici. Proiezione ieri sera del bellissimo docu-film  di Yann Arthus-Bertrand " Terra ", sequel del famoso " Home ".