Pardo12
Un paio di spunti cinematografici direttamente e indirettamente dalla 65a edizione del Festival del film di Locarno, in corso in questi giorni sulle rive del Verbano.
Il primo spunto viene dal concorso: domenica (e in replica lunedì in tarda serata e martedì mattina) è stato proiettato il bellissimo docu-film di un piccolo grande regista molto promettente, lo svizzero-canadese Peter Mettler, autore di altre interessantissime ed ispirate opere. Si tratta del poema visivo "The End of Time", dedicato al fluire del tempo, alla sua percezione, alla sua diversificata manifestazione. Un vero e proprio poema in immagini, una sorta di trip ipnotico fino alla fine del tempo, un'esplorazione visiva per rendere visibile l'invisibile, con al centro protagonisti come nuvole, geologia, eruzioni vulcaniche effusive, musica tecnologica, laboratori di astronomia, riflessioni individuali, acceleratori di particelle, rovine industriali, rituali buddistici...
Di Mettler, fece molto discutere il precedente docu-film "Petropolis", un altro gioiello visivo incentrato, in questo caso, sul fragile e minacciato equilibrio ecologico della regione delle sabbie bituminose dell'Alberta, in Canada. Vi posto il trailer e a seguire il film (senza fiato):
Segnalo, infine, il film con il quale chiuderà sabato sera sul mega-schermo di Piazza Grande questa edizione. Dopo la cerimonia di chiusura, dedicata alle premiazioni ufficiali, passerà "More Than Honey", docu-film in cui si racconta della fenomenale intelligenza e vita sociale delle api e dei rischi connessi alla loro scomparsa; il tutto con immagini spettacolari realizzate con le tecnologie di ripresa più avanzate. Credo si tratti di un'altra perla che varrebbe la pena vedere, su uno schermo così grande, poi...
Il primo spunto viene dal concorso: domenica (e in replica lunedì in tarda serata e martedì mattina) è stato proiettato il bellissimo docu-film di un piccolo grande regista molto promettente, lo svizzero-canadese Peter Mettler, autore di altre interessantissime ed ispirate opere. Si tratta del poema visivo "The End of Time", dedicato al fluire del tempo, alla sua percezione, alla sua diversificata manifestazione. Un vero e proprio poema in immagini, una sorta di trip ipnotico fino alla fine del tempo, un'esplorazione visiva per rendere visibile l'invisibile, con al centro protagonisti come nuvole, geologia, eruzioni vulcaniche effusive, musica tecnologica, laboratori di astronomia, riflessioni individuali, acceleratori di particelle, rovine industriali, rituali buddistici...
Di Mettler, fece molto discutere il precedente docu-film "Petropolis", un altro gioiello visivo incentrato, in questo caso, sul fragile e minacciato equilibrio ecologico della regione delle sabbie bituminose dell'Alberta, in Canada. Vi posto il trailer e a seguire il film (senza fiato):
Segnalo, infine, il film con il quale chiuderà sabato sera sul mega-schermo di Piazza Grande questa edizione. Dopo la cerimonia di chiusura, dedicata alle premiazioni ufficiali, passerà "More Than Honey", docu-film in cui si racconta della fenomenale intelligenza e vita sociale delle api e dei rischi connessi alla loro scomparsa; il tutto con immagini spettacolari realizzate con le tecnologie di ripresa più avanzate. Credo si tratti di un'altra perla che varrebbe la pena vedere, su uno schermo così grande, poi...
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