Anniversari e dimenticanze


Ieri mi sono dimenticato di festeggiare il secondo compleanno di MS. C'è poco da festeggiare, invero: preso come sono da un sacco di attività, questo è un periodo un po' stressante che mi impedisce di approfondire parecchi argomenti lasciati al momento in sospeso. Forse anche per questo, me ne ero scordato. Rimedio ora con un piccolo contributo.

Esattamente lo stesso giorno nel quale nasceva MS, su Nature appariva un articolo fondamentale per il nostro futuro
 a firma di Johan Rockström (Università di Stoccolma) che - con altri 28 colleghi fra i quali il Nobel Paul Crutzen - ci rendeva conto di una situazione molto critica circa alcuni fra i più importanti indicatori del (buon) funzionamento del sistema terrestre (vedi figura sopra). Situazione riassumibile sinteticamente nell'equazione depletion + pollution = accentuato rischio di collasso , laddove per depletion qui si intendono:

• miniere che si svuotano e risorse che segnano il passo, soprattutto quelle "facili" come il petrolio,
• biodiversità molto minacciata,
• ciclo dell'azoto gravemente alterato,
• fosforo sovrasfruttato e presto limite alla produttività agraria,
• sovrasfruttamento anche di altre risorse naturali come foreste e stock ittici,
• riduzione di disponibilità di suolo agrario fertile a causa di erosione e cementificazione;

mentre per pollution sostanzialmente i tre corni dello squilibrio ambientale odierno

• inquinamento e accumulo di rifiuti (anche tossici) in crescita con minaccia sulla salute,
• acidificazione degli oceani in aumento a causa dell'aumento di CO2 atmosferica,
• clima sempre più caldo a causa dell'accumulo di GHG come la CO2 generati dalle emissioni antropiche e dal land use come le deforestazioni soprattutto tropicali, con conseguente
. riduzione della massa criosferica globale: ghiacciai, calotte e pack che si riducono a ritmi più o meno acceleranti,
. aumento del livello dei mari,
. aumento dell'intensità e della frequenza di eventi climatici estremi,
. alterazione dei cicli biogeochimici.

Sull'equazione di cui sopra, si stagliano due tipi di ombre: quella del sovrappopolamento mondiale e della crescente disparità socio-economica globale; e quella delle soglie di sensibilità che i sistemi di cui sopra hanno e che, se superate, portano a mutamenti drastici e irreversibili (i famosi tipping points).
Sembrerebbe che, per quanto riguarda la quantità di CO2 in atmosfera, il tasso di estinzione delle specie e l'immissione di azoto nella biosfera, queste soglie siano già state oltrepassate (qualcuno ipotizza che anche per quel che riguarda lo sfruttamento di alcune importanti risorse il picco sia ormai alle spalle e, apparentemente senza accorgerci, si stia lentamente iniziando a scendere, vedere ad es. qui).

Ecco: come per l'anniversario di cui parlavo prima, anche in questo caso dimenticanza generale. Chi se lo ricorda più questo lavoro? Chi ne parla ancora oggi, a due anni di distanza? Beh, Mercalli nel suo ultimo libro (che ringrazio per l'ispirazione del post), d'accordo. Ma un lavoro così importante non meriterebbe che se ne parli di più e più frequentemente?
Venerdì vedo Luca e glielo chiederò di nuovo.

Intanto mercoledì sarò all'ETH a seguire la presentazione "The New Swiss Climate Change Scenarios CH2011". Poi riferirò.

Update 26/9: domenica ci ha lasciati anche la grande Wangari Maathai, premio Nobel per la pace nel 2004. Spero non ci si dimentichi tanto in fretta di lei e delle sue attività virtuose in Kenya per il Kenya e per l'ecosistema globale.

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