Più che abissi, magneti!
La nave Mikhail Somov |
D'accordo che ci sono alcuni studi - fra la marea di altri - un po' più ottimistici circa lo scenario della totale scomparsa del pack durante la breve stagione estiva, vedi ad es. qui, qui o qui.
D'accordo che si parla quindi di abissi.
Ma l'Artico, come dicevo già qui, per moti settori economici oggi equivale sempre più ad un potente magnete.
Ad esempio: proprio (nono)stante quanto detto sopra, Gazprom e Exxonmobil (fra le altre) si sono già mosse pre prime e con largo anticipo.
La prima: le stime ci dicono che potrebbe esserci poco più del 25% delle riserve totali di gas in quelle regioni, e d'altronde sappiamo da tempo il ruolo strategico che potrebbe giocare l'appartenenza ai mercati energetici in ordine all'influenza geopolitica crescente della Russia a livello mondiale. Non sorprende più di tanto, quindi, che la $orella russa del gas ci investa più di 30 miliardi di euro, tantomeno che abbia già progettato dei sistemi abbastanza eccentrici per fondere gli ingombranti icebergs a prova "titanica" soprattutto se nello staff qualcuno abbia rivelato i risultati degli studi "ottimistici" (per loro mica tanto) circa lo stato futuro del pack estivo (vedi sopra).
La seconda: le stime sulla presenza di petrolio sono assai meno ottimistiche di quelle del gas, tuttavia chi si muove per primo potrebbe comunque trarre qualche vantaggio e la prima $orellona bigoilista (in barba alla terza), in questo senso, ha già sottoscritto un accordo con la russa Rosneft per una parnership strategica e investimenti per centinaia di miliardi di US$. Obiettivo: esplorare i giacimenti dell'Artico nell'area russa, per Exxon; avere accesso al Texas e al Golfo del Messico, oltre che alle avanzate tecnologie americane, per Rosneft.
no, no, c'è la prova del global cooling:
RispondiEliminahttp://www.guardian.co.uk/uk/2011/aug/31/uk-summer-coolest-18-years