(リング)火、土と水 II
Poco più di un anno dopo, dopo molte altre scosse (e modesti tsunami) nel catino pacifico.
16 anni dopo Kobe.
6 anni dopo Sumatra nel catino indiano.
Ancora il Giappone, che concentra circa il 10% dei sismi mondiali, in piena cintura, ma anche quasi il 15% dei reattori nucleari mondiali (per cui...). Prevenzione e preparazione a livelli stratosferici, ma
Prima terra e fuoco. Poi anche l'acqua (anche qui).
Paura.
***UPDATE un mese dopo*** (a fine post)
Sisma più potente da almeno 150 anni in Giappone e settimo in generale: qui un servizio con intervista al sismologo dell'ETHZ Domenico Giardini.
Qui, invece, una recente presentazione da parte di uno dei massimi esperti giapponesi, Kunihiko Shimazaki. Il quale ha oggi dichiarato alla stampa che le scosse già molto forti dei giorni scorsi erano
“una sorta di avvisaglia di quanto poteva accadere, ma nessuno poteva prevedere in questo modo
Simulazione della propagazione dello tsunami e qui ampiezza massima dell'onda (dal sito della NOAA):
Infine: serie di immagini e video attualizzati sul sito della CNN dedicato all'evento. Anche qui, qui e qui dalla RSI.
Impressionante per es. questo video dedicato alle colate di fango.
O questo incredibile e pazzesco gorgo marino indotto dal sisma e che attira inesorabilmente un'imbarcazione verso il suo centro come una sorta di Maelström pacifico/nipponico.
Con un po' di suggestione, potrebbe anche ricordare i vortici che punteggiavano l'oceano senziente del pianeta Solaris descritto dal Lem nel suo famoso romanzo e messo in scena da Tarkovskij nel suo altrettanto famoso film.
***UPDATE un mese dopo***
Qualche dato sul violentissimo sisma di un mesetto fa.
Siamo in Giappone, un paese che conta il 10% dei sismi mondiali e con un rumore di fondo - dal punto di vista sismico - elevatissimo, scosse di magnitudo fra 7 e 7.5 sulla scala Richter (globalmente una dozzina all'anno) si verificano lì, in media, una volta ogni 4 anni. La crosta terrestre, in quest'area della Pacific Ring of Fire, è quindi sottoposta a stress particolarmente frequenti e pure duraturi.
Tutto è più o meno proporzionale all'intensità delle scosse maggiori: più è potente l'energia liberata dal mantello verso l'esterno e sprigionata da un terremoto e più è quindi intensa la mainshock (la scossa principale), più frequenti ed intense saranno sia le foreshocks (le scosse di preavviso) che soprattutto le aftershocks (le scosse di assestamento). Anche in questo specifico caso è stato così: infatti, dall'11 marzo (vedi qui), abbiamo avuto praticamente ogni giorno scosse di grado 6 e ogni 5 giorni scosse di grado fra il 7 e l'8. Il fatto è che lo spostamento di 20 metri della crosta su una lunghezza della faglia principale di circa 500 km, a causa della fortissima tensione indotta, non può che influenzare anche le altre faglie (il paese giace sull'incrocio di 4 placche tettoniche), destabilizzando a catena tutta la litosfera al di sotto della vasta zona.
Un sisma di grado 9 (frequenza media globale di una ogni 20 anni), inoltre, di solito produce uno tsunami molto potente (con sollevamenti fino a 20-30 m delle acque del mare) e raramente lascia immune Poseidon. Un solo grado in meno (che significa comunque una energia TNT equivalente di 32 volte inferiore) rende già meno probabile la possibilità che si generi un forte tsunami.
Ecco alcuni grafici interessanti tratti da una pagina dedicata (qui) di un esperto in geofisica e sismologia (qui) che affiancano e completano alcuni già linkati sopra.
Il primo (qui sopra) mostra la frequenza nel tempo di sismi di magnitudo molto forte (> 8.4). Il secondo (a dx) mostra come le scosse di preavviso fossero state frequenti e tutte localizzate in prossimità dell'epicentro di quella principale (ma a quel tempo non furono riconosciute come tali, purtroppo). Il terzo (sotto a sx) relaziona magnitudo dei sismi e vittime associate. Il quarto (sotto a dx) relaziona costi e vittime di alcuni principali sismi (si stima che il terremoto di Honshu possa "impattare" su circa lo 0.5% del PIL nazionale - pur con risvolti anche positivi sull'indice l'anno successivo, in particolare per quel che riguarda il settore delle ricostruzioni - e sul 6% della produzione totale del paese nel 2010. Ma l'incognita nucleare rimane comunque un tarlo...).
Eh sì, lo shoaling è una brutta bestia...
RispondiElimina[niente link, ché il blog mi mette in moderazione]
Yes, shoaling bestiale, stavolta.
RispondiEliminaMetti pure, poi passo io ad attivare...
Scusa (o scusi? Mah...) steph, in realtà non avevo link a portata di mouse. Stavo riflettendo sul fatto che prima dell'avvento di Internet (e forse neanche adesso) non era chiaro che lo tsunami è un'onda particolare, nel senso che ha un periodo lunghissimo.
RispondiEliminaChi pensa ad un'onda alta ha in mente i film sul surf, o le onde della "tempesta pefetta". In realtà uno tsunami non è solo alto una decina di metri, ha anche un periodo lunghissimo, dell'ordine della decina di minuti, per cui è apprezzabile come onda - cioè come fenomeno periodico - solo se lo si osserva da molto distante. Chi ci si trova in mezzo non vede altro che un continuo innalzamento del livello del mare, con effetti devastanti.
Certamente! Fra l'altro lo si poteva capire bene anche attraverso i video amatoriali dei turisti passati poi in TV in occasione dello tsunami del dicembre 2004 nel sudest asiatico.
RispondiEliminaPS: dammi del tu, ci mancherebbe!