Debaser
C'è chi si diverte ad abbassare artificialmente medie smussate in modo strano per perorare cause ben note (ma tanto "in natura la media non esiste"...).
C'è chi considera questi abbassatori di professione i nuovi guru dell'immanente nuova era glaciale (che tanto abbiamo "sciarpe e cappelli"...).
C'è chi ignora studi che sembrano invece rispondere a domande lasciate sospese ma da costoro ripristinate e revitalizzate ogniqualvolta fa comodo, come un mantra karmico (che fa la concorrenza al "caldo che non governa i ghiacci artici"...).
. Chi si diverte ad abbassare: perché sembra prenderci per i fondelli? E perché mai ignora / fa finta di ignorare l'avvertimento (anche qui) sancito dalla rete di strumenti che forniscono i dati analizzati dagli stessi ambasciatori dell'abbasso nel loro "studio"? E sì che la cosa è ben nota già da tempo (si veda anche questo grafico esplicito e quest'altro).
. Chi considera questi ambasciatori dell'abbasso dei nuovi guru: cosa li spinge a farlo? Magari il sound delle vuvuzelas che fa da sfondo fracassante - come un noise mantrico - nella centralina delle comiche e richiama la fabbrica degli imbrogli.
Magari la solita finestra dalla quale guardano il clima inserendo i numeri della temperatura a caso, nell'abaco (:-O).
Oppure l'attestato vinto alla lotteria di Natale di questi diversamente esperti di clima (e d'altro), giusto in tempo per confondere un'alluvione con una precipitazione estrema...(sigh! sob! tsk tsk...:-D
Alfine, forse: "de minimis non curat..." 8-)
. A chi ignora (ma anche a vari promotori della voodoo science nonché degli annottamenti di chi è in stato di palese confusione mentale...), segnalo questo interessantissimo paper pubblicato un mese fa sul JOC (ma in rete, come draft, dallo scorso mese di settembre, vedi questo splendido post su Skeptical Science). Da questo lavoro emerge il fatto che l'oceano sembrerebbe assorbire calore (apparentemente in maniera assai eterogenea, soprattutto negli oceani antartici, vedi anche qui) e quindi accumulare una buona parte dell'energia data dallo squilibrio fra energia entrante e energia uscente nel sistema terrestre. E viene sottolineato, in tal senso, il ruolo decisivo delle profondità oceaniche.
È dunque finita laggiù, nelle profondità abissali, una parte importante del "lack of warming" ingenerante la famosa travesty di colui che già la scorsa primavera lo subodorava?
Ma guarda, les grands esprits se rencontrent. Ho usato anch'io la Delingpolata su Oggi Scienza. Alluvioni dalla Colombia alle Filippine passando dal Brasile e un terzo dell'Australia, ma il ten. col. guarda il city gauge di Brisbane - dalla finestra... Anche Pielke Jr non scherza.
RispondiEliminaHai letto Jeffrey Kiehl su Science? "Earth's sensitivity to CO2 radiative forcing may be much greater than that obtained from climate models".
Eh eh eh...
RispondiEliminaKiehl: non l'ho ancora letto, mi sto preparando per GAW-CH 2011. E ho in cantiere troppi post...
Il link a promotori della woodoo science apre ad un commento di Mezzasalma (che quindi sarebbe il promotore) che riporto perché in originale si legge male.
RispondiElimina“questa storia del calore che manca, che si è rifugiato nelle profondità abissale, pronto a tendere un agguato ai poveri fessi che vivono in superficie è una fandonia così colossale che getta discredito su tutta la comunità (pseudo)scientifica che la propone e la pubblica.
Ammesso e non concesso che, per virtù divina, il calore sia sceso negli abissi, saltando lo strato superficiale, è falsa l’affermazione di Trenberth & C. che la cosa non sarebbe misurabile.
Si misura eccome!
Aggiungere joule alle profondità degli inferi ha un effetto fisico facile, facile: la dilatazione.
Se l’oceano aumentasse il suo contenuto energetico, sopra, sotto, in mezzo, nelle fosse, in superficie, a -3000 o a -3001 , si assisterebbe in ogni caso ad un incremento del livello del mare
Da qualunque parte la si guarda, dal sistema Argo, dai satelliti, anche dalle sst, il responso è solo e solo uno: in questi anni non si è accumulata energia nel sistema, nada, nisba, niente!
Il suo lavoro non avrebbe dovuto passare la revisione dei colleghi ed ottenere la pubblicazione.
Per quanto riguarda la figura che hai messo sopra, sulla variazione del contenuto energetico, ai disperati (se non ricordo male in questo caso si tratta di Levitus & C.) non è rimasto che fare quelle variazioni incredibili nel passaggio dal sistema precedente a quello attuale (Argo) nel 2003.
E’ tutto così ridicolo che penso davvero che abbiano perso, se l’hanno mai avuto, un barlume di razionalità !”
Invece Steph sembra che per te l’oceano si è scaldato sotto, ma sopra non si è visto e sopra non si è dilatato l’oceano come avrebbe dovuto.
Come già detto Steph se fosse così come sostengono gli autori che citi, c’è da chiedersi da quanto tempo le profondità assorbano questo famoso calore mancante ( il 30-40% ..mica poco)
- dal 1975? E perché mai
- dal 2000? E perché mai?
- Dal 1650? Può darsi ..
Ma se fosse esatta l’ipotesi del 1650 vuol dire che la stima delle forzanti riscaldanti dal 1650 ad oggi è sottostimata del 30-40 %. Un valore che non può essere certo antropico, il che vuol dire che la mitigazione con la riduzione delle emissioni non sarà mai efficace perché c’è una forzante naturale (misteriosissima) pari al 30-40% del bilancio dell’energia entrante e uscente che nulla ha a che fare con le emissioni.
Inoltre in un altro post avevi detto che il 30-40% del’’energia mancante era dovuta agli aerosol.
Dunque o aerosol o profondità degli oceani, uno esclude l’altro.
Claudio Costa
@Claudio
RispondiEliminaPost in arrivo, passa lì se vorrai continuare la discussione.
Non entro nemmeno nel merito della citazione: in altra occasione l'ho già definito un perfetto esempio di dissonanza cognitiva.