Silent (and clean) spring
Effetto #COVID-19: le immagini dei satelliti dell’Agenzia spaziale europea (ESA) mostrano una netta riduzione dell’inquinamento sulla pianura Padana, da gennaio a marzo.
Il titolo (senza ()) in omaggio, ovviamente, al seminale testo della coraggiosa ed intrepida biologa Rachel Carson che quasi 60 anni fa sfidò l'industria petrol-chimica, sollevando importanti domande sull'impatto dell'umanità sulla natura e infiammando e innescando il movimento ambientalista (ispirato, peraltro, un secolo prima dal grande Henry David Thoreau).
In realtà il riferimento indiretto è alla decrescita forzata del sistema produttivo ed economico indotta dall'emergenza pandemica. E alla netta diminuzione dell'inquinamento acustico urbano e peri-urbano indotto dalla semi-scomparsa del traffico stradale. Ne sta beneficiando la qualità dell'aria.
L'aria del Nord Italia, infatti, a marzo è diventata nettamente più pulita in concomitanza con le misure di contenimento del #Coronavirus. Lo dimostrano le rilevazioni del servizio europeo Copernicus diffuse in questi giorni: sulla mappa pubblicata dall'ESA, si può constatare una riduzione delle aree rosse sulla pianura Padana da inizio gennaio al 10 marzo.
Secondo le elaborazioni dei satelliti, le concentrazioni di diossido di azoto (NO2) sono calate di circa il 10% ogni settimana, nel corso di quattro-cinque ultime settimane. A Milano, le concentrazioni medie di NO2 sono passate da 65 mg/m^3 nel mese di gennaio a 35 mg/m^3 nella prima metà di marzo.
Questa riduzione può essere attribuita a diversi fattori, tra cui la diminuzione del traffico automobilistico e degli impianti produttivi, dovuta a sua volta allo stop alle attività e alle restrizioni sugli spostamenti per il coronavirus.
Un effetto simile lo si era già osservato in Cina, dove le immagini della NASA avevano mostrato un miglioramento della qualità dell'aria in corrispondenza di un rallentamento delle attività economiche, legato alla quarantena per il Covid-19.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2, rimando all'interessante e recente post di Climalteranti.
Il titolo (senza ()) in omaggio, ovviamente, al seminale testo della coraggiosa ed intrepida biologa Rachel Carson che quasi 60 anni fa sfidò l'industria petrol-chimica, sollevando importanti domande sull'impatto dell'umanità sulla natura e infiammando e innescando il movimento ambientalista (ispirato, peraltro, un secolo prima dal grande Henry David Thoreau).
In realtà il riferimento indiretto è alla decrescita forzata del sistema produttivo ed economico indotta dall'emergenza pandemica. E alla netta diminuzione dell'inquinamento acustico urbano e peri-urbano indotto dalla semi-scomparsa del traffico stradale. Ne sta beneficiando la qualità dell'aria.
Copernicus.eu |
L'aria del Nord Italia, infatti, a marzo è diventata nettamente più pulita in concomitanza con le misure di contenimento del #Coronavirus. Lo dimostrano le rilevazioni del servizio europeo Copernicus diffuse in questi giorni: sulla mappa pubblicata dall'ESA, si può constatare una riduzione delle aree rosse sulla pianura Padana da inizio gennaio al 10 marzo.
Un effetto simile lo si era già osservato in Cina, dove le immagini della NASA avevano mostrato un miglioramento della qualità dell'aria in corrispondenza di un rallentamento delle attività economiche, legato alla quarantena per il Covid-19.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2, rimando all'interessante e recente post di Climalteranti.
Era prevedibile che la fortissima limitazione delle attività quotidiane di milioni di abitati in pianura padana (ed altrove, dato che i blocchi nel tentativo di arginare l' epidemia si stanno estendendo in mezza Europa) comportasse una diminuzione dell' inquinamento.
RispondiEliminaD' altro canto, data l' eccezionalità della situazione, ciò dimostra come la strada per ottenere una significativa e perenne riduzione dell' inquinamento e delle emissioni di gas serra sia decisamente ardua.