Il 2018 in Svizzera I — Caldo e siccità nel semestre estivo

Il semestre estivo 2018 è stato in Svizzera eccezionalmente caldo e asciutto. MeteoSvizzera ha pubblicato un rapporto che illustra quanto avvenuto da un punto di vista climatologico. Ne riporto una sintesi tradotta.

Vista autunnale in piena estate. Foresta dai colori già prettamente autunnali nei dintorni del lago di Zurigo il 25 luglio 2018. (Foto S. Bader)

Il semestre estivo 2018 (da aprile a settembre) è risultato essere in ampie zone dell’Europa centrale e settentrionale molto caldo, ricco di sole e in svariate regioni anche eccezionalmente asciutto. Ciò a seguito del persistente influsso anticiclonico che ha dominato la situazione sinottica di questo periodo.

Deviazione dell'altezza della superficie isobarica a 500 hPa rispetto alla media degli anni 1981-2010 (a sinistra) e deviazione della forza del vento zonale (componente ovest -> est) a 500 hPa rispetto alla media degli anni 1981-2010 (a destra).  Semestre estivo aprile-settembre 2018. Si vede molto bene la forte anomalia positiva sul Nord Europa (H nella figura a sinistra) e la forte riduzione dei venti zonali  sull'Europa occidentale e centrale ("neg." nella figura a destra). Grafica: KNMI Climate Explorer, fonte dati: Rianalisi ERA-interim.

In Svizzera con una temperatura media di 12,8 °C si è registrato il semestre estivo più caldo da quando sono iniziate le misure sistematiche, vale a dire dal 1864. Superando in questo modo, anche se di pochi decimi di grado, anche il 2003, anno della famigerata estate più calda che si ricordi a memoria d’uomo. Con precipitazioni che localmente hanno raggiunto il 60% dei valori normali, anche nel nostro Paese la siccità ha colpito duramente.

Evoluzione dal 1864 al 2018 della temperatura del periodo da aprile a luglio (sopra) risp. da aprile a settembre (sotto) a livello nazionale. La linea rossa indica la media mobile di 30 anni, la linea verde la norma 1981-2010 che è di 9,6 ° C (sopra) risp. di 10,4 ° C (sotto).

Temperature superiori alle medie, ondate di caldo, isole di calore urbano

Alle già elevate temperature registrate fra aprile e luglio, ha fatto seguito fra fine luglio e inizio agosto un’intensa ondata di caldo, inusuale in particolare per la sua durata. MeteoSvizzera ha emesso in questo periodo diverse allerte canicola, fino al livello 4. Per 18 giorni le temperature sul versante sudalpino hanno superato la soglia dei 30 gradi, mentre sul versante nordalpino ciò è avvenuto per 10 giorni.

Ondate di calore particolarmente importanti in Europa dal 1950, confrontati in base alla loro durata (giorni, asse delle x), intensità (deviazione dei massimi di temperatura dalla norma 1961-1990, ºC, asse delle y) e all'area interessata (dimensione del cerchio). È inoltre indicato il rango (intensità cumulata), nonché la data di inizio e di fine e il periodo di occorrenza: 1950-2000 (arancione), dal 2000 (rosso), 2018 (verde). Fonte: Regional Climate Centre on Climate Monitoring

Non solo durante il giorno faceva caldo, bensì anche di notte: le notti tropicali sono state numerose, in particolare nelle aree urbane. A Lugano sono state registrate 14 notti tropicali, mentre a Locarno 18. Una notte tropicale è una notte in cui la temperatura non scende sotto i 20 °C. Nelle aree urbane la presenza di molto cemento e asfalto, e di svariate fonti di energia termica (come ad esempio gli scarichi degli apparecchi di climatizzazione, che tolgono sì l’aria calda dai locali, ma la rilasciano poi all’esterno) porta a temperature generalmente più elevate rispetto alle zone periferiche o agricole circostanti.

Media della temperatura massima dei periodi di 10 giorni annuali più caldi dall'inizio della misurazione nei siti di misurazione nordalpini di Zurigo-Fluntern e di Ginevra. Sono contrassegnati i primi 5 ranghi in ciascuna delle due località. La linea rossa mostra l'andamento mediato su oltre 20 anni del periodo di 10 giorni annuali più caldi. Evidente l'aumento degli ultimi decenni.

Media della temperatura massima dei periodi di 18 giorni annuali più caldi dall'inizio della misurazione nei siti di misurazione sudalpini di Locarno-Monti e di Lugano. Sono contrassegnati i primi 5 ranghi in ciascuna delle due località. La linea rossa mostra l'andamento mediato su oltre 20 anni del periodo di 18 giorni annuali più caldi. Occhio alla differente scala temporale. Ancora più evidente anche in questi casi l'aumento degli ultimi decenni.

Scarsità di precipitazioni e siccità

Oltre alle elevate temperature, il semestre estivo 2018 è stato caratterizzato da una marcata scarsità di precipitazioni.

Distribuzione spaziale dell’anomalia (in %) delle precipitazioni fra aprile e settembre 2018, rispetto alla norma 1981 - 2010.
Distribuzione spaziale dell’anomalia (in %) delle precipitazioni mensili, fra aprile e settembre 2018, rispetto alla norma 1981 - 2010.

Nella Svizzera orientale è caduto solo circa il 60% delle precipitazioni che dovrebbero cadere secondo la norma calcolata sul periodo 1981 - 2010. L’assenza delle precipitazioni, combinata con le elevate temperature, ha portato allo sviluppo di una significativa siccità.

Bilancio idrico (precipitazioni meno evaporazione potenziale, in mm) rappresentato come media mobile cumulata su oltre 3 mesi in diverse regioni per tre anni siccitosi: il 2018 (a sinistra), il 2015 (al centro) e il 2003 (a destra). 1a riga: Svizzera orientale (stazione di Coira), 2a riga: Svizzera meridionale (Locarno-Monti), 3a riga: Svizzera nordoccidentale (Basilea / Binningen), 4a riga: Svizzera occidentale (Friburgo / Posieux). Le tonalità marrone mostrano condizioni più asciutte del normale, verdi e blu più umide di normale. Una forte siccità si verifica quando il bilancio idrico è chiaramente negativo. Linea nera: media 1981-2010; linee grigie: 5° e 95esimo percentile dei valori 1981-2010.

Gli indicatori di siccità, che considerano anche l’effetto dell’evaporazione, mostrano come il semestre estivo 2018 sia stato uno dei semestri più siccitosi dall’inizio delle misurazioni. In alcune regioni addirittura più siccitoso rispetto agli anni 2003 e 2015. L’analisi spaziale effettuata tramite dati satellitari mostra come soprattutto sull’Altopiano e sulla parte settentrionale del Giura il terreno sia diventato particolarmente secco, con un importante impatto sullo sviluppo della vegetazione.

Andamento dell'evaporazione potenziale [in mm] per il semestre estivo (da aprile a settembre) dal 1864 per una media di 4 stazioni della Svizzera nordalpina (Basilea / Binningen, Berna / Zollikofen, Ginevra / Cointrin e Zurigo / Fluntern).
Va notato che il valore di evaporazione potenziale utilizzato nell'indice standardizzato in uso da inizio serie è quello proposto da Thornthwaite (in nero nel grafico) che prende in considerazione la sola temperatura. Un confronto con l'indice di riferimento FAO-56 dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite (in rosso nel grafico), che ingloba ulteriori grandezze quali la radiazione e il vento, mostra un discreto accordo sui valori per gli anni dal 1981 al 2018. Evidente l'aumento dell'evaporazione potenziale degli ultimi decenni in corrispondenza con l'aumento delle temperature del semestre estivo.


Sviluppo della vegetazione

A seguito della persistente siccità già durante l’estate 2018 le foglie di diverse specie di piante hanno iniziato ad assumere le tipiche colorazioni autunnali. In alcuni casi già nel corso del mese di luglio. L’anomalo sviluppo della vegetazione durante l’estate del 2018 è messo in evidenza anche dalla maturazione precoce (da 13 a 20 giorni rispetto alla norma 1981 - 2010) di molte piante da frutto osservate presso le stazioni fenologiche di MeteoSvizzera.


In futuro ondate di caldo più frequenti e intense

Sulla base degli scenari climatici CH2018 di recente pubblicati, in futuro in Svizzera è da attendersi ondate di caldo più intense e più frequenti, con relativi periodi di siccità. Ad esempio oggigiorno ondate di caldo simili a quella vissuta nell’estate 2018 si verificano ogni 5 - 10 anni. In futuro esse andranno ad aumentare.

Proiezioni del numero di lunghe ondate di calore della durata di almeno 10 giorni consecutivi con giorni di canicola (temperatura massima ≥ 30 ° C) in quattro località svizzere. Fonte dei dati: 14 modelli regionali del progetto ENSEMBLES, basati sullo scenario di emissione SRES A1B. Le barre rappresentano l'intervallo delle 14 simulazioni, la linea nera orizzontale la mediana. I cerchi nel periodo di riferimento 1980-2009 indicano le frequenze osservate.


Ad esempio un’ondata di caldo di 10 giorni a Ginevra o Lugano verso metà del XXI secolo si verificherà ogni anno (nell’ipotesi di una riduzione parziale delle emissioni di gas ad effetto serra). Dobbiamo dunque prepararci ad affrontare in futuro situazioni estive che andranno a incidere sulla salute della popolazione.

Stress termico massimo estivo (espresso come il massimo annuale dell'indice di stress termico all'ombra) a Lugano, Zurigo e Ginevra. Linea nera fino al 2018: osservazioni; il punto nero indica il valore massimo nell'estate del 2018. Aree colorate dal 2019: proiezioni future per tre diversi scenari di emissioni di gas serra (debole, medio, forte). La larghezza delle bande descrive l'incertezza del modello. La barra rosso chiaro sullo sfondo indica un forte stress da calore, quella rosso scuro uno stress da calore molto forte (indice di stress termico superiore a 26 ° C  risp. superiore a 28 ° C).

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