≅3°C [1,5 - 4,5]

Credit: Reto Knutti et al. 2017

Nonostante tutto, nonostante le centinaia di studi pubblicati, per quel che concerne la sensitività climatica all'equilbrio (ECS) siamo sempre dalle parti di Charney 1979, pur se oggi l'ECS si basa su prove quantitative provenienti da tutto il sistema climatico e da tutta la (paleo)storia del clima.


Due recenti papers che - per stanare l'ECS -  utilizzano il metodo del budget energetico (e non quello relativo alla paleoclimatologia o quello relativo alle proprietà emergenti degli attuali modelli di simulazione climatica) giungono a conclusioni diverse ma più o meno sempre entro l'intervallo di incertezza conosciuto.

Knutti et al. 2017

Nel primo l'ECS converge sul valore centrale di 2,8 °C [2,2 - 3,4] e riduce così leggermente sia il valore che i margini degli intervalli, alzando il limite inferiore di 0,7 °C  e abbassando quello superiore di 1,1 °C. In questo modo, l'incertezza viene ridotta dei 3/5. Per una critica pertinente si veda questo post del blog CarbonBrief.
Nel secondo l'ECS converge invece su un valore centrale più alto di 0,7 °C rispetto a quello maggiormente utilizzato ma riduce anche questo lo spread di 1/5: il valore centrale stimato, in questo caso, è di 3,7 °C [2,6 - 5,0] con un limite inferiore (superiore) più alto di 1,1 °C (0,5 °C) rispetto alla stima che emerge dall'ensemble (vedi immagine di apertura del post).

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