Gli esperti non hanno bisogno di ammettere di aver visto giusto
Si possono inventare fake news a partire dalla distorsione di notizie scientifiche fra- (se va bene) o mal-interpretate? Certo che si può.
Facciamo il paio alle solite fandonie raccontate dai soliti rifornitori di fake news e il punto su come stanno le cose.
E le cose stanno così: lo studio pubblicato di Millar et al. - e tanto strombazzato e frainteso - afferma che un riscaldamento di 1,5 gradi C in più a fine secolo sia un limite geofisico non impossibile da raggiungere, previo però una serie di condizioni di mitigazione stringenti. Questo è il succo.
Tenendo anche conto del fatto che il blend dei dataset globali mostra un aumento termico da fine 19esimo secolo di già ~ 1,2 °C e non di "soli" 0,9 °C.
Ottimi, fra gli altri, l'approfondimento dello stesso Millar su Carbon Brief e i factcheck di Zeke Hausfather sempre su Carbon Brief, di Stefan Rahmstorf su RealClimate e quello su Climate Feedback.
Facciamo il paio alle solite fandonie raccontate dai soliti rifornitori di fake news e il punto su come stanno le cose.
E le cose stanno così: lo studio pubblicato di Millar et al. - e tanto strombazzato e frainteso - afferma che un riscaldamento di 1,5 gradi C in più a fine secolo sia un limite geofisico non impossibile da raggiungere, previo però una serie di condizioni di mitigazione stringenti. Questo è il succo.
Millar et al. 2017 |
Tenendo anche conto del fatto che il blend dei dataset globali mostra un aumento termico da fine 19esimo secolo di già ~ 1,2 °C e non di "soli" 0,9 °C.
fonte |
Ottimi, fra gli altri, l'approfondimento dello stesso Millar su Carbon Brief e i factcheck di Zeke Hausfather sempre su Carbon Brief, di Stefan Rahmstorf su RealClimate e quello su Climate Feedback.
La macchina del fango, come facilmente prevedibile, oscillava fra l'invenzione fantasmagorica dei fatti e (l'ironica) ammissione di fallacia.
Al punto da indurre gli stessi autori del paper a puntualizzare cosa hanno detto nel lavoro distorto (vedi anche lo smascheramento di Allen e Millar):
La cosa più divertente della faccenda è il comune denominatore di questi strombazzanti titoloni: il fatto che - secondo loro - gli esperti avrebbero ammesso di aver sbagliato. Il che corrisponde esattamente al negativo di quanto in realtà sia stato detto. Impossibile ammettere una cosa che non è mai stata detta (perché non ce n'era bisogno), se non nel mondo alternativo delle fake news.
Come si può leggere, ad esempio, in questa intervista rilasciata (da un esperto) subito dopo l'accordo di Parigi di due anni fa. Si tratta di Reto Knutti dello IACETH - uno dei migliori esperti del settore e tra i principali autori della prima parte (WG1) del più recente rapporto dell'IPCC - che, nell'intervista linkata, fra le altre cose affermava:
Chiudiamo con una serie di grafici self-explained:
Al punto da indurre gli stessi autori del paper a puntualizzare cosa hanno detto nel lavoro distorto (vedi anche lo smascheramento di Allen e Millar):
La cosa più divertente della faccenda è il comune denominatore di questi strombazzanti titoloni: il fatto che - secondo loro - gli esperti avrebbero ammesso di aver sbagliato. Il che corrisponde esattamente al negativo di quanto in realtà sia stato detto. Impossibile ammettere una cosa che non è mai stata detta (perché non ce n'era bisogno), se non nel mondo alternativo delle fake news.
Come si può leggere, ad esempio, in questa intervista rilasciata (da un esperto) subito dopo l'accordo di Parigi di due anni fa. Si tratta di Reto Knutti dello IACETH - uno dei migliori esperti del settore e tra i principali autori della prima parte (WG1) del più recente rapporto dell'IPCC - che, nell'intervista linkata, fra le altre cose affermava:
Sono d'accordo che oggi, scientificamente, sia improbabile che si riesca a non aumentare la temperatura media globale di soli di 1,5 °C entro il 2100. Tuttavia, di per sé, questo è un limite non impossibile da raggiungere, a condizione ovviamente di accelerare la decarbonizzazione del sistema economico.CVD.
Chiudiamo con una serie di grafici self-explained:
Il più bello per ultimo: si tratta della figura 5 del recente paper di Medhaug, Stolpe, Fischer e lo stesso Knutti dello IACETH (uscito lo scorso inizio maggio su Nature, casualmente ad esattamente 50 anni da questa pietra miliare che del farlocco se ne fa due baffi...) che - come spiega bene anche Hawkins nel suo recente post - riconciliano molto bene simulazioni e osservazioni.
Da osservare sono in particolare l'andamento generale (quello particolare divergerà sempre per via di forcing radiativi inattesi - ad es. eruzioni vulcaniche -, variabilità interna, biases nelle osservazioni e scelta del periodo di riferimento) delle linee blu scuro ("CMIP5 GMST with forcing and variability") e arancione scuro ("estimated true GMST"), vedi spiegazione sotto il grafico:
Continuo qui la "conversazione" fra il solito roberto k. e il sottoscritto iniziata, come al solito completamente OT, da roberto sul blog Climalteranti
RispondiEliminahttp://www.climalteranti.it/2017/09/20/effetto-serra-effetto-guerra/#comment-586728
e che il buon Stefano Caserini - dotato di una riserva di pazienza a dir poco mastodontica - ha invitato a terminare per i motivi di cui sopra. Così la mia risposta a roberto k - che so essere un lettore quasi compulsivo anche del mio piccolo blog - segue qui e chiude il commento.
steph (riferito ad un commento di Marco 2 in risposta ad una richiesta di Riccardo Reitano sul paper di Millar et al.):
«Dunque: nulla di quell’articolo ti fa pensare che il riscaldamento globale sia meno incisivo, ma lo citi per dire che lo è. Molto logico. Lo studio è interessante, nessuno ha scritto qui che tu non lo possa segnalare. Anche se qui si parla della relazione fra cambiamenti climatici e guerre (e altre crisi e fattori di instabilità), non tanto del fatto che un riscaldamento di 1,5 gradi C in più a fine secolo sia un limite geofisico non impossibile da raggiungere (previo una serie di condizioni di mitigazione stringenti). Come, peraltro, esperti sostenevano già subito dopo l’accordo di Parigi .»
robertok06:
«...A mio avviso (voi ovviamente sarete di avviso diverso, figurarsi) dire “Too many of the models used “were on the hot side”, meaning they forecast too much warming” e specialmente ““That’s about 20 years of emissions before temperatures are likely to cross 1.5C,” Professor Allen said. “It’s the difference between being not doable and being just doable.”” conferma la frase di del lettore Marco 2, “Riscaldamento globale antropico meno incisivo del previsto” che tanto da fastidio a Steph e Reitano (e a lei, e a tutti gli altri climatocatastrofisti mainstreamers)...»
steph:
«A me non dà fastidio la frase in sé (ma cmq vedi anche qui e qui e qui ).
È che non capisco la logica di Marco 2. Dice “Riscaldamento globale antropico meno incisivo del previsto”, poi Riccardo chiede lui giustamente “cosa di quell’articolo ti fa pensare che il riscaldamento globale sia meno incisivo”. E lui risponde nulla. Ovvero: nulla di quell’articolo fa pensare a Marco 2 che il riscaldamento globale sia meno incisivo, ma lo cita per dire che lo è. E robertok06, trova tutto molto logico, ovviamente. E tu avresti le idee chiare?»
robertok06:
«Si, ho le idee chiare, al contrario di te che non sai leggere. Io infatti NON ho scritto che le risposte di Marco 2 erano logiche… ho solo detto che la sua frase incriminata dai due avvocati d’ufficio IPCC Steph&Reitano…»
steph:
«Ak, ok, si vede che non so leggere. Poi, siccome non so leggere, leggo anche che tu scrivi che a me dà fastidio "la frase di del lettore Marco 2, Riscaldamento globale antropico meno incisivo del previsto”. Di nuovo, tutto molto logico.»
"Così la mia risposta a roberto k - che so essere un lettore quasi compulsivo anche del mio piccolo blog - segue qui e chiude il commento."
EliminaRoberto non e' un lettore quasi compulsivo, roberto semplicemente usa una parte del suo (purtroppo poco) tempo libero per informarsi su argomenti legati a energia e clima (che come persino tu riuscirai a capire sono strettamente collegati).
Non c'e' nulla di compulsivo nel mio comportamento. Se a volte uso toni come dire... di scherno?... e' solo perche' sono refrattario alle cazzate, specialmente quando a spacciarle sono persone competenti, come nel caso tuo.
Tutto li.
Ad ogni modo, parlando di compulsione, sei TU che mi hai chiesto di intervenire sul tuo blog... su Climalteranti. Se io ti accontento divento compulsivo? Ma dai!
Ciao bello, un saluto al global warming generato dalla velenosissima CO2 assassina.
R.
P.S.: per restare on-topic con questo thread... (e poi sarei io ad andare complusivamente off-topic, giusto? :-) )
http://www.stat.washington.edu/peter/statclim/fyfeetal.pdf
... pare che anche altri, veri climatologi, si siano accorti gia' da qualche anno che i modellini farlocchi sono carburati male... scaldano troppo... fateli vedere da uno bravo:
"Overestimated global warming over the past 20 years"
"Recent observed global warming is significantly less than that simulated by climate models.
This difference might be explained by some combination of errors in external forcing, model response and internal climate variability.
...
Global mean surface temperature over the past 20 years (1993–2012) rose at a rate of 0.14 ± 0.06 °C per decade (95% confidence interval)1.
This rate of warming is significantly slower than that simulated by the climate models participating in Phase 5 of the Coupled Model Intercomparison Project (CMIP5). "
... che quando io dico esattamente le stesse cose sono un povero incompetente non del mestiere che risponde in maniera compulsiva, giusto? Ma dai!
BTW: la curva di Millar (2017) che hai riportato in testa a questo thread conferma il tutto (attenzione: togliere il prosciutto dagli occhi prima di obiettare a questo!).
"Se a volte uso toni come dire... di scherno?... e' solo perche' sono refrattario alle cazzate, specialmente quando a spacciarle sono persone competenti, come nel caso tuo."
EliminaGrazie, lo considero un complimento (detto da te, poi...). Pensa che invece io sono piuttosto refrattario alle lezioncine saccenti specialmente quando a spacciarle come tali sono persone che dicono di usare una parte del loro (purtroppo poco) tempo libero per informarsi su argomenti...alternativi al proprio campo di expertise...
"Ad ogni modo, parlando di compulsione, sei TU che mi hai chiesto di intervenire sul tuo blog... su Climalteranti. Se io ti accontento divento compulsivo? Ma dai!"
No, io ti ho espressamente invitato solo a proposito del post su cambiamenti climatici e guerre, cioè il terz'ultimo commento che hai fatto. Tutti i precedenti sono frutto di tue decisioni, peraltro apprezzo che intervieni sul blog, vuol dire che un po' ti interessa e lo leggi, credo.
"per restare on-topic con questo thread...
http://www.stat.washington.edu/peter/statclim/fyfeetal.pdf
... pare che anche altri, veri climatologi, si siano accorti gia' da qualche anno che i modellini farlocchi sono carburati male... scaldano troppo... fateli vedere da uno bravo:"
Già ampiamente commentato in questo post
http://climafluttuante.blogspot.ch/2014/03/tutti-i-modelli-sono-sbagliati-ma.html
pensavi davvero che non lo avessi mai letto? Arrivi un po' tardi, cocco :-D
Condivido il paper (nel post parlo anche di quello successivo dei due autori principali), condivido però anche quelli pubblicati nei successivi 4 anni, alcuni dei quali trovano ospitalità in alcuni miei recenti post come questo.
Non esiste uno bravo e uno scarso, così come veri e presunti climatologi, in questo contesto. Esiste l'aggiornamento. Sei tu a definire Gillett (e/o Fyfe e/o Zwiers) più bravi di Hawkins o di Knutti o di Hausfather e secondo me è solo perché apparentemente (nota l'avverbio) mostrano una cosa che quadrerebbe con il tuo bias cognitivo ...wishful thinking...qui diventano meno bravi, per caso? :-D
http://www.nature.com/nclimate/journal/v5/n3/abs/nclimate2524.html
"che quando io dico esattamente le stesse cose sono un povero incompetente non del mestiere che risponde in maniera compulsiva, giusto? Ma dai!"
No, è che magari ti devi aggiornare e cercare di guardare al quadro d'insieme (come ho fatto per es. nel mio post linkato), non solo al dettaglio che ti fa più comodo. A furia di guardare alla singola pianta, perdi di vista la foresta.
PS: mi mancava la lagna vittimistica... :-D