Gli alieni attorno a noi
Lo ha rilevato uno studio internazionale che dà una visione a livello mondiale del fenomeno delle cosiddette piante neofite, ossia quelle che si sono stabilite in terra straniera.
La ricerca, a cui ha partecipato anche la Svizzera, ha analizzato informazioni sulla flora immigrata in oltre 480 regioni di terraferma e 360 isolari. I risultati ci dicono che in testa si trova il Nordamerica, con 6000 specie aliene, mentre il più rapido incremento nel numero di invasori è in atto attualmente nelle isole del Pacifico.
Quasi un quarto della flora mondiale, per un totale di 13'000 specie, è ora situata al di fuori della madrepatria. A titolo di paragone in Europa ci sono 14'000 specie. Si valuta che in Germania si siano insediate circa 450 piante neofite; in Svizzera, paese con forte varietà microclimatica, dalle 500 alle 600. In Ticino, grazie al clima mite, la flora esotica si trova spesso a proprio agio. Ad esempio, la palma cinese, posta nei giardini antistanti gli edifici, sta già scalzando parte del bosco autoctono, in particolare quello di faggi.
Non tutte le specie estere sono invasive e soppiantano la flora indigena. Alcune potenzialmente problematiche finora non lo hanno fatto, ma potrebbero avere una diffusione esplosiva se le condizioni cambiassero a loro favore, ad esempio con estati più calde ed inverni più miti. Ciò vale soprattutto per piante da giardino di origine mediterranea o subtropicale.
La bella Lantana camara, nativa del centro e Sudamerica, è ritenuta tra le più invasive e dannose. È stata usata come pianta ornamentale e ha già infestato molte parti del mondo. Attecchisce così bene che è praticamente impossibile estirparla. È resistente agli incendi e cresce velocemente colonizzando le aree bruciate. Nel sudest asiatico è diventata un grande ostacolo alla rigenerazione naturale di molte specie.
L'Europa non è solo vittima delle piante neofite, avendo esportato quasi tutta la propria flora. La salicaria o salcerella ha prosperato in Nordamerica, e l'alliaria, importata come condimento da immigranti, è diventata un infestante che sovrasta le specie locali.
In Nuova Zelanda, i coloni hanno portato dai propri paesi diverse piante perché ritenevano le praterie troppo magre per pecore e mucche. A volte hanno proceduto alla semina con aeroplani ed ora il paese ha praticamente una flora europea. Ci sono circa 1500 specie indigene e 1500 esotiche. È molto probabile che in futuro il mondo delle piante diventerà più omogeneo.
Gli alieni vegetali sono sempre più diffusi anche a sud delle Alpi. Il canton Ticino, secondo questo recente studio, è la regione più soggetta in Svizzera alla presenza di piante esotiche invasive. Circa 500 le specie oggi presenti e alcune di queste stanno letteralmente soppiantando le piante autoctone. La regione sudalpina è particolarmente soggetta al fenomeno anche a motivo del suo clima mite.
Quali le cause dell'invasione in atto anche la regione sudalpina?
Innanzitutto il canton Ticino rappresenta la porta d'entrata alpina da sud di queste specie che migrano verso nord a causa anche e soprattutto del cambiamento climatico. Questa è la cosiddetta ragione esogena, la più importante e quella che accomuna tutte le regioni analizzate. Altre ragioni, più endogene e specifiche della nostra regione, sono da un lato il fatto che il cantone si trovi su un importantissimo asse di transito nord-sud: le specie accompagnano i trasporti e vengono introdotte grazie ad essi e quindi il Ticino si trova ad essere proprio in una zona ideale. Inoltre i cambiamenti in atto dagli anni 40 nell'uso del territorio e la diffusione delle piante decorative importate nelle regioni lacustri insubriche fin dal 18esimo secolo da turisti e proprietari di ville per abbellire i giardini, han fatto il resto.
Delle 2500 specie vegetali presenti oggi in Ticino, circa 500 sono piante esotiche invasive che hanno trovato casa. Di queste ultime, però, solo una piccola parte risulta altamente problematica: si tratta comunque di 40-50 specie e siccome ne basta anche solamente una con un forte impatto per poterlo misurare sul territorio, è stata elaborata una sorta di top ten delle peggiori. Fra queste le ben note ambrosia artemisiifolia, l'ailanto, il poligono del Giappone.
Colpevole di questa situazione è spesso direttamente l'uomo a causa di determinati comportamenti, come quello di gettare nei boschi i resti vegetali dei giardini. Discariche di materiali inerti o pezzetti di radice trasportati nei cantieri edilizi possono essere all'origine della diffusione di queste specie. Il riscaldamento climatico ne potenzia la sopravvivenza e accelera a sua volta la diffusione.
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