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A sx: andamento termico degli ultimi 22 kyr, dal LGM (20.000 BC), lungo tutto l'Olocene fino al GW odierno e proiezione fino a fine secolo (2100). Ricostruzione tratta da un campionamento di dati paleoclimatici (proxy tratti dai lavori di Shakun et al. 2012 - vedi anche qui e qui - e di Marcott et al. 2013, vedi anche qui), dati osservati (HadCRUT4) e proiezione effettuata a partire dallo scenario di emissioni A1B dell'AR4.

A dx: andamento degli ultimi 20 kyr, dalla fine dell'ultima glaciazione (20 kyr ago, cioè dal 18.000 BC), lungo tutto l'Olocene fino ai giorni odierni della concentrazione di CO2 atmosferico determinata dalle analisi di bolle d'aria nelle carote di ghiaccio (in rosso: da Law Dome, Antartide, ultimi 1000 anni; in nero: composito di dati provenienti da varie carote glaciali che coprono gli ultimi 20.000 anni) e dalle misurazioni moderne effettuate nella libera atmosfera a Mauna Loa (in blu) e andamento dell'insolazione a 65° N al solstizio d'estate (calcolata a partire dai dati astronomici utilizzando il software Analyseries) con la previsione della stessa nei prossimi 5 millenni.
L'insolazione estiva a 65° N (espressa in W/m^2) è particolarmente importante per la formazione e la perdita delle calotte glaciali dell'emisfero settentrionale; il calo dell'insolazione estiva negli ultimi 10.000 anni nell'emisfero boreale sembra aver contribuito significativamente alla complessiva riduzione delle temperature lungo tutto l'Olocene.
Il gas serra chiave è aumentato lentamente dalla fine dell'ultimo massimo glaciale, rimanendo poi relativamente stabile fino alla brusca impennata che segue la rivoluzione industriale.

I due grafici sono volutamente accostati in senso temporale invertito, quasi a denotare una sorta di impennata speculare.

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