Equivoci glaciali
Non c'è che dire: il record di melting groenlandese ha prodotto una vera e propria commedia degli equivoci. Da un lato abbiamo una descrizione di una realtà fantasmagorica tale per cui dovremmo avere il mare a due passi da Lugano, invece che a Genova. Dall'altra il solito tran tran terrapiattista privo di sostanza e sostanzialmente impegnato a disquisire del sesso degli angeli (tipo: come fa ad essere unprecedented nel monitoraggio satellitare un evento già avvenuto 123 anni fa?).
Per cui il flusso fa oggi emergere un rapido e virtuale viaggio sottoforma di un tris di puntualizzazioni circa alcuni tipici equivoci che il mondo glaciale riesce sempre - suo malgrado - a produrre. Sia presso chi fa del catastrofismo a buon mercato la sua ragione di vendita e sia presso coloro i quali grazie alla manipolazione per secondi fini del dubbio e all'associato scetticismo degenerante e negazionista hanno deciso la vendita a buon mercato della ragione (vedi qui). Partiremo ovviamente dalla Groenlandia ("star" climatica di questa estate, ma anche della scorsa, ma anche di quella di 2 anni fa,...), per passare rapidamente dalle Alpi e finire al polo opposto, in Antartide.
K. Steffen |
La NASA non saprà scrivere bene i suoi dispacci informativi, adorerà usare variazioni cromatiche che ricordano la lava, sarà anche tutta eccitata di poter sempre "fare notizia". Ma dalla stessa agenzia, oltre che una video-intervista collaterale a prova di analfabeti, arriva anche questo interessante commento rilasciato da Gavin Schmidt sul blog di Revkin del NYT:
❝The NASA results are clearly unprecedented in the satellite record (and this is obviously what was being referred to), and come at the tail end of a strong increasing trend in summer surface melt area (as seen in data from the Steffen and Tedesco groups). However, we know Greenland was warmer than today at many intervals in the past – the Early Holocene (from isotopes and borehole temperatures), the last interglacial, the Pliocene etc. so there is no claim that this is something that has never happened in the history of the planet. Furthermore, the ‘every 150 years’ quote is very strange. The data on Summit melt layers – (discussed in the paper you reference) and more easily visible here – indicates that the [1889] event was actually the only event in the last ~700 years, and there have only been 6 in the last 2000 years (4 of which were associated with the Medieval Climate Anomaly btw 750 and 1200AD). Hardly a frequently recurring ‘cycle’!
The all-Holocene average that Koenig is referring to includes the warmer Early Holocene where orbital variability was driving warmer northern high latitude summers — and which is not relevant to the expected frequency in today’s climate.
❝Ablation is occurring at an unprecedented scale as far as modern observations are concerned. To try to make a statement about how unusual this event in the longer term context, we are forced to turn to more tenuous evidence from ice cores. And that only gives us spotty evidence, information from a small number of locations, and it’s very difficult to determine from that sort of information alone, whether there is in fact a precedent inrecent centuries for the remarkable spatial extent of the melt we are witnessing.
Esattamente come accennavamo l'altro giorno nel primo update qui.
M. Tedesco |
Aggiungere che il bilancio di massa sta scendendo alla grande (vedi anche qui) e quindi l'isola perde massa glaciale (diversi metri all'anno!), che ci sono ghiacciai che scivolano verso il mare a ritmi acceleranti (vedi anche primo update qui), che le temperature alla delicata quota della linea di equilibrio (ELA) continuano il trend in salita e che l'ELA si stia alzando, che la superficie soggetta a fusione (ablazione estiva) è sempre più ampia e mostra un chiaro trend accelerante visibile anche dai numerosi laghi surglaciali (al di là dell'evento puntuale di questo terribile mese), che il sempre più grande volume di acqua derivante da fusione influenza in modo deleterio il profilo termico nella calotta glaciale trasportandovi energia al suo interno ..., magari anche no?
Sul fronte del catastrofismo, basterà invece rileggersi questa e soprattutto questa intervista relativa a questo interessante studio recente. Le immagini di apertura del post, in questo senso, _non dovrebbero_ suscitare troppi altri equivoci, anche se non si sa mai :-D
In ogni caso, un possibile tipping point su Meltlandia per un innesco di un'eventuale fusione totale della calotta equivarrebbe ad una temperatura globale di circa +1.6 gradi C al di sopra del valore pre-industrale, con però il range di possibilità più basso a soli +0.8 gradi C (uguale all'incremento odierno).
Insomma: magari, oltre che saper leggere e prima della pretesa che altri sappiano scrivere, occorrerebbe un minimo sforzo per decidere di voler informare (meglio) e non disinformare (sempre meglio).
fonte |
Ma chi guida l'ablazione estiva - sempre più importante nel bilancio di massa annuo, considerando come gli accumuli invernali siano a loro volta influenzati dal rialzo termico e dal conseguente cambiamento di fase (immagine da Huss et al. 2009) delle precipitazioni anche a quote più alte - è la radiazione infrarossa discendente e questa è ovviamente influenzata dalla temperatura dell'aria.
Daisy Gilardini |
Non ci starò su troppo a lungo, fa veramente freddo sulla calotta antartica. Tuttavia, qualche veloce puntualizzazione la merita anche questa area, così spesso soggetta a interpretazioni a geometria variata e spesso fulcro di chissà quali prove dell'esistenza del global cooling.
Misteri e talismani già segnalati e parzialmente sviscerati in questo post.
Molto interessante la lettura di questo libro, per esempio.
Se potete, consiglio anche questa trasmissione radio (Radio Svizzera Italiana, Rete2, trasmissione "Il giardino di Albert") andata in onda qualche mese fa (scaricabile via podcast qui).
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