Finito il GW? /4


Mentre marzo finisce stracciando l'ennesimo record globale in troposfera (thanx to El Nino too) e sul filo di lana anche al suolo, mentre - dopo groenlandesi, islandesi, norvegesi delle Svalbard, canadesi... - adesso anche gli americani dell'eastcoast battono record su record di caldo (simo ⇒ it's for you ;-), qui a MS siamo ancora alla ricerca del global cooling conclamato in salsa tartare e oramai perduto (?).
Noise, nonostante il Nino non monstre (come nel 1998) e il minimo solare?
Da notare che i record troposferici vengono dai dataset satellitari, per es. l'UAH i cui autori (Spencer e Christy) sono ben noti come scettici e in passato furono anche accusati di aver "massaggiato" i dati al ribasso...che si siano "inventati" il marzo più caldo dal 1979 apposta? :->

Oggi vi propongo un modo abbastanza inconsueto di guardare la cosa, anche se in realtà lo si usa più spesso di quel che si pensa tutte le volte che si vuole osservare meglio la dinamicità di un trend in una serie di dati statistici.
Grazie al ben noto math-smart, ho la possibilità di mostrare (su dataset GISS 1950-2008, quindi senza tener conto del caldo 2009, Land + Ocean L+O e poi Station Data SD) come cambia nel tempo il trend delle temperature globali. Chiedersi come cambia nel tempo una tendenza significa far riferimento perlomeno a 3 cose:

1) alla definizione di un trend, perlomeno in un ambito geofisico come il clima;
2) al concetto di derivata;
3) al "trucco statistico" della media mobile.

Di quest'ultimo ne ho già parlato nel precedente post sulla presunta fine del GW. Se ne parla in questi gg anche sul forum di MNW (seguire gli interventi di elz ;-).
Sul secondo punto, credo non valga la pena spender molte parole. Capire come cambia nel tempo un fenomeno è - matematicamente - capire il concetto di derivata o di funzione polinomiale di grado superiore o non lineare. In questo esempio userò la quadratica, perché è un tipo di funzione che si presta molto bene a mettere in luce proprio quello che vorrei sottolineare, e cioè la dinamicità di un trend di fondo, attraverso un processo di fitting per interpolazione o smoothing. In sostanza, la polinomiale ci permette di osservare meglio come cambia nel tempo il trend di fondo e una quadratica tende a soddisfare i requisiti della significatività statistica.
E siamo al primo punto: cos'è un trend di fondo, come si definisce? Cosa ne sostanzia la significatività, in ambito geofisico come quello del clima? In questo post del forum di MNW ho cercato di spiegare la cosa. Qui credo si possa capire meglio anche il perché la convenzione delle medie termiche pluridecennali (almeno 3 decenni) sia, come tutte le convenzioni, arbitraria sì ma non casuale.

Veniamo ai risultati: tenere conto che non è compreso il caldo 2009. Ma in realtà, sulla dinamicità di un trend di lungo periodo, un anno non cambia poi di molto la cosa. Ecco la funzione polinomiale dei 2 dataset (L+O e SD), e - a seguire - la stessa sulle L+O (in blu) con sovrimposto il trend lineare degli ultimi 8 anni (2001-2008), quasi sovrapponibili!



Bottomline: il GW che si scruta attraverso il trend di fondo non solo non è finito, ma - pur denotando un certo rilassamento negli ultimissimi anni causato dalla normale fluttuazione dettata ad es. dall'ENSO - sta addirittura accelerando!

Shock per tutti i puristi amanti della freddofilia,
per tutti coloro che si sentono già nella era glaciale ventura,
per tutti i nein-sager per default.
Ma tanto, si sa: la matematica *è* un'opinione.
No?

Commenti

  1. Ultimo intervento della notte:

    Come dice lei "il GW che si scruta attraverso il trend di fondo non solo è finito, ma - pur denotando un certo rilassamento negli ultimissimi anni causato dalla normale fluttuazione dettata ad es. dall'ENSO - sta addirittura accelerando" ma se ... "un certo rilassamento" fosse più lungo del previsto la matematica tra qualche decina di anni dimostrerebbe altre cose !

    Ovvero solo abbinando i trend statistico-matematici a teorie scientifiche sottostanti si dimostra qualcosa e qui il main stream scientifico pro AGW si dimostra largamente vincente (almeno per ora).

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  2. Buongiorno e ben arrivato sul mio blog!

    C'è un refuso: in effetti la frase doveva essere "il GW che si scruta attraverso il trend di fondo non solo NON è finito, ma - pur denotando un certo rilassamento negli ultimissimi anni causato dalla normale fluttuazione dettata ad es. dall'ENSO - sta addirittura accelerando".
    Detto questo (e penso si capiva), non posso che darle ragione. Sui rilassamenti: ce ne sono già stati, ci saranno anche in futuro, fluttuazioni date dalla normale variabilità inter- e pluriannuale. Poi in un futuro post parlerò anche di altre possibili con-cause.
    Tenga comunque presente che la temperatura (pur importantissima, visto il suo impatto su biosfera e idrosfera e ovviamente essendo a sua volta, come funzione di stato, una specifica proprietà del sistema) non è che un elemento in gioco nell'equilibrio del bilancio energetico del sistema.

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  3. Grazie per l'accoglienza sul Blog che in questo momento è uno dei pochi spazi, stimolanti, dove si parla di clima in italiano.

    Il mio augurio (ma credo dovrebbe essere una speranza di tutti) è che il clima ci riservi inaspettatamente un'ultima chance di 50 anni di stabilità (leggero cooling, leggero warming) che visti i progressi scientifici potrebbero essere sufficienti per mitigare meglio il secolo serra in arrivo (o addirittura per dominare il clima, ma ne riparleremo) anche in assenza di roboanti ma inutili accordi internazionali.

    Per ora, purtroppo, io non ho visto segnali confortanti ... ma chissà forse lei, prima di me, ne ha colto qualcuno.

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