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The climate meltdown I - Effetti letali

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In questa estate che nell'emisfero nord ha conteggiato un'ennesima sequenza impressionante di ondate di calore, un post di aggiornamento sulla stretta relazione che c'è fra estremi di calore e rischi sanitari che spesso sono letali. Un aggiornamento di quel che avevo già trattato qui e qui . Il corpo umano può funzionare solo all'interno di una stretta gamma di temperature corporee intorno a 37 °C. Le ondate di calore rappresentano un notevole rischio per la vita umana, perché il clima caldo, aggravato dall'alta umidità, può aumentare la temperatura corporea, portando a condizioni molto pericolose per la sopravvivenza. Vediamo una serie di recenti studi di attribuzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore, di volta in volta incentrati su specifici indicatori: temperature (T) giornaliere medie (Tmean), le T giornaliere massime (Tmax) , le T giornaliere minime (Tmin) oppure in un caso l’indice combinato fra Tmax e umidità (Tappmax), con specifiche soglie...

La grande ritirata

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Un interessante e recente lavoro di cartografia glaciale , partendo da dati satellitari, documenta la risposta dinamica dei ghiacciai ai cambiamenti climatici su scala globale. Quantifica le loro variazioni di massa e volume negli ultimi 20 anni. E la conclusione è inquietante. In figura la perdita relativa di volume dei ghiacciai negli ultimi 2 decenni. Volumi e perdite di volume regionali e globali dal 2000 al 2019 (grafici a torta) con serie temporali annuali di perdita relativa di volume (spicchi) per le 19 regioni glaciali "maggiori". Dal 2000 al 2019, la perdita di massa dell’insieme dei ghiacciai mondiali è stata di 267 ± 16 Gt all'anno, una perdita equivalente al 4,5% del volume dei ghiacci nei primi anni 2000.  Assumendo che tutta l'acqua di fusione glaciale raggiunga l'oceano, il contributo all'innalzamento del livello del mare è stato di 0,74 ± 0,04 mm/anno, pari al 21 ± 3% dell'innalzamento osservato dagli altimetri satellitari durante questo ...

La stagione del fuoco

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Previste ondate di calore più forti e più lunghe: come l'Europa si sta preparando per una nuova estate di incendi boschivi.  Feroci incendi hanno imperversato in Spagna nel luglio 2022, come mostrato in questa immagine scattata vicino a Barcellona. L'anno scorso è stata la seconda peggiore stagione di incendi boschivi nell'UE da quando sono iniziate le registrazioni nel 2000. In totale, è bruciata un'area delle dimensioni del Montenegro. Nella sola Spagna sono stati distrutti 306'000 ettari. Anche le previsioni dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) per questa estate sono fosche. Si aspetta ondate di calore più forti e durature che minacciano la salute e la vita in particolare delle persone anziane e malate. Secondo l'EEA, alcune regioni europee potrebbero essere colpite fino a 60 giorni estivi consecutivi caratterizzati da caldo e siccità e questo significa enormi oneri sanitari. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2022 in Europa ...

Il trade-off fra siccità e assorbimento di CO2

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Ricercatori dell'ETH di Zurigo hanno scoperto che la siccità e la variabilità delle acque terrestri hanno avuto un effetto crescente sul ciclo del carbonio nei tropici negli ultimi sessant'anni. La maggior parte dei modelli climatici non riesce a catturare questa osservazione. Ciò potrebbe significare che gli ecosistemi terrestri assorbiranno meno CO 2 del previsto nel loro ruolo di pozzi di assorbimento del carbonio in futuro. Ecosistemi tropicali e foreste pluviali in condizioni di stress idrico: veduta aerea del lago Anama a Manaus, in Brasile, nell'ottobre 2005 dopo che un mese di siccità aveva abbassato di diversi metri il livello di parti del Rio delle Amazzoni. Ne avevamo già parlato qui. Oggi giunge l'ennesima conferma che la siccità stia riducendo sempre più l'assorbimento di CO 2 ai tropici. Le piante assorbono CO 2  per crescere. Lo estraggono dall'atmosfera e lo usano per costruire composti organici per mezzo della fotosintesi e dell'acqua. Gli...

Proteggiamo ciò che conta veramente

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Due o tre parole sulla votazione svizzera del prossimo 18 giugno in merito alla legge sulla protezione del clima . Perché votare SÌ dal punto di vista scientifico. E perché *non* votare un NO intriso di ideologia iper-catastrofista. First of all : il contesto. Si voterà una legge che è frutto di un compromesso parlamentare (contro-progetto indiretto) dopo un’iniziativa lanciata da organizzazioni affini alla protezione ambientale considerata dal governo troppo radicale.  Si vota perché l’ultra-destra (e solo lei!) si oppone e ha raccolto le firme necessarie a lanciare un referendum che porterà la popolazione al voto. Tutto il resto dello spettro politico parlamentare, il Consiglio Federale, così come il mondo della scienza , della cultura, dell’economia… sono a favore . I principali argomenti in breve: Altre argomentazioni: Più di 230 scienziati provenienti dai settori del clima, dell'energia, della tecnologia, dell'ambiente, della sostenibilità e delle scienze politiche, soc...

Benvenuti nella nuova normalità

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La recente disastrosa alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, richiama per l'ennesima volta la relazione fra eventi meteo estremi e cambiamento climatico. Senza la pretesa di essere esaustivo su una problematica molto complessa che coinvolge in modo molto stretto ambiti differenti quali atmosfera, stato pregresso del suolo e condizione del territorio, vediamo di evidenziare alcuni aspetti che meritano una puntualizzazione. Il rischio che una catastrofe naturale possa provocare danni e vittime dipende sostanzialmente da tre categorie di fattori, ognuna delle quali a sua volta è caratterizzata da ulteriori sotto-gruppi: la frequenza dell’evento innescante , l’esposizione e la vulnerabilità del territorio vissuto e usato/gestito/sfruttato dalla società.  1) L’esposizione è aumentata nel corso del tempo perché ci sono più infrastrutture sul territorio. Delle tre categorie, questa è forse quella sulla quale ci sono meno dubbi e discussioni. Nel corso del tempo, l'aumento d...