White noise & cocomeri esplosi
. Rumore di fondo. #Noise. Ma, in tutta onestà, rumore bianco.
Il tam tam negazionista in ambito climatico è un vero e proprio rumore di fondo, un po' come quello che accompagnava le partite dei mondiali di calcio sudafricani prodotto alle vuvuzelas.
Noiosa (perché triviale), triviale (perché ripetuta ad nauseam) e fastidiosa (perché noiosa) colonna sonora infarcita di buon senso terrapiattista, di eccitazioni terracaviste, di panoramiche mozzafiato in dolby surround THX messe in scena nel cabaret dei diversamente espertidi clima di tutto come fossero novità assolute di prima mano, a volte elargite con generosità da apparati appositamente messi in piedi con finalità specifiche in paesi strani e lontani. Qua e là qualche rara perla di saggezza voodoo accompagnata da saccenteria esibita e ribadita nell'avanspettacolo.
Il bello è che il tutto finisce per ottenere l'effetto forse meno voluto: quello del white noise, per l'appunto. Segnale stocastico con densità spettrale piatta e monotona. Cancellazione per sovrapposizione, dimenticanza per sovrabbondanza, interferenza per moltiplicazione della semiosi. Non c'è tuttologo di partito, econometrista per partito, supervisore edile partito in villaggio vacanza, veterinario e zootecnico, disegnatore seriale di grafici fantasmagorici, poeta uniformista, commerciante in attrezzature meteo e mamma sempre buona, mr Jones di turno, weatherman d'ufficio, di palestra o di leva che tenga.
. Verdi fuori e rossi dentro. #Cocomeri. Ma, in tutta onestà, anche esplosi.
Non è del solito "telefonatissimo" indovinello che vi parlo. Ma piuttosto di un curioso anagramma, le iniziali delle cui 4 parole formano per l'appunto il nome del frutto. Queste 4 parole caratterizzano una parte del modus della generazione del white noise.
CO- come Contagio.
Come quello che si vorrebbe poter diffondere mediante la manipolazione del dubbio. Come già scrivevo recentemente qui: la verità continua ad essere scomoda e quindi, mercanteggiando a fini ideologici il dubbio scientifico, si cerca di trasformare banalità in novità mediante contagio agnotologico. Tema, quello del dubbio, che evidentemente può anche affascinare chi è confuso e comunque creare consenso presso chi è pagato per non sapere, decretandone provvisoria fortuna. Il contagio derivato è anche per via indiretta: in difficoltà palese di contenuti, molti di coloro che diffondono questi virus non riescono a sottrarsi all'"agenda" ideologica imposta da altri (per interessi affini o collaterali). Ma così facendo ne escono ulteriormente malati: una stessa tematica, surriscaldata dal contagio, può produrre effetti tragicomici e gli esempi si sprecano (ben descritti per es. qui, qui o qui da ocasapiens).
CO- come Contraffazione.
Nella democrazia fluida della rete, nella sua sottospecie vaporosa dei social network (quelli che l'identità e la faccia sono un must...), tutti possono dire la loro e fare la (loro) descrizione del mondo e della realtà. L'intensivo sfruttamento di questa virtù, porta inevitabilmente chi è un po' più sprovveduto in materia specifica (o è forse solo diversamente esperto) a considerare i fatti come fatti per essere descritti. Per costoro contano molto meno i fatti e i riscontri rispetto alle loro descrizioni.
Qualche esempio? Anche qui, imbarazzo della scelta.
L'andamento termico globale (fatto) è realmente un mito che non ha motivo di esistere, stante la pletora di biases, manipolazioni, massaggi al botox - di stampo complottistico - subito dalle stazioni di misurazione (descrizione del fatto)?
Oppure:
l'aumento di temperatura media globale dell'ultimo decennio, un po' meno rapido rispetto a quello precedente (fatto) è davvero un falso perché in realtà siamo di fronte ad un global cooling (descrizione del fatto)?
O:
l'AGW (fatto) non esiste perché mancano le hotspot nella troposfera tropicale (descrizione del fatto)?
Poi:
se oggi fa caldo (fatto) è perché lo ha fatto anche in passato (descrizione del fatto)?
E ancora:
la riduzione della massa glaciale globale (fatto) è veramente messa in crisi da un errorino di trascrizione nell'AR4 a proposito dei ghiacciai himalayani (descrizione del fatto)?
Indi:
l'intensificazione del ciclo idrologico (fatto) è effettivamente solo una supposizione non supportata da alcun riscontro né empirico né teorico (descrizione del fatto)?
Alfine:
l'esistenza dell'effetto serra (fatto) e la sua intensificazione (fatto) sono davvero messe in crisi sia da combinazioni astrali favorevoli che da copernicane rivoluzioni termodinamiche (descrizioni dei fatti)?
Ecco: è in questa sorta di contraffazione (che altri chiamerebbero mistificazione) o di rappresentazione di secondo grado che si costruisce il consenso presso chi è pagato per non sapere, al contempo criticando, screditando o negando il consenso scientifico a riguardo. Obnubilazione mediante pseudo-scienza da avanspettacolo e tramite descrizioni come slogan anestetizzanti.
ME- come Media.
Non quella che non esisterebbe, sempre secondo taluni dei soliti. Non quelli di massa. Media come invece il target verso il quale puntare. Centristi e mimetisti loro malgrado, tutti a convergere verso uno spazio vuoto nel quale tutto si neutralizza e sfuma nell'indifferentismo e nell'inganno sistematico oppure nel luogo in cui si esiste e ci si mostra solo perché se ne parla. Altrimenti, pena l'indifferenza, ecco il mimetismo à la page: si parla di tutela dell'ambiente e di ambiente come risorsa da tutelare, ci si preoccupa per gli squilibri ecologici e ci si innamora di Gaia come equilibrio, ci si affligge davanti alle privazioni e alle sofferenze dei più poveri dopo essere stati basiti, basisti e, per motivi umanitari, strenui difensori dell'indifendibile. Un po' di ecologismo, un po' di buonismo, qualche rimasuglio di prudenza e briciole di opinionismo globale. Mimetismo talmente astuto che neanche l'Astroturfing ormai se lo fila più.
RI- come Ricette e Risposte.
Fresche, confezionate e pronte all'uso, sempre da dare o da pretendere. Per ogni convenienza. In ogni circostanza. Effetti collaterali: agnotologia a gogo, epidemia di ignoranza potenzialmente letale, ASS e B.S. contagiose. E siamo daccapo.
Il tam tam negazionista in ambito climatico è un vero e proprio rumore di fondo, un po' come quello che accompagnava le partite dei mondiali di calcio sudafricani prodotto alle vuvuzelas.
Noiosa (perché triviale), triviale (perché ripetuta ad nauseam) e fastidiosa (perché noiosa) colonna sonora infarcita di buon senso terrapiattista, di eccitazioni terracaviste, di panoramiche mozzafiato in dolby surround THX messe in scena nel cabaret dei diversamente esperti
Il bello è che il tutto finisce per ottenere l'effetto forse meno voluto: quello del white noise, per l'appunto. Segnale stocastico con densità spettrale piatta e monotona. Cancellazione per sovrapposizione, dimenticanza per sovrabbondanza, interferenza per moltiplicazione della semiosi. Non c'è tuttologo di partito, econometrista per partito, supervisore edile partito in villaggio vacanza, veterinario e zootecnico, disegnatore seriale di grafici fantasmagorici, poeta uniformista, commerciante in attrezzature meteo e mamma sempre buona, mr Jones di turno, weatherman d'ufficio, di palestra o di leva che tenga.
(fonte) |
Non è del solito "telefonatissimo" indovinello che vi parlo. Ma piuttosto di un curioso anagramma, le iniziali delle cui 4 parole formano per l'appunto il nome del frutto. Queste 4 parole caratterizzano una parte del modus della generazione del white noise.
CO- come Contagio.
Come quello che si vorrebbe poter diffondere mediante la manipolazione del dubbio. Come già scrivevo recentemente qui: la verità continua ad essere scomoda e quindi, mercanteggiando a fini ideologici il dubbio scientifico, si cerca di trasformare banalità in novità mediante contagio agnotologico. Tema, quello del dubbio, che evidentemente può anche affascinare chi è confuso e comunque creare consenso presso chi è pagato per non sapere, decretandone provvisoria fortuna. Il contagio derivato è anche per via indiretta: in difficoltà palese di contenuti, molti di coloro che diffondono questi virus non riescono a sottrarsi all'"agenda" ideologica imposta da altri (per interessi affini o collaterali). Ma così facendo ne escono ulteriormente malati: una stessa tematica, surriscaldata dal contagio, può produrre effetti tragicomici e gli esempi si sprecano (ben descritti per es. qui, qui o qui da ocasapiens).
CO- come Contraffazione.
Nella democrazia fluida della rete, nella sua sottospecie vaporosa dei social network (quelli che l'identità e la faccia sono un must...), tutti possono dire la loro e fare la (loro) descrizione del mondo e della realtà. L'intensivo sfruttamento di questa virtù, porta inevitabilmente chi è un po' più sprovveduto in materia specifica (o è forse solo diversamente esperto) a considerare i fatti come fatti per essere descritti. Per costoro contano molto meno i fatti e i riscontri rispetto alle loro descrizioni.
Qualche esempio? Anche qui, imbarazzo della scelta.
L'andamento termico globale (fatto) è realmente un mito che non ha motivo di esistere, stante la pletora di biases, manipolazioni, massaggi al botox - di stampo complottistico - subito dalle stazioni di misurazione (descrizione del fatto)?
Oppure:
l'aumento di temperatura media globale dell'ultimo decennio, un po' meno rapido rispetto a quello precedente (fatto) è davvero un falso perché in realtà siamo di fronte ad un global cooling (descrizione del fatto)?
O:
l'AGW (fatto) non esiste perché mancano le hotspot nella troposfera tropicale (descrizione del fatto)?
Poi:
se oggi fa caldo (fatto) è perché lo ha fatto anche in passato (descrizione del fatto)?
E ancora:
la riduzione della massa glaciale globale (fatto) è veramente messa in crisi da un errorino di trascrizione nell'AR4 a proposito dei ghiacciai himalayani (descrizione del fatto)?
Indi:
l'intensificazione del ciclo idrologico (fatto) è effettivamente solo una supposizione non supportata da alcun riscontro né empirico né teorico (descrizione del fatto)?
Alfine:
l'esistenza dell'effetto serra (fatto) e la sua intensificazione (fatto) sono davvero messe in crisi sia da combinazioni astrali favorevoli che da copernicane rivoluzioni termodinamiche (descrizioni dei fatti)?
Ecco: è in questa sorta di contraffazione (che altri chiamerebbero mistificazione) o di rappresentazione di secondo grado che si costruisce il consenso presso chi è pagato per non sapere, al contempo criticando, screditando o negando il consenso scientifico a riguardo. Obnubilazione mediante pseudo-scienza da avanspettacolo e tramite descrizioni come slogan anestetizzanti.
ME- come Media.
Non quella che non esisterebbe, sempre secondo taluni dei soliti. Non quelli di massa. Media come invece il target verso il quale puntare. Centristi e mimetisti loro malgrado, tutti a convergere verso uno spazio vuoto nel quale tutto si neutralizza e sfuma nell'indifferentismo e nell'inganno sistematico oppure nel luogo in cui si esiste e ci si mostra solo perché se ne parla. Altrimenti, pena l'indifferenza, ecco il mimetismo à la page: si parla di tutela dell'ambiente e di ambiente come risorsa da tutelare, ci si preoccupa per gli squilibri ecologici e ci si innamora di Gaia come equilibrio, ci si affligge davanti alle privazioni e alle sofferenze dei più poveri dopo essere stati basiti, basisti e, per motivi umanitari, strenui difensori dell'indifendibile. Un po' di ecologismo, un po' di buonismo, qualche rimasuglio di prudenza e briciole di opinionismo globale. Mimetismo talmente astuto che neanche l'Astroturfing ormai se lo fila più.
RI- come Ricette e Risposte.
Fresche, confezionate e pronte all'uso, sempre da dare o da pretendere. Per ogni convenienza. In ogni circostanza. Effetti collaterali: agnotologia a gogo, epidemia di ignoranza potenzialmente letale, ASS e B.S. contagiose. E siamo daccapo.
A proposito di cocomerate, ieri l'alt.uff. delle FFAA ha superato se stesso. Rigolade garantie.
RispondiEliminaVolo pindarico o clownerie? Uhm...uhm...uhm...
RispondiElimina