Il gioco delle 3 carte
(fonte) |
Metti una sera a cena all'autogrill. Come ai vecchi tempi.
Mettici pure una puntatina al gioco delle 3 carte, quello che non sembra mai possibile che perdi sempre. Perché chi lo gestisce, lo fa nella consapevolezza che la cavia di turno sospetti una possibilità concreta e non remota di vincita e ignori il raggiro perché le carte sono solo 3 e io sono sicuramente bravo a seguire quella giusta fra i movimenti delle mani del prestigiatore e, al limite, ho una possibilità su 3 di azzeccarla.
Invece si perde sempre.
Il prestigiatore di turno si chiama Nicola e sia in una recente disfida pubblicata sulla rivista Normale (vedi anche questo post su climalteranti) sia nella replica della replica della replica in centralina (gentilmente ospitato), nel tentativo di portare acqua al suo mulino, trucca palesemente il gioco. Sui dati.
Per es. per poter affermare che le sue predizioni sono molto meglio di quelle dell'IPCC e assai più verosimili e aderenti alla realtà, sceglie di usare un solo anno, il 2010: e giustamente gli si fa notare come un anno non significhi nulla dal punto di vista climatologico, salvo poi ribadirlo lui stesso (il forte picco caldo del Nino) quando gli si fa notare come quell'anno abbia chiuso decisamente al di sopra della sua proiezione. Poi passa alla proiezione al ribasso di un altro singolo anno, il 2011. E qui lui sa già (ad un terzo dalla chiusura) che questo anno chiuderà molto in sintonia con la sua predizione (al di sotto del 2010, e potrebbe anche essere) e questa si discosterà ancora di più da quelle dell'IPCC. Certo, certo. Di nuovo, potrebbe anche essere.
Soprattutto se per metterlo in evidenza:
❖ alza tutta la paletta delle proiezione dell'AR4 dell'IPCC, di modo che queste sembrano "esplodere" verso l'Armageddon mentre le sue no, mostrano una tranquilla e accomodante distesa ciclica e quasi zen. Non so se si dimentichi del fatto che l'IPCC propone diversi scenari e lui sceglie solo quello peggiore o cosa.
❖ sceglie deliberatamente di usare il dataset meno affidabile, quello coi buchi soprattutto laddove il GW sta producendo l'amplificazione maggiore e la stessa ricostruzione che risulta molto più sensibile alle fluttuazioni interannuali date dall'ENSO. Serve anche per ribadire il global cooling post-2002. Guarda caso, iniziato con il Nino del 2002 e finito con la Nina del 2011. E se lo facessimo partire con la Nina del 2000 e finire con il Nino del 2009? E se usassimo un altro dataset?
❖ sul grafico del dataset di cui sopra, sovrappone il trend di fondo, pluriennale, previsto dall'IPCC e quello "reale" di corto periodo (ultimo decennio) ma esteso fino a due decenni prima. Mica male come effetto speciale!
Ma dopo la fisica come optional, adesso la matematica è un'opinione?
Ma non era un matematico illustre ed esente da pre-giudizi dogmatici, il nostro prestigiatore?
Rimane, in ogni caso, in buona compagnia.
Comunque io non mi chiamo gigi o cigi o emmenemme o cici, non opero in centralina, non vivo in quel paese e il mio calendario non segna più una data del secolo scorso da un sacco di tempo...
Steph, dovresti studiare meglio ciò di cui scrivi. Hai chiaramente preso lucciole per lanterne.
RispondiEliminaChe è un po' quello che il Nostro Scettico (fisico, non matematico, please) aveva detto a Rypdal padre tempo fa su WUWT; in effetti non solo a lui, ma a tutti gli interlocutori con un atteggiamento challenging.
Peccato che poi Rypdal abbia risposto.
However, sai la cosa che provoca ilarità? Il cappello introduttivo alla "Volemose 'bbene" che più falso non si può.
Va be' continuiamo così, facciamoci del male! [cit.]
@Steph
RispondiEliminal'anno scorso il Nino è stato striminzito, come gli altri dall'inizio del secolo:
http://www.esrl.noaa.gov/psd/enso/mei/
"buona compagnia"
E' il Nino 1998 che ha innescato il "blogal" cooling. Arrivato un po' tardi rispetto a Easterbrook et al, NS lo ha fatto partire dal 2002 fino a due anni fa, e dal 2010 dopo le previsioni di una superNina.
@hydraulics
con dottorato in statistica, da qui l'ammissione che i meccanismi fisici gli sono "ignoti"
D'altronde un meccanismo che strattona il Sole e al contempo tiene fermi i satelliti in orbita lagrangiana dev'essere un po' metafisico.
@ocasapiens
RispondiEliminaNino10: che dici? Fu un bambinello superfreak :-D Ma nulla, in confronto alla madre di tutti i freaks, eh... Chissà come mai, a coloro che fanno discorsi a tesi e usano petizioni di principio a go-go, sembra che quel mostruoso bambinello di fine secolo faccia inferire strane influenze protratte nel tempo. Come se la variabilità interna conoscesse la running total, oltre che la random walk...;-)
In ordine al pendolo pacifico: in realtà, a me colpisce di più la bambinella, e in fin dei conti non vedo l'ora che continui a manifestarsi anche in futuro. Con lei (e col minimo solare protratto fra 2005 e 2010) abbiamo comunque esperito alcuni degli anni più caldi da inizio serie strumentale. Segno che non ce la fa proprio più, da sola (o in combutta), a tirar giù le T globali almeno ai livelli di quella che la precedeva. Ma ti diranno sempre che la pentola, anche se spegni il fornello, continua a bollire per un po'. Vediamo quanto po'.
Meccanismo che strattona il sole...: io la chiamerei pata-fisica. Suona ...più zen...
@Hydraulics
Oh, my god. Un vero e proprio math smart far-fetched :-D
Non sono molto d'accordo su alcuni punti (questioni vecchie forse ma..):
RispondiElimina- Dataset meno affidabile
L'affermazione che HadCRUT3 sia una ricostruzione "coi buchi" forse è l'opinione comune tra gli scienziati (quali ? pochi ? molti ? tutti gli americani?) ma, in questo caso, mi sembra di poter dire che fino a quando Hadley continuerà ad essere uno dei tre maggiori centri di ricerca climatica mondiale l'opinione di una parte degli scienziati (non gravitanti su Hadley spero per coerenza) ha un valore relativo e le ricostruzioni del centro climatologico inglese non possono essere liquidate con qualche battuta.
Mi sembra di avere letto tempo fa un lavoro di Hansen dove si esprimeva un certo imbarazzo per la posizione di Hadley così diversa da quella di Giss e, ad onor del vero, ricordo anche un inciso all'interno di un documento di Hadley nel quale si ammetteva (usando un condizionale molto, molto prudente) che nelle zone non coperte dal dataset potrebbero essersi manifestate anomalie termiche maggiori della media.
Resta il fatto che, fino quando lo staff scientifico che governa il centro di ricerca di Hadley non uscirà con una nota ufficiale in cui perlomeno si afferma che HadCRUT sarà cambiato integrando le metodologie di stima simili a quelle di GISS per le zone non coperte da stazioni di rilevamento, è assolutamente lecito utilizzare HadCRUT3 anziché GISS.
Anzi direi che proprio il fatto che non vengano cambiate le metodologie di calcolo e stima mi lascerebbe supporre che gli scienziati di Hadley condividano solo in parte quello che sta facendo GISS.
- Trend pluriennali e di breve periodo
Qui c'è la solita contrapposizione tra breve e lungo periodo, medie mobili e su base annua con il fine dichiarato di evidenziare che l'AGW prosegue imperterrito nella sua corsa. Chi lo vuol capire lo ha già capito e che non lo vuole … o se infischia o non lo capirà mai.
(Se poi chi è convinto dell'esistenza dell'AGW debba per forza mettere in atto tutte le misure proposte dagli scienziati con l'appoggio di economisti green, verdi, ecologisti, filosofi, sociologi di vario tipo ecc. è un discorso diverso e da affrontare in altro post.)
Mi sembra che spesso, a forza di voler dimostrare che l'AGW esiste, si finisca con il negare dogmaticamente la possibilità di trend inversi di breve periodo che invece potrebbero esistere, avere cause scientifiche e che sarebbero estremamente interessanti da studiare (vedi tra gli altri il lavoro di Meehl, Fasullo e Trenberth che mi ha molto incuriosito - OT dove posso trovare il testo completo free of charges ?)
Mi trovi d'accordo invece sull'esito della "disfida" scientifica tra Caserini e Scafetta. Non ho le competenze tecniche per giudicare adeguatamente i lavori di Scafetta ma le argomentazioni che ha usato nel "dibattito a distanza" mi sono sembrate in gran parte così generiche da essere del tutto deludenti. Scafetta conclude che si tratta di lavori preliminari … direi che se ci saranno cose più concrete in futuro le leggerò volentieri.
Ultimo OT: come sta procedendo il progetto "Svizzera no AGW"; i provvedimenti sono già norme di legge ?
Buona giornata, buon lavoro e come sempre complementi al Blog.
Telegraph Cove
@ Telegraph Cove
RispondiEliminaIl pdf di "Model-based evidence of deep-ocean heat uptake during surface-temperature hiatus periods" è qui.
@TC
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, ma non è ancora il blog che vorrei. Mi piacerebbe approfondire di più, ma il tempo a disposizione è quello che è. BTW a proposito del lavoro di Meehl et al. circa il missing heat: sto preparando un post ad ampio respiro...
Nel merito delle critiche:
"dataset": al di là dell'ironia, quello che intendevo dire è quello che ho scritto. Lo sanno all'Hadley, lo sanno alla NOAA e alla NASA, lo sappiamo tutti. Ogni dataset ha vantaggi e svantaggi, il mio non voleva essere un giudizio tranchant e screditante. Ma se guardo un trend di breve periodo, per me è meglio usare NCDC o GISS, perché almeno usano una copertura che riduce le fluttuazioni interannuali, visto che tengono conto di un rapporto terre/oceani più realistico e quindi "smorzano" gli effetti dell'ENSO che HadCRUT invece amplifica. Altra cosa sono poi i "buchi" polari. Ma è altresì evidente che se una parte del mondo si sta scaldando in maniera particolarmente pronunciata (come l'Artico negli ultimi anni, e la cosa varrebbe anche se la tendenza fosse opposta, ovviamente), non posso rinunciare a priori di tenerla in debita considerazione. Un po' come se volessi controllare il bilancio economico personale mediante un controllo incompleto e parziale dei miei conti...
Resta evidente che - dal punto di vista climatologico e quindi del trend di fondo - HadCRUT vale benissimo quanto GISS.
"trend di breve/lungo periodo": dipende da cosa vuoi guardare. Vuoi osservare la variabilità interannuale, stocasticamente fluttuante? Vanno benissimo allora i mini trend su pochi anni (anche fino ad un decennio e oltre), anzi addirittura io propenderei per quelli bi-annuali, così vediamo bene l'ENSO al lavoro e le sue implicazioni energetiche (dissipazione, trasporto, accumulo, scarico...). Vedi appunto il lavoro citato o la famosa travesty di Trenberth ;-) Vuoi guardare come cambia il clima? Trend di fondo, non si scappa.
http://climafluttuante.blogspot.com/2010/04/finito-il-gw-4.html
"Progetto": alludi a *società 2000 Watt*? Se è a quello, siamo ancora molto lontani.
http://it.wikipedia.org/wiki/Società_a_2000_Watt
Ti linko un intervento molto interessante sulla attuale situazione politica in discussione in parlamento, è un articolo tratto da un periodico il cui direttore è Marco Cagnotti, fisico, giornalista, attuale responsabile e direttore al 40% della Specola Solare Ticinese
http://www.marcocagnotti.ch/sito/?pagina=p&titolo=Specola
e autore del blog Stukhtra.
http://www.stukhtra.it/
Ecco l'articolo (magari ci faccio pure un post):
http://www.ps-ticino.ch/fileadmin/user_upload/Confronti/Document/La_lobby_nucleare_si_ricorda_del_clima.pdf
La differenza tra le medie mobili su 12 mesi dell'hadcrut3 in cui i buchi sono interpolati fino a 7 pixel di distanza meno l'originale passa da -0.03°C nel 1997(l'hadcrut originale è poco più caldo della versione interpolata) fino a +0.07°C nell'ultimo dato disponibile ,ovviamente mano a mano che vengono aggiunti dati questa discrepanza a fine serie tende un poco ad appianarsi ma comunque in parte è destinata a rimanere almeno finchè l'artico e alcune aree interne ai continenti sono più calde della media globale. Per le sole aree di terra ora è presente anche l'analisi di berkeley(parte della differenza qui è dovuta al maggiore peso dato alle isole nel crutem):
RispondiEliminahttp://berkeleyearth.org/images/Updated_Comparison_10.jpg
@elz
RispondiEliminagrazie delle info. BEST: nuovo post in home.