"Il whisky è per bere, l’acqua per combattersi"


Nell’opera "Il Principe", Niccolò Machiavelli descrisse con una similitudine efficace come si possa arginare l’impeto del caso attraverso un atteggiamento previdente e pronto a sfruttare le occasioni:
E assomiglio quella (la Fortuna) a uno dei fiumi rovinosi che, quando s’adirano, allagano e’ piani, ruinano gli alberi e gli edifici, lievano da questa parte terreno, pongono da quell’altra; ciascuno fugge loro innanzi… E benché sieno così fatti, non resta però che gli uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti e con ripari et argini, in modo che, crescendo poi, o andrebbero per un canale o l’impeto loro non sarebbe né sì licenzioso né si dannoso.
Questa immagine di Machiavelli è oltremodo efficace e definisce chiaramente l’atteggiamento che l’uomo e la politica dovrebbero avere nei confronti di un’emergenza preoccupante: l’uomo non è condannato a subire i grossi cambiamenti epocali, ma può, fino a che il tempo glielo consente, farvi fronte mediante un’azione coraggiosa, previdente e, soprattutto, mediante la capacità di sfruttare le occasioni propizie.
L’immagine è oltretutto di grande attualità, se poniamo mente all’evoluzione climatica che ci attende al varco. Studi recenti confermano un’evoluzione preoccupante anche nel territorio alpino, legata soprattutto all’aumento della temperatura:
• l’accertata degradazione dello stato termico del permafrost può causare un’accelerazione dei ghiacciai rocciosi con conseguenti franamenti di rocce;
• nei prossimi 70 anni ci sarà una progressiva scomparsa dei nostri ghiacciai con conseguenze nefaste sull’approvvigionamento idrico: già ora si registra una perdita di circa un metro all’anno, l’imponente ghiacciaio dell’Aletsch sta fondendo a un ritmo sempre più rapido e una gran parte di esso potrebbe sparire entro la fine del secolo;
• nel bacino imbrifero della Reuss sono scomparsi in quarant’anni circa 15 chilometri di nevi perenni e 1,5 chilometri cubi di ghiacciaio.

Accanto a questi fenomeni dobbiamo considerare il fronte dell’emergenza acqua a livello planetario e quello delle disproporzioni regionali. Inoltre l’aumento della popolazione comporterà un incremento delle persone senza accesso all’acqua potabile. Pertanto l’accesso alle risorse idriche diventerà fonte sempre maggiore di disuguaglianza e di tensioni, e scatenerà la battaglia all’«oro blu», come già prevedeva Mark Twain nell'aforisma che funge da titolo al post.
Si calcola che già ora ci sono nel mondo circa cinquanta conflitti tra Stati legati all’utilizzo delle forze idriche. Cosa possono fare i politici e cosa possiamo fare tutti noi insieme?
Come sosteneva Machiavelli: correre ai ripari! Investendo nelle tecnologie, monitorando le risorse contro gli sprechi, modificando le nostre abitudini - la cattiva gestione delle acque di scarto, la contaminazione di alcuni deflussi e lo sfruttamento delle falde acquifere stanno inquinando le riserve idriche - e promuovendo la necessaria sensibilizzazione a livello educativo. Quindi prevenzione e non catastrofismo.

Oggi è la giornata mondiale dell'acqua che festeggerà il quarto di secolo di vita e il tema quest'anno  è "Nature for Water", ovvero usare le soluzioni già presenti in natura per risolvere i problemi dell'acqua (inquinamento, siccità, inondazioni, conflitti per la gestione e l'uso...vedi video sotto).
Domani sarà la giornata della meteorologia, dedicata quest'anno al tema "weather-ready, climate-smart".
Unendo simbolicamente le due giornate, Luca Mercalli dal suo blog fornisce un invito accorato che è quello di capire meglio per agire prima.


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