Altalena termica


Guest post di Luca Mercalli

Dopo un mese di gennaio che è stato tra i più caldi mai registrati dall'inizio delle misurazioni, l'Europa si prepara all'arrivo, nelle prossime ore, del freddo siberiano.  Quale l''origine e c'è un legame con il trend termico in corso?

Si tratta di un'ondata che generalmente, in media, sopraggiunge ogni 4-5 anni. Il freddo che si accumula nella zona russo-siberiana può, in certe condizioni meteorologiche favorevoli (1), debordare verso l'Europa occidentale. Questa è la situazione che avremo da domani: il vento da est irromperà da Trieste sottoforma di bora e invaderà via via tutto l'arco alpino fino ad arrivare sulla Francia. Avremo quindi temperature in forte abbassamento, anche delle tormente di vento da est perché sarà vivace; temperature che un po' per tutta la settimana scenderanno di almeno una decina di gradi rispetto a quelle degli ultimi giorni, su valori di diversi gradi sotto zero anche in pianura. Tuttavia, dai dati che si hanno adesso, non sarà un evento estremo perché ci sono altri episodi molto simili in passato, anche recente e probabilmente anche peggiori. Ricordo per es. il febbraio 2012 (nella prima metà) e la seconda parte di febbraio e l'inizio di marzo 2005, quando caddero addirittura 25 cm di neve a Genova.

Nel frattempo, sul mar glaciale artico quest'anno manca oltre un milione di kmq di banchisa, ghiaccio marino che non si è formato per l'oceano troppo caldo (2). E in questi giorni abbiamo 0 gradi ben 6 gradi C* sull'estremità nord della Groenlandia (vedi grafico sotto). Attualmente il tepore giace lassù, dove però non c'è nessuno, sono zone remote di cui nessuno o quasi si occupa.
Ecco: la vera anomalia, forse, più che il freddo dei prossimi giorni da noi che a fine febbraio nel nostro clima non è così eccezionale e ogni tanto viene a visitarci, è questo eccessivo "tepore" nelle zone artiche (vedi anche qui).



* 6°C nel nord della Groenlandia a oltre 83°N in questi giorni. Fonte: DMI

A scanso di equivoci: l'"altalena" fra aree fredde a aree calde nell'ambito dello stesso evento meteorologico invernale non è inusuale e per es. fra Groenlandia e Europa centrale è conosciuto da secoli, nell'ambito del principale modo di circolazione atmosferica euro-atlantico, l'oscillazione nordatlantica. Forse a colpire, è l'entità del gradiente termico.


Agg. mia
(1) Quest'anno le condizioni favorevoli sono state indotte da un evento di riscaldamento stratosferico improvviso (SSW) di tipo maggiore (MMW, vedi anche qui) avvenuto verso metà mese che ha praticamente "splittato" il vortice polare in due lobi. Una situazione a cui spesso (ma non sempre) seguono episodi di freddo intenso (ricordiamo, per es., il "famoso" gennaio 1985) e/o di tempo assai perturbato alle medie latitudini della durata variabile ma che può anche estendersi a diverse settimane. Una evento, questo, che non dà garanzia assoluta di ottenere effetti come quelli descritti (per es. nel 2013, nonostante un periodo fra fine inverno e inizio primavera particolarmente freddo e nevoso, nessun vero evento di gelo segui il MMW del gennaio di quell'inverno) e d'altra parte molte colate di aria artico-continentale in Europa non sono state precedute da eventi di MMW (ad es. il gelo record del febbraio 1956 o gli eventi summenzionati del 2012 e del 2005).
Dell'influenza sulla troposfera da parte della variabilità dinamica della stratosfera extra-tropicale se ne parlerà proprio lunedì 26 febbraio allo IACETH di Zurigo nell'ambito dei Colloquia & Seminars (ospite sarà Peter Hitchcock / NCAR e attualmente affiliato al LMD).


(2) Un contributo importante alla fusione di banchisa e all'affioramento di acque libere da ghiaccio marino laddove ci dovrebbe essere quello più spesso a nord della Groenlandia a fine febbraio è venuto anche dalla particolare configurazione sinottica che ha prodotto una circolazione atmosferica e venti favorevoli alla dispersione di ghiaccio, caratteristiche riscontrate per un breve periodo anche nel cuore dell'inverno 2015/16.
Qui sotto vediamo in un'animazione l'area del mar glaciale libero da ghiaccio a nord della Groenlandia e, a seguire, lo schema sinottico citato con l'"autostrada" dell'aria calda.

fonte

Credits: ETH / IAC

Commenti

  1. "ghiaccio marino che non si è formato per l'oceano troppo caldo"

    Dicunt... su altri siti di meteo/clima... che il ghiaccio marino si sfalda e non riforma anche a causa dei venti impetuosi e sopra alla media che lo spostano e portano a frantumarsi.
    Dicono... se solo trovassi dove l'ho letto ieri...
    E' corretto o no, che non e' solo la temperatura dall'oceano ad essere troppo alta?

    Grazie.

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    Risposte
    1. Sì, è giusto. Per es. puoi trovare informazioni a riguardo qui:

      http://neven1.typepad.com/blog/2018/02/talk-about-unprecedented.html

      o qui:
      http://nsidc.org/arcticseaicenews/2018/02/sea-ice-tracking-low-in-both-hemispheres/

      i forti venti dovuti all'intenso vortice polare sull'Artico (soprattutto dalla parte nordatlantica, NAO+ fino a settimana scorsa http://www.cpc.noaa.gov/products/precip/CWlink/pna/nao.shtml) tendono a disgregare il ghiaccio marino e a divergerlo portandolo ad essere poco compatto. Una situazione poco promettente in previsione estiva. Ma vedremo.

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    2. Che poi, mi sa che manco te lo sei letto il post. Altrimenti avresti gIà scoperto il sito danese che mostra l'andamento delle T artiche a nord dell'80esimo parallelo (settima link) ben prima che Riccardo te lo segnalasse su climalteranti. Grazie della conferma del fatto che non leggi i post.

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    3. "Che poi, mi sa che manco te lo sei letto il post."

      Oddio... "ho letto il post" non vuol dire che leggo tutti i misteriosi links che citi in ogni post (che e' una bella cosa, sia chiaro) e ne faccio mio il 100% dei contenuti... mi chiamo roberto, non pico, come in pico della mirandola... per di piu' ti sto scrivendo da una camera d'albergo, sono in giro per lavoro...

      I tuoi post li leggo... eccome!... non essere geloso di riccardo, steph... sei sempre il mio bloggaro climatico no.1... :-)

      Alla prossima.

      Elimina
    4. Vedi anche questo post:
      http://climafluttuante.blogspot.ch/2014/04/nuvole-e-e-ghiaccio.html

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