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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Avanti a tutta "pausa"!

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Prendi gli anni recenti, quelli della cosiddetta e famigerata " pausa " del GW e quelli antecedenti, quelli del cosiddetto "GW accelerante a causa del Nino del 98", quelli insomma prima del global cooling psichedelico dipinto dai soliti che stanno fuori dal mainstream (e che oggi fa tanto figo...). Due periodi della durata simile (18 anni), entrambi in realtà con un episodio di El Nino strong simile verso la fine (1997/98 e 2015/16), quindi con una certa robustezza anche dal punto di vista della variabilità interannuale. E prova a compararne i trend.         Dataset                  1981-2000                          2000-2017                    HadCRUT             0,17±0,12 °C/dec               0,19±0,13 °C/dec GISTEMP ...

Houston, we Ha(r)ve(y) a problem!

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Quasi 1 metro e 30 cm di pioggia che, si stima, potrebbe cadere entro giovedì, 60 cm di acqua già caduta in 24 ore, record per il TX. Allagando tutto, trasformando le strade in fiumi, con impatti notevolissimi . Queste le cifre nude e crude di un uragano non fra i più potenti ma tremendamente "efficace" nel riversare acqua a ripetizione e particolarmente persistente e "duro a morire", nonostante il landfall . Come sempre: un singolo evento meteorologico, ovviamente, non può essere e non sarà mai una conseguenza del cambiamento climatico. Tuttavia: lo stato dell’atmosfera e degli oceani è mutato, a causa degli squilibri nel bilancio dei flussi di energia; gli eventi meteorologici sono influenzati da un clima mutato  perché le condizioni ambientali al contorno nei quali si manifestano sono diverse rispetto a prima,  più calde (atmosfera, oceani), più umide (atmosfera), con meno massa glaciale (zone artiche)... Quindi: condizio...

Lo sporco lavoro del GW

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Fonte del grafico in video Due fenomeni diversi e apparentemente disgiunti, due fenomeni recenti che solo in apparenza non hanno nulla a che fare con il GW. E invece...

Macedonia di frutta marcia

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Gira da giorni un grafico "curioso" (vedi qui sotto) che, nel tentativo di mostrare la tendenza della cosiddetta "Temperatura globale media" (Tgm, non si capisce bene se effettiva o come scarto di una misteriosa media standard, se al suolo o in cielo...) mescola mele e banane a volontà e invece di ottenere l'effetto voluto ne ricava una macedonia. Per di più anche piuttosto rancida e in via di fermentazione...

Eclisse sul gran massimo solare moderno

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Eclissi totale di sole , stasera, visibile però solo in Nordamerica. Questo è un post collaterale a quanto Zeke Hausfather (Berkeley Earth) ha pubblicato pochi giorni fa su  Carbon Brief , in occasione dell'eclisse sopra gli USA. Modello meteo NOAA/ESRL  della mappa del flusso d'energia della radiazione solare incidente lungo la traiettoria dell'eclissi solare odierno Il sole è la fonte quasi esclusiva di energia della Terra e della nostra civiltà. È quindi essenziale capire il suo effetto sul clima terrestre. Il riscaldamento globale registrato non può essere spiegato con la semplice attività solare, devono pertanto essere predominanti altre cause, fra cui - come si sa -   la più probabile è l’attività umana di produzione di energia da fonti fossili (vedi anche qui  e qui ). È quanto indicato e ribadito anche in occasione della 29esima Assemblea generale dell’ Unione astronomica internazionale (tenutasi ad Honolulu due anni fa), in una speciale confere...

Clima più estremo? V — Heatwaves alpine

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Spencer Tunick 1991, 1994, 1998, 2003, 2006, 2009, 2012, 2015, 2017.  Cosa rappresentano queste nove date? Nel clima temperato delle medie latitudini come in gran parte d'Europa, le ondate di calore stanno aumentando in tutte le stagioni . Quando si manifestano in primavera e autunno, denotano una sorta di estate anticipata  risp. protratta. Quando si verificano in inverno possono dare la sensazione di una stagione di mezzo posticipata risp. in anticipo. In tutti questi casi sono spesso salutate positivamente, a parte i riscontri economici negativi legati alla pratica degli sport invernali. I problemi però si celano nella difficoltà di adattamento della biosfera, sia flora che fauna possono subire grossi impatti negativi da queste heatwaves extra-estive. Ma è quando si verificano durante la stagione calda che portano i più grossi problemi alla salute e alla qualità di vita delle persone, come già sappiamo bene . E come viene evidenziato anche da un recentis...

Risky shift

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Troppo spesso fingiamo di non accorgerci del cambiamento climatico, ma questa volta gli effetti del riscaldamento globale rischiano di essere così evidenti da non poterci più nascondere. Riguardano il rischio di inondazioni. Il dato è chiaro: il cambiamento climatico anticipa il calendario delle inondazioni in Europa in buona parte d'Europa (vedi figura sotto, aree 1 e 3, h/t roberto kersevan, vedi commenti sotto), con conseguenze pericolose per l'uomo. È la conclusione a cui giunge una ricerca appena pubblicata , frutto di analisi lungo 50 anni in tutta Europa.

Bianco vs rosso 1-0

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Distribuzione delle 92 popolazioni di abete rosso (Picea abies), 90 popolazioni di abete bianco (Abies alba) e 77 popolazioni di faggio (Fagus sylvatica) in Svizzera. Le stelle rimandano ai due vivai. Le sei regioni biogeografiche sono evidenziate con colori diversi (Gonseth et al., 2001). Grafica: WSL L'abete rosso in Svizzera è molto più a rischio di quanto si pensasse: questa specie, infatti, avrà difficoltà ad adattarsi all'innalzamento delle temperature e alla siccità, le condizioni climatiche previste nelle future estati alpine . Lo rivela un recente studio del WSL . Un rischio per l'economia forestale svizzera, orientata proprio prevalentemente a questa specie. Faggio, abete bianco e soprattutto abete rosso sono infatti i pilastri dell'industria svizzera del legno. Ma come reagiscono e soprattutto quanto resistono ai cambiamenti climatici?

Ghiaccio che cola

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Ghiacciaio del Rodano, confronto fra la situazione a fine giugno 2007 (a sx) e quella a fine giugno 2017 (a dx). Fonte: GletscherVergleiche.ch L'ondata di caldo tropicale appena conclusa - la terza nella regione alpina in questa infuocata estate e magari nemmeno l'ultima... Update 18/8 : facile profezia, la mia, siamo alla quarta, cvd; Update 27/8 : quinta!, siamo ai livelli del 2003, come numero di ondate, non come persistenza delle stesse e come punte delle T massime - non ha risparmiato neppure stavolta l'alta montagna. Nel versante sud delle Alpi si sono toccate punte di temperatura massima di 20 gradi a 2000 metri e l'isoterma dello zero è schizzato a 4600 metri. Una caratteristica, quest'ultima (l'isoterma che gravitava vicino ai 5000 metri), tipica delle numerose heatwaves che hanno connotato quasi tutte le estati alpine dell'ultimo decennio (vedi uno dei prossimi post che pubblicherò, vedi anche qui ). Il glaciologo Giovanni Kappenberger...