Agroecologia urbana – Earth Day 2014
Green cities è il tema della giornata della Terra '14 di domani.
Dal punto di vista climatico, l'accento era (ed è ancora) posto in primis sulle strategie di adattamento. Ma negli ultimi tempi emergono sempre di più esempi che vanno nella direzione delle strategie di mitigazione climatica. Spesso vengono evidenziati progetti che coinvolgono in parallelo le due strategie.
Insiste parecchio, in termini di possibili ed auspicabili soluzioni di mitigazione climatica, anche l'ultimo rapporto dell'AR5, quello del WGIII dedicato alla lotta contro le cause antropiche del GW.
Un esempio interessante che sta sempre più coinvolgendo parecchie città europee (soprattutto del Nordeuropa, ma non solo), a livello locale, è quello degli orti urbani. Qui e qui qualche spunto interessante.
Un caso molto particolare che offre notevoli potenzialità generali è quello dell'agroecologia come rimedio socio-economico ed ecologico al modello agroalimentare imperante, un settore basilare che subisce fortemente gli impatti del cambiamento climatico ma che a sua volta è direttamente o indirettamente responsabile di una buona parte delle emissioni di gas climalteranti.
Qui un approfondita descrizione, a seguire un documentario recente già assurto a cult docu nell'ambito del giornalismo d'inchiesta.
Come funziona oggi il modello agroalimentare imperante?
Un’inchiesta approfondita sui possibili rimedi alla crisi alimentare che si sta rapidamente diffondendo su scala mondiale. Per l’autrice, al suo terzo documentario sull’alimentazione nel mondo, l'alternativa si chiama agroecologia e si basa sul rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali, sulla ridistribuzione equa dei prodotti agricoli, sulla rinuncia all’impiego di pesticidi e sul recupero di tradizioni soppiantate a favore dello sfruttamento industriale. Il filmato illustra in che modo l’agroecologia possa nutrire l’intera popolazione del globo (9 miliardi nel 2050), a condizione che i detentori del potere politico abbiano finalmente la volontà di opporsi all’egemonia dell’industria petrolifera e di quella agroalimentare. E più siamo informati come cittadini, meglio potremo fare sentire la nostra influenza come consumatori.
Oggi circa il 51% della popolazione mondiale vive già in contesti urbani ma questa proporzione è destinata ad essere piuttosto velocemente ritoccata verso l'alto perché la quota parte di popolazione mondiale che vive in città sta aumentando rapidamente, a causa del veloce incremento della popolazione che si sposta dalle periferie verso le città nei paesi in via di sviluppo.
Diventa sempre più importante - per la sostenibilità locale ma pure globale - porre l'accento sulla gestione verde di questi grandi e crescenti spazi.
Dal punto di vista climatico, l'accento era (ed è ancora) posto in primis sulle strategie di adattamento. Ma negli ultimi tempi emergono sempre di più esempi che vanno nella direzione delle strategie di mitigazione climatica. Spesso vengono evidenziati progetti che coinvolgono in parallelo le due strategie.
Insiste parecchio, in termini di possibili ed auspicabili soluzioni di mitigazione climatica, anche l'ultimo rapporto dell'AR5, quello del WGIII dedicato alla lotta contro le cause antropiche del GW.
Un esempio interessante che sta sempre più coinvolgendo parecchie città europee (soprattutto del Nordeuropa, ma non solo), a livello locale, è quello degli orti urbani. Qui e qui qualche spunto interessante.
Un caso molto particolare che offre notevoli potenzialità generali è quello dell'agroecologia come rimedio socio-economico ed ecologico al modello agroalimentare imperante, un settore basilare che subisce fortemente gli impatti del cambiamento climatico ma che a sua volta è direttamente o indirettamente responsabile di una buona parte delle emissioni di gas climalteranti.
Qui un approfondita descrizione, a seguire un documentario recente già assurto a cult docu nell'ambito del giornalismo d'inchiesta.
Come funziona oggi il modello agroalimentare imperante?
Un’inchiesta approfondita sui possibili rimedi alla crisi alimentare che si sta rapidamente diffondendo su scala mondiale. Per l’autrice, al suo terzo documentario sull’alimentazione nel mondo, l'alternativa si chiama agroecologia e si basa sul rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali, sulla ridistribuzione equa dei prodotti agricoli, sulla rinuncia all’impiego di pesticidi e sul recupero di tradizioni soppiantate a favore dello sfruttamento industriale. Il filmato illustra in che modo l’agroecologia possa nutrire l’intera popolazione del globo (9 miliardi nel 2050), a condizione che i detentori del potere politico abbiano finalmente la volontà di opporsi all’egemonia dell’industria petrolifera e di quella agroalimentare. E più siamo informati come cittadini, meglio potremo fare sentire la nostra influenza come consumatori.
di Marie-Monique Robin
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