#BAD11
Edizione 2011 del BAD dedicata ad un tema come sempre molto importante: quello del cibo.
Per l'occasione, MS riprende due post che aveva pubblicato nel corso del 2011 nei quali direttamente (il primo) o indirettamente (il secondo) si parlava del problema del cibo e delle condizioni ambientali e climatiche al contorno che ne influenzano la produzione.
Nel primo - pubblicato il 30 marzo - si parlava di come, sui mercati internazionali, i prezzi di prodotti agricoli di base come grano, caffè, cacao (ma anche cotone, soia, olii vegetali, zucchero) fossero da mesi sotto pressione a causa di un mix di più fattori devastanti: fattori demografici, di sviluppo economico, di scelte energetiche che incidono sulla domanda ma anche fattori naturali e ambientali (suolo coltivabile, acqua, potenziale di aumento del raccolto), contingenti, economico/energetici che incidono sull'offerta. E non da ultimo, ovviamente, anche la speculazione nei mercati a termine delle derrate.
Nel secondo - pubblicato lo scorso 21 agosto - si parlava invece dell'Africa (tema, fra l'altro, anche dello scorso festival della geografia di St. Dié-des-Vosges) in un ennesimo periodo drammatico per il Corno. Aumento della popolazione, pressione sulle risorse naturali, effetti del cambiamento climatico sono già oggi sfide globali che esulano dal contesto continentale ma che proprio in questo travagliato continente lasciano ancora oggi sacche di miseria e di sottoalimentazione cronica in una serie di circoli viziosi da spezzare al più presto. La necessità di uno sviluppo veramente sostenibile si fa sempre più strada e, in tal senso, il post forniva un piccolo contributo progettuale.
Per l'occasione, MS riprende due post che aveva pubblicato nel corso del 2011 nei quali direttamente (il primo) o indirettamente (il secondo) si parlava del problema del cibo e delle condizioni ambientali e climatiche al contorno che ne influenzano la produzione.
Nel primo - pubblicato il 30 marzo - si parlava di come, sui mercati internazionali, i prezzi di prodotti agricoli di base come grano, caffè, cacao (ma anche cotone, soia, olii vegetali, zucchero) fossero da mesi sotto pressione a causa di un mix di più fattori devastanti: fattori demografici, di sviluppo economico, di scelte energetiche che incidono sulla domanda ma anche fattori naturali e ambientali (suolo coltivabile, acqua, potenziale di aumento del raccolto), contingenti, economico/energetici che incidono sull'offerta. E non da ultimo, ovviamente, anche la speculazione nei mercati a termine delle derrate.
Nel secondo - pubblicato lo scorso 21 agosto - si parlava invece dell'Africa (tema, fra l'altro, anche dello scorso festival della geografia di St. Dié-des-Vosges) in un ennesimo periodo drammatico per il Corno. Aumento della popolazione, pressione sulle risorse naturali, effetti del cambiamento climatico sono già oggi sfide globali che esulano dal contesto continentale ma che proprio in questo travagliato continente lasciano ancora oggi sacche di miseria e di sottoalimentazione cronica in una serie di circoli viziosi da spezzare al più presto. La necessità di uno sviluppo veramente sostenibile si fa sempre più strada e, in tal senso, il post forniva un piccolo contributo progettuale.
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