Record che saltano come rane accaldate



Una delle più intense ondate di caldo dell'ultimo decennio è cominciata sull'Europa. Molto probabile che cadranno nuovi record nelle Alpi e in in Francia, Germania, Svizzera, Austria e Italia settentrionale, per rimanere solo nelle aree che affiancano la catena alpina.
In Francia, Germania e Svizzera i meteorologi prevedono punte anche sui 40 gradi di giorno e i 25 la notte. Un'ondata assai intensa e precoce, che in Europa porta a rievocare gli oltre 70'000 morti - dei quali 15'000 nella sola Francia - provocati dal caldo dell'estate 2003 con le punte ad agosto. In Svizzera è allarme 4 su 5. Nell'Esagono è già scattata l'allerta arancione in una cinquantina di dipartimenti del paese. La canicola di 16 anni fa, dichiara il Servizio meteorologico francese superò di gran lunga tutti i record registrati dal 1873, per intensità, durata e livello di temperature massime, minime e medie. Punte di 40 gradi saranno rilevate pure in Italia e in particolare al Centro-Nord, in città come Milano, Torino, Roma e Bologna. L'allerta canicola di grado 4 è stata annunciata anche da MeteoSvizzera: da martedì a giovedì la colonnina di mercurio potrà toccare i 33-37 gradi, con punte di 39 gradi al nord delle Alpi, e minime al di sopra dei 20 gradi.



In Svizzera sono si sono già sbriciolati alcuni primati per giugno. Lugano ha appena vissuto la sua notte più calda da quando esistono le misurazioni. La temperatura minima è infatti stata di 24,2 gradi.  Il record precedente risale alle notti del 24 giugno 2003, 6 e 13 agosto 2003 e 22 giugno 1870, quando i gradi furono 23,9. Per le altre stazioni a basse quote a sud delle Alpi temperature minime tra le 5 più alte mai registrate.
Ieri pomeriggio a Sion si sono sfiorati i 36 gradi, mentre nelle Alpi e nel Giura l'ondata di caldo ha portato le temperature a livelli che gli esperti definiscono già record per il mese di giugno: ai 21,7 gradi mattutini registrati nella regione di Lucerna, sul Pilatus (a 2100 metri), per esempio, sono seguiti altri valori eccezionali, come i 19,4 gradi sul Säntis a 2500 metri o 29,6 gradi ad Adelboden. Zero termico che schizza a quasi 5000 m (!!!), con buona pace dei ghiacciai...

In termini di punte massime, occhio a giovedì e venerdì: le mappe mostrano un'inquietante similitudine con quelle del luglio 1983:









Questa è una heatwave particolarmente precoce (lo furono anche quelle del giugno 2017 e 2003, per es.). Quando si verificano all'inizio dell'estate, le ondate di calore risultano essere particolarmente pericolose perché avvengono in un momento dell'anno nel quale le persone non hanno ancora avuto il tempo di adattarsi al caldo stagionale. Un rapporto del 2015 dell'Organizzazione meteorologica mondiale e dell'Organizzazione mondiale della sanità su ondate di calore e salute rimarcava:
il timing dell'ondata di calore sembra avere un effetto notevole sul livello di mortalità. È stato dimostrato che ondate di calore che si verificano all'inizio dell'estate sono associate a maggiori impatti sulla mortalità nella stessa popolazione rispetto alle ondate di calore con temperature comparabili o più elevate che avvengono successivamente (Hajat et al., 2002; Kinney et al., 2008; Anderson and Bell, 2011). L'impatto sulla salute delle alte temperature che avvengono nella parte più tardiva dell'estate è spesso ridotto dopo ondata/e di calore precoci. Per es. in Europa, le ondate di calore che si verificano a giugno si traducono in una mortalità relativamente alta rispetto a quella che si verifica nella seconda metà dell'estate, mentre la maggior parte degli eventi di mortalità elevata nell'Asia meridionale sembrano verificarsi all'inizio dell'estate prima del monsone estivo.


To be continued...


Update 27/6: cvd. Oggi ero a 2500 m di quota. Avevo caldo, ero in braghe e t-shirt. Non scherzo. Mi sono letteralmente tuffato più e più volte nella neve che rimane, scivolandoci sopra per decine e decine di metri. Abbondante neve dello scorso generoso inverno che si squagliava al sole e al caldo a tatto di mano e udito d'orecchio, oltre che a vista d'occhio. Frequento il passo più alto della Svizzera molte volte ogni anno, spesso per recarmi nella zona di quel che rimane del ghiacciaio del Gries. Non ho mai visto e vissuto 22 gradi a questa quota. La dice tutta e lunga su questa ondata da record in zona alpina. Quando sono sceso giù a valle - versante sudalpino, 1500 metri più in basso - erano ancora ben oltre 30 gradi a fine pomeriggio. D'accordo che oggi eravamo in adiabatica secca e l'aria di origine nordafricana - già calda di per sé in origine - veniva compressa e riscaldata ulteriormente dall'alta pressione europea e dall'effetto favonico. Rimane comunque una roba mostruosa...





Update 29/6 local: 

La notte più calda

La parte più meridionale della Svizzera ha vissuto una notte su sabato caldissima. A Lugano è stato battuto un altro primato storico. La temperatura minima è stata di 25,2°C, la più alta per la stazione dall'inizio delle misurazioni considerate da MeteoSvizzera nel 1864. Si tratta di quasi un grado in più dei 24,3° registrati a Locarno Monti tra giovedì e venerdì. Sulle rive del Ceresio si è così rischiato di stabilire il nuovo record nazionale che risale al 2003. Nel mese di giugno della torrida estate di 16 anni fa, a Meiringen (nel canton Berna) la colonnina di mercurio non era scesa sotto i 25,3°C. Solo 0,1 gradi più di quelli registrati tra venerdì e sabato nella città al Sud delle Alpi. Ma allora, sottolineano gli esperti dell'Ufficio federale di meteorologia e climatologia, c'erano condizioni che rendevano il gran caldo notturno ben più sopportabile di quello con il quale sono stati confrontati gli abitanti di Lugano. Nella località bernese c'era infatti un favonio persistente e quindi un tasso di umidità nettamente inferiore.
Venerdì sul versante meridionale della catena alpina la temperatura massima è stata raggiunta a Biasca con 35,2 gradi. Si tratta comunque di 6,3 gradi in meno rispetto al record svizzero che rimane quello dell'11 agosto 2003 con i 41,5 gradi di Grono e di 10,7 gradi in meno del nuovo primato raggiunto in Francia dove venerdì pomeriggio, a Gallargues-le-Montueux nel Gard, per la prima volta sono stati misurati 45,9°C.



A che punto siamo?

Ora che probabilmente ci siamo lasciati alle spalle la fase più intensa dell’ondata di caldo in corso, facciamo il bilancio provvisorio delle temperature raggiunte.
Consci che il disagio provocato dalle alte temperature sull’essere umano dipende anche dal tasso di umidità relativa, diamo uno sguardo ai valori di temperatura raggiunti finora presso le stazioni di misura del versante sudalpino.

Temperature minime giornaliere più elevate misurate durante l’ondata di caldo in corso dalle stazioni di MeteoSvizzera del versante sudalpino. Per ogni stazione sono riportati anche i valori record, evidenziati in giallo nel caso in cui è stato raggiunto il primo rango.

Temperature massime giornaliere più elevate misurate durante l’ondata di caldo in corso dalle stazioni di MeteoSvizzera del versante sudalpino. Per ogni stazione sono riportati anche i valori record, evidenziati in giallo nel caso in cui è stato raggiunto il primo rango.

Come si può notare nelle tabelle, alle basse quote sono state misurate temperature da record soprattutto nei valori minimi. Il dato più significativo è quello di Lugano, dove la notte tra il 25 e il 26 giugno – complice la nuvolosità notturna – la temperatura non è scesa al di sotto dei 24,2 gradi, il valore fino a quel momento più alto della serie di misura iniziata nel lontano 1864. Update 29/6: questo valore si è sbriciolato come un grissino (o squagliato come neve in questi giorni) solo tre notti dopo, come detto sopra: 25,2 gradi di minima, ad un solo decimo di grado dal record nazionale. Temperatura minima da record anche a Locarno Monti nella notte fra il 27 e il 28 giugno, ma per questa stazione la serie storica è più corta ed è iniziata solamente nel 1935.
A basse quote le temperature massime non hanno raggiunto valori record, anche se localmente essi sono stati comunque degni di nota. Per esempio la massima di ieri a Magadino / Cadenazzo è stata la seconda più elevata dal 1981. L’aria molto calda di origine nordafricana giunta sul nostro Paese nei giorni scorsi ha invece fatto registrare valori termici da record in montagna sia nelle massime sia nelle minime. Sebbene le stazioni di MeteoSvizzera poste alle quote più alte presentino serie storiche più corte rispetto alle stazioni di pianura, possiamo notare dei valori importanti come ad esempio le minime superiori a 20 gradi misurate ieri a Cimetta, a Poschiavo e a Piotta. Per queste località si è quindi trattato di valori da record, così come per San Bernardino dove ieri mattina presto la temperatura non è scesa sotto i 16,9 gradi. In montagna le temperature massime hanno però raggiunto l’apice nella giornata di ieri l'altro, quando – per esempio - ai 1661 metri di Cimetta la temperatura è salita fino a 29,7 gradi e sul passo più alto della Svizzera (il passo della Nüfenen/Novena, a 2477 m di quota) si potevano misurare ben 22 gradi (!).

Bollitori simbolici.

La temperatura eccezionale della massa d’aria presente in quota è testimoniata anche dai dati del radiosondaggio di Payerne e Linate : giovedì alle 00 UTC la sonda sopra Payerne ha misurato 12,8 gradi a 700 hPa (circa 3000 metri) e 25,8 gradi a 850 hPa (circa 1500 metri), temperature mai raggiunte dal 1954, cioè da quando iniziarono le misure.

Radiosondaggio di Payerne, 29/06/2019, 00:00 UTC, Credit: Meteosvizzera


Dati dai radiosondaggi di Milano Linate

Evoluzione della quota dello zero termico, radiosondaggi di Milano Linate

Evoluzione della temperatura a 850 hPa, radiosondaggi di Milano Linate

Evoluzione della temperatura a 700 hPa, radiosondaggi di Milano Linate

Finora ho parlato di record di temperatura assoluti, cioè relativi a tutti i mesi dell’anno. Restringere lo sguardo al solo mese di giugno, d’altra parte, rischierebbe di diventare noioso, dato che su 85 stazioni che presentano dati omogeneizzati in tutta la Svizzera ben 54 hanno fatto registrare dei record per questo mese, in perfetto accordo con il titolo del post.
Indipendentemente dai singoli record misurati o sfiorati,  questi dati rendano bene l’idea dell’eccezionalità dell’ondata di caldo in corso. L’analisi dettagliata di questa ondata di caldo così come un confronto con quella del 2003, saranno oggetto di analisi future.

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