La siccità del 2018

Il semestre estivo 2018 ha portato una delle siccità più pronunciate degli ultimi decenni in Europa centrale e settentrionale - e quindi in Svizzera. L'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) ne analizza l’impatto.

Il fiume Töss nell'Oberland zurighese può asciugarsi completamente in caso di mancanza di pioggia. Qui in Agosto 2018. 
Foto: Gottardo Pestalozzi, WSL

Alcuni valori di portata dei fiumi e del livello dei laghi hanno raggiunto minimi storici da record assoluto (vedi tabella nella galleria foto sottostante) e per mesi i livelli della falda freatica sono rimaste sotto la norma sul versante nord delle Alpi. Anche in agricoltura la siccità ha portato a significative perdite di raccolto. Le alte temperature associate alla carenza idrica hanno causato uno depigmentazione precoce delle foglie in molti luoghi, mentre la disponibilità idrica per le specie arboree più diffuse in Svizzera è scesa ben al di sotto dei valori medi sul lungo periodo (vedi grafico sotto). Foresta, idrologia e biodiversità sono da decenni al centro dell'attenzione dell’Istituto federale di ricerca WSL. La decennale esperienza accumulata in questo campo e le preziose serie di dati disponibili dovrebbero permettere di meglio inquadrare la portata degli eventi del 2018 nel contesto più generale.

Nella rete di misurazioni Treenet si utilizzano dendrometri per monitorare le contrazioni del diametro del tronco nei periodi di siccità e quindi per dedurne il deficit idrico (TWD = Tree Water Deficit). I punti del grafico mostrano i valori medi degli ultimi 7 giorni, le colonne quelle degli ultimi 7 anni. Più alta è il valore della colonna o del punto, maggiore è il deficit idrico nel tronco. Questo esempio mostra i valori combinati di faggio, abete rosso, abete bianco, pino quercia in tre diverse regioni della Svizzera.


La roverella (a destra) è più adatta alla siccità estiva che il pino (a sinistra), perché può ancora attingere acqua dal terreno anche in condizioni di estrema siccità. Il pino, invece, deve ridurre o addirittura arrestare la sua fotosintesi. (Foto: Andreas Rigling/WSL)

13 studi da finalizzare prima dell’estate 2019

Le analisi previste riguardano la classificazione l’individuazione precoce, gli effetti a medio e lungo termine e la percezione pubblica della siccità, la depigmentazione precoce delle foglie, gli incendi boschivi causati da fulmini (vedi links sotto per una panoramica di tutti gli studi). I risultati saranno utilizzati per migliorare la previsione e la gestione degli eventi di siccità, in particolare attraverso l'ulteriore sviluppo del portale pilota trockenheit.ch.
Gli studi possono essere rintracciati sul portale del WSL.

A causa della siccità persistente, numerosi faggi hanno cambiato colore già all'inizio dell'estate 2018. L'anno 2019 mostrerà come la mancanza d'acqua ha influenzato la crescita degli anelli degli alberi. (Foto: A. Rigling, WSL)

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