Un piano Marshall per il clima?


Guest post di C. Rocca

Ieri milioni di ragazzi in quasi duemila città di tutti i continenti sono scesi in piazza in tutto il mondo per scioperare contro l’apatia dei governi nei confronti dei cambiamenti climatici.
Potrebbe essere stato lo sciopero in contemporanea più vasto di tutti i tempi.
E la politica inizia a rispondere: il segretario generale dell’ONU li ringrazia e invita i politici ad appuntamento a settembre per innalzare l’ambizione degli NDC al prossimo summit dell'UN.


Il Global Strike for Future, l’impegno a fare pressioni affinché la politica affronti la crisi climatica, nasce dall’esempio di Greta Thunberg, la diciassettenne svedese che ogni venerdì, da mesi, manifesta davanti al Parlamento del suo Paese. Non è la prima volta che l’opinione pubblica, in particolare quella giovanile, si mobilita contro il surriscaldamento terrestre ma è la prima volta che questa urgenza comincia a fare presa.


Quando Al Gore pubblicò il primo di una lunga serie di libri ambientalisti e le Nazioni Unite denunciarono formalmente l’emergenza, per esempio, combattere il global warming era considerato ancora una stranezza, un approccio luddista e troppo radicale per affrontare sul serio le contraddizioni create dalla crescita industriale ed economica. Tanto che, secondo gli scienziati, più della metà del carbonio da combustile fossile presente oggi nell’atmosfera è stato emesso proprio negli ultimi trent’anni. Questo vuol dire che abbiamo danneggiato il pianeta principalmente negli anni in cui siamo venuti a conoscenza, con certezza scientifica, che il surriscaldamento terrestre provoca problemi all’ecosistema, rispetto ai millenni precedenti quando ne eravamo ignari.
Dieci anni fa, il progetto del presidente Barack Obama di approvare una legge che limitasse, o disincentivasse, le emissioni si è arenato al Senato guidato dai Democratici senza nemmeno tanto clamore. Al Gore aveva perso le elezioni contro George W. Bush anche per le sue politiche ambientali considerate punitive nei confronti del sistema produttivo americano, oltre che favorevoli a nuove tasse sulle emissioni, anche per questo gli obamiani hanno evitato di rischiare su un tema così delicato.
Ora le cose sembrano essere cambiate, sia perché la forte industrializzazione di alcune aree del pianeta ha accelerato l’emergenza sia perché è cresciuta e si è formata una generazione più consapevole. Lo sciopero dei ragazzi del 15 marzo è soltanto uno degli esempi che prova questo rinnovato interesse.


Ancora più significativo, visti i precedenti, infatti è quello che sta succedendo nella politica americana. A giorni si discuterà al Congresso il Green New Deal, un radicale approccio alla questione del surriscaldamento terrestre presentato dalla giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez e dal senatore Ed Markey che, nonostante non abbia alcuna possibilità di diventare legge con il Senato guidato dai repubblicani e con Donald Trump alla Casa Bianca, è considerato dai Democratici come lo strumento primario di reclutamento del voto millennial in vista delle elezioni del 2020.
Il Green New Deal ha ottenuto il sostegno di gran parte degli sfidanti di Trump alle prossime presidenziali: ne faranno un cavallo di battaglia di campagna elettorale, Kamala Harris, una delle favorite, Kirsten Gillibrand, Cory Booker, Amy Klobuchar e Bernie Sanders, tutti senatori, ma anche il più giovane del gruppo, il sindaco di una cittadina dell’Indiana, Pete Buttigieg, mentre addirittura il governatore dello Stato di Washington, Jay Inslee, ha annunciato la candidatura a presidente con un video di un paio di minuti in cui ha parlato esclusivamente della battaglia contro i cambiamenti climatici. La settimana scorsa, il miliardario ed ex sindaco di New York Mike Bloomberg ha spiegato che non si candiderà a presidente, ma che investirà il suo tempo e il suo denaro per azzerare il numero di centrali a carbone in America e per lanciare la campagna Beyond the Carbon, oltre il carbone, che si prefigge di spingere gli Stati Uniti verso l’obiettivo di un’economia basata esclusivamente sull’energia pulita.

Il New Green Deal è un progetto molto ambizioso, perché inquadra il surriscaldamento globale non come tema ambientale, ma di giustizia sociale, da qui il richiamo al New Deal con cui Franklin Delano Roosevelt costruì negli anni Trenta le basi del welfare state americano. Il Green New Deal propone di garantire l’assistenza sanitaria universale, come in gran parte dei paesi europei, abitazioni a buon mercato e una forte riduzione delle emissioni di carbonio nell’atmosfera, in un progetto che sembra voglia risolvere le contraddizioni del sistema capitalistico con un semplice tratto di penna. Un approccio così estremo ha poche chance di diventare legge, tanto che già si sentono le prime voci di Democratici moderati, come il senatore della West Virginia Joe Manchin, uno che in passato aveva fatto campagna elettorale facendosi filmare mentre sparava al testo della legge di Obama sulla sanità, secondo il quale la proposta di Ocasio-Cortez «non è un patto, è un sogno». Anche un’altra senatrice Democratica, Dianne Feinstein della California, davanti a una scolaresca in visita a Capitol Hill, ha spiegato che il Green New Deal non andrà da nessuna parte perché non ci sono i soldi per pagarlo.


La nuova sensibilità dei millennial però consiste proprio nel contestare questa idea che i sogni non si possano realizzare e che i soldi non si trovino, perché questo significa che si continua a sottovalutare l’urgenza di salvare il pianeta.
Un libro appena uscito, scritto da David Wallace-Wells, uno dei giornalisti più autorevoli sul tema, sostiene fin dal titolo che ci stiamo dirigendo verso The Uninhabitable Earth, una Terra non più ospitale per la razza umana. Wallace-Wells ricorda che, secondo gli scienziati, se il pianeta continuerà a riscaldarsi a questo ritmo, nel 2100 intere zone dell’America e dell’Africa, dell’Australia e dell’Asia saranno rese inabitabili dal caldo, dalla desertificazione e dalle inondazioni. «È peggio, molto peggio, di quanto pensiate», si legge nell’incipit del saggio.

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