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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Altalena termica

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Guest post di Luca Mercalli Dopo un mese di gennaio che è stato tra i più caldi mai registrati dall'inizio delle misurazioni, l'Europa si prepara all' arrivo, nelle prossime ore, del freddo siberiano .  Quale l''origine e c'è un legame con il trend termico in corso? Si tratta di un'ondata che generalmente, in media, sopraggiunge ogni 4-5 anni. Il freddo che si accumula nella zona russo-siberiana può, in certe condizioni meteorologiche favorevoli (1), debordare verso l'Europa occidentale. Questa è la situazione che avremo da domani: il vento da est irromperà da Trieste sottoforma di bora e invaderà via via tutto l'arco alpino fino ad arrivare sulla Francia. Avremo quindi temperature in forte abbassamento, anche delle tormente di vento da est perché sarà vivace; temperature che un po' per tutta la settimana scenderanno di almeno una decina di gradi rispetto a quelle degli ultimi giorni, su valori di diversi gradi sotto zero anche in pianura...

La spinta del mare

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Il mare sta salendo in maniera sempre più rapida. E questa accelerazione  (vedi per es. i dataset  Topex/Poseidon*-NASA ,  NOAA , UniColorado ,  CSIRO ,  AVISO+ , PSMSL ,...) è guidata soprattutto dagli effetti indiretti del GW. Una situazione che preoccupa considerando la quota importante di popolazione mondiale esposta alle conseguenze di questa situazione . Solo negli USA il 40% della popolazione vive in zone costiere vulnerabili agli effetti di questo fenomeno, per non parlare di aree popolatissime come il sud e sudest asiatico. Negli USA, per es., sono in netto aumento le inondazioni intermittenti causate da alta marea , una situazione che solo pochi decenni fa, con un livello del mare più basso, era assai meno frequente e, di solito, riconducibile ad eventi meteorologici estremi come il passaggio costiero di potenti uragani. Le cause sono da ricercare in un mix di tre fattori che convergono nell'accelerare questo problema: la subsidenza costier...

Una fatica...stratosferica!

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Credits: ETH Zurich / IAC Lo strato di ozono stratosferico fatica a riprendersi. Dopo la messa in atto, una ventina di anni fa, del Protocollo di Montreal del 1987 sul divieto e relativo abbattimento dei gas a lunga durata e di produzione industriale clorofluorocarburi (CFC) responsabili della sua riduzione , come ci si aspettava e si è iniziato a vedere, lo strato di ozono in stratosfera ha cominciato dapprima a mostrare un rallentamento della sua riduzione e poi a ricostituirsi lentamente , pur con le inevitabili incertezze relative ai tempi di risposta e alle naturali fluttuazioni interannuali. fonte Tuttavia, questo rebound non avviene in modo uniforme: in alcune zone della stratosfera e in alcune bande latitudinali, questo importantissimo gas che assorbe parte delle radiazioni solari e protegge gli esseri viventi sulla Terra da un’eccessiva radiazione di raggi UV mostra dei livelli che continuano ad assottigliarsi. È quanto emerge da questo studio di un team...