Wald



Sotto certi aspetti, il bosco è uno specchio della società: c'è un aumento demografico ed il bosco avanza, la popolazione invecchia e la foresta pure, la disoccupazione giovanile è un problema e nel bosco gli alberi giovani faticano a trovare spazio...

Dieci anni dopo il primo, è stato presentato in questi giorni a Berna il secondo rapporto forestale nazionale. In sintesi, questi i principali risultati:


. il bosco in Svizzera gode di buona salute e la sua funzione di protezione contro valanghe e scoscendimenti continua ad essere preziosa;

. la superficie boschiva è in aumento, anche se il suo sfruttamento economico non è ancora ottimale;

. nel 40% della superficie boschiva c'è un ricambio insufficiente di alberi, ciò che potrebbe provocare un problema fra 30 o 40 anni, soprattutto per quel riguarda la funzione protettiva;

. occorre migliorare la gestione attiva del bosco e il suo sfruttamento, senza però compromettere l'equilibrio della foresta: attualmente utilizziamo 5 milioni di metri cubi di legname e il potenziale si aggira sugli 8 milioni;

. il cambiamento climatico ha gli impatti più importanti ed è il fattore più preoccupante: l'aumento della temperatura ed un clima estivo più secco non sono per nulla idonei per l'abete rosso e bianco (lo si nota bene quest'anno, con l'ingiallimento delle punte degli abeti rossi alpini in seguito ad un inverno mite e soprattutto ad una stagione estiva caldissima e molto secca), ma indeboliscono anche molte altre specie e creano le condizioni ideali per la proliferazione di parassiti. Questi ultimi giungono anche da molto lontano, lungo le principali vie di transito, si inseriscono in un contesto dove non esistono nemici naturali e sono difficili da combattere.

Quindi: il bosco gode tutto sommato di buona salute, ma a causa di rapide e intense condizioni al contorno che mutano (i cambiamenti climatici), non bisogna abbassare la guardia.

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