El Niño si avvicina

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Un update sullo stato dell'ENSO.

C'è il noto problema tecnico con le boe che rilevano i dati oceanici, attualmente quelle della rete nippo-americana  TAO/TRITON funzionano solo al 30-40% delle loro capacità a causa dei tagli al budget della NOAA, per cui la previsione risulta così ancora più ardua e occorre far capo ai rilevamenti satellitari, se qualcuno ha qualche boa da prestare...:-D

A parte questo, va però anche aggiunto che sono parecchi gli indizi che portano a supporre come molto probabile l'inizio imminente del nuovo Nino, che potrebbe anche essere forte, forse come non lo è più stato da tempo. Vediamoli.


● Dapprima quelli atmosferici:

la circolazione di Walker si sta indebolendo, ce lo segnalano il SOI in calo che permane basso (vedi grafico sotto a sx) mentre l'anomalia dei venti equatoriali permane positiva (= in prevalenza da ovest) sul WestPacific e gli alisei indeboliti sul centro-est (sotto a dx),


 e poi e l'anomalo e più forte movimento verticale dell'aria sul Pacifico tropicale che, dopo mesi di stazionamento in prevalenza sul WestPacific, è recentemente traslato ad est della linea di cambiamento di data (vedi prime due figure sotto). E si vede bene anche dall'OLR e associata nuvolosità (terza figura sotto):


● Ora quelli oceanici "fast":

qui l'animazione delle SSTA dell'ultima settimana.

I segnali sub-superficiali  denotano il continuo spostamento della Kelvin wave verso est, molto presto raggiungerà le coste peruviane, laddove si stanno già preparando con allerta nell'ambito dell'industria ittica.
L'anomalia sotto la superficie è diventata importante in marzo (vedi animazione sotto), è ora uguale a quella dei primi mesi del 1997 e superiore a qualunque altro mese dal 1980 tolto appunto l'episodio del 1997/98 (supposto che non sia in parte un artifatto dei problemi con le boe del TAO), il grosso accumulo di acque calde lo mostra già da tempo (vedi seconda figura sotto): la situazione è la più interessante da parecchio tempo.



Ci sono sempre più inquietanti paragoni con il 1997, anche se non vuole dire che il probabile evento debba evolvere allo stesso modo. In questo senso,  bisognerà poi vedere come reagirà il sistema non appena queste possenti anomalie raggiungeranno la superficie oceanica e inizieranno a loro volta ad influenzare l'atmosfera. Sarà sufficientemente "anelastica" e poco resiliente per riuscire a "digerire" un tale impulso?

 Metto situazione del 1997 (sopra), 2014 (sotto a sx) e 2009 (ultimo Nino, sotto a dx) per confronto:




● Un paio di grafici sui segnali oceanici "slow":



● Infine le proiezioni:




Ad oggi, l'incertezza non può ovviamente essere esclusa del tutto,  ma tende a ridursi parecchio.

Ipotizzo che due tiri su tre potrebbero andare in porto, un mese e mezzo dopo il primo post dò oggi queste chances di affioramento:


Niña 5% / Nada 30% / Niño 65%


 Provo anche a ipotizzare il tipo di fenomeno che potrebbe emergere:


 Niño Modoki* 45% / Niño classico**  55%


*  Niño Modoki: core sul Pacifico centrale, solitamente moderate/weak
**Niño classico: core sul Pacifico orientale, solitamente strong/moderate

Occhio ai tempi di affioramento e del probabile inizio, in tal senso: dal 1950 in avanti, 4 Ninos partiti fra aprile e giugno su 6 sono poi sfociati in eventi strong (fra i quali quelli del 1982 e 1997), 2 in eventi "solo" moderate, nessuno fu weak. Dei 5 eventi strong, 4 sono partiti proprio nel periodo previsto dalla NOAA /aprile-giugno).
Insomma: prima inizia, maggiore la probabilità che sia strong e east-based...


Commenti

  1. ho capito, ma spero che ti sbagli, in zona Niño si devono ancora riprendere da 4 anni di "eventi estremi".

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    1. Basterà loro qualche mese di lagtime? Ne dubito...

      BTW:
      http://www.fao.org/news/story/en/item/218975/icode/

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