EcceSSionale...veramente
Un anno di eccessi sull'emisfero nord. Un anno in immagini. Un film già previsto.
Ricordo, velocemente, le condizioni al contorno: minimo solare in lentissima ripresa, Nina potente, PDO-...variabilità naturale che gioca quindi al ribasso.
S'è visto.
Dalla torrida e bruciante estate russa 2010, alla primavera artica fra autunno e inverno 2010/11, dall'inverno europeo a doppia faccia, al Texas a fuoco e fiamme. E il 2011 sarà ricordato, in Europa, come l'anno con due estati. Dopo quello senza (1816), dopo quello con l'estate nordafricana (2003), adesso ci mancava quello con 2 estati. La prima: fra aprile e metà luglio. La seconda fra inizio agosto e inizio ottobre. Estate di quasi 6 mesi, escludendo i 10 giorni "glaciali" di fine luglio (e quelli di 3 decenni fa, allora, cos'erano?:-D.
Dopo la primavera di 7 mesi (settembre 2006-marzo 2007, seguita da un'estate anche allora anticipata ad aprile, ma più corta), non ci avrei mai scommesso su un'estate di questa fattura prima del 2020.
CVD.
• perché questi sbalzi?
• d'accordo la variabilità naturale tipicamente random del clima delle medie latitudini che gioca un ruolo chiave, ma è sufficiente a spiegare le fluttuazioni e gli eccessi?
• quali processi fisici sottostanno?
• allargando la scala spaziale e temporale e coinvolgendo altre aree e più anni, se la cosa fosse riscontrabile anche su più ampia scala (o con una concentrazione maggiore) potrebbe essere una spia o un segnale premonitore di qualcosa nel sistema che - dal punto di vista energetico e termodinamico - comincia a manifestare segnali di avvicinamento alla soglia critica della biforcazione o di un brusco cambiamento verso uno stato di equilibrio dinamico maggiormente instabile?
Teniamo presente che la teoria dei sistemi (complessi e non lineari come lo è il clima) prevede che quando ci si avvicina alla soglia critica prima di una eventuale biforcazione (come dicevo sopra), la varianza dello stato del sistema e la sua autocorrelazione tendono ad aumentare, contemporaneamente.
Il clima sta assumendo proprietà connotate da maggior estremizzazione e aumento di memoria?
Domande meramente speculative, lo so....
Knutti and Schär, CH2011 |
Ricordo, velocemente, le condizioni al contorno: minimo solare in lentissima ripresa, Nina potente, PDO-...variabilità naturale che gioca quindi al ribasso.
S'è visto.
Dalla torrida e bruciante estate russa 2010, alla primavera artica fra autunno e inverno 2010/11, dall'inverno europeo a doppia faccia, al Texas a fuoco e fiamme. E il 2011 sarà ricordato, in Europa, come l'anno con due estati. Dopo quello senza (1816), dopo quello con l'estate nordafricana (2003), adesso ci mancava quello con 2 estati. La prima: fra aprile e metà luglio. La seconda fra inizio agosto e inizio ottobre. Estate di quasi 6 mesi, escludendo i 10 giorni "glaciali" di fine luglio (e quelli di 3 decenni fa, allora, cos'erano?:-D.
Dopo la primavera di 7 mesi (settembre 2006-marzo 2007, seguita da un'estate anche allora anticipata ad aprile, ma più corta), non ci avrei mai scommesso su un'estate di questa fattura prima del 2020.
CVD.
WGI AR4 |
• d'accordo la variabilità naturale tipicamente random del clima delle medie latitudini che gioca un ruolo chiave, ma è sufficiente a spiegare le fluttuazioni e gli eccessi?
• quali processi fisici sottostanno?
• allargando la scala spaziale e temporale e coinvolgendo altre aree e più anni, se la cosa fosse riscontrabile anche su più ampia scala (o con una concentrazione maggiore) potrebbe essere una spia o un segnale premonitore di qualcosa nel sistema che - dal punto di vista energetico e termodinamico - comincia a manifestare segnali di avvicinamento alla soglia critica della biforcazione o di un brusco cambiamento verso uno stato di equilibrio dinamico maggiormente instabile?
Teniamo presente che la teoria dei sistemi (complessi e non lineari come lo è il clima) prevede che quando ci si avvicina alla soglia critica prima di una eventuale biforcazione (come dicevo sopra), la varianza dello stato del sistema e la sua autocorrelazione tendono ad aumentare, contemporaneamente.
Il clima sta assumendo proprietà connotate da maggior estremizzazione e aumento di memoria?
Domande meramente speculative, lo so....
l'aumento di memoria è un'idea interessante. Qualcuno ha provato a usare i livelli/densità/distribuzione di energia, volume dei ghiacci, albedo ecc come "informazioni" in qualche modello sul tipo quelli per l'evoluzione dei sistemi complessi in fisica (vedi Doyne Farmer e il Santa Fe Institute)?
RispondiEliminaChe io sappia, non mi pare, almeno su corte finestre temporali, ad alta frequenza e su alta risoluzione spaziale, come l'esempio europeo che ho postato. Però magari...
RispondiEliminaMi vengono in mente, in ogni caso, i lavori di Didier Sornette, e quel che fa Farmer è davvero interessante ;-)
Cmq qualcosa la puoi trovare ad es. qui:
http://www.nature.com/nclimate/journal/v1/n4/full/nclimate1143.html
http://www.pnas.org/content/105/38/14308
e soprattutto
http://www.gfy.ku.dk/~pditlev/papers/2010GL044486.pdf
laddove si mette in luce la differenza fra transizioni brusche spiegabili con fluttuazioni casuali e quelle spiegabili con il raggiungimento di soglie critiche, tenendo in considerazione l'FDT
http://en.wikipedia.org/wiki/Fluctuation-dissipation_theorem
Come scriveva Pasini in un suo recente post, alcuni studi citati (basati su analisi proxy) identificano effettivamente un aumento dell'autocorrelazione, ma mancano, finora, segnali chiari sull'eventuale aumento della varianza. Le due cose devono però andare di pari passo, altrimenti la probabilità che si tratti di oscillazioni stocastiche aumenta. Rumore bianco vs rumore rosso.
Il fatto che non si scorgano, però non significa ancora che non ci siano, questo tipo di studi è ancora in fase preliminare.
Penso che ci tornerò con un post generale sui tipping points.
"Ricordo, velocemente, le condizioni al contorno: minimo solare in lentissima ripresa, Nina potente, PDO-...variabilità naturale che gioca quindi al ribasso."
RispondiEliminaInfatti Stefano, sta giocando al ribasso.
Quanto affermi e' in forza circa dal 2007 e nonostante la forte parentesi del Nino 2010 e il fatto che la AMO sia ancora vicina ai massimi il gioco climatico legato alla PDO gioca al ribasso. Prova a tracciare una linea di trend:
http://nomad3.ncep.noaa.gov/cgi-bin/pdisp_sst.sh?ctlfile=monoiv2.ctl&ptype=ts&var=ssta&level=1&op1=none&op2=none&month=nov&year=2002&fmonth=sep&fyear=2011&lat0=-90&lat1=90&lon0=-180&lon1=180&plotsize=800x600&title=&dir=
Certamente i tempi del CLIMA sono lunghi e diversi da zona a zona, anche se, a volte, prendono la mano velocemente.
Tipping point ? Soglie critiche ? Il tema e' interessante ma sul Clima e' di difficile applicazione xche' il sistema e' estremamente complesso e integra tra loro zone con caratteristiche e "soglie" diverse.
avevo dimenticato di ringraziare per le letture - Ditlevsen ha un po' piovuto on my parade...
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